Tigelle una ricetta fra le tante

 

E’ una tipica specialità ormai conosciuta al di fuori dei confini provinciali del modenese, è la crescentina, una pasta lievitata, che non va nè fritta nè al forno, ma messa in mezzo alle tigelle, delle formelle o tegoline di terracotta e cotte al calore del fuoco.
Le sagre nel modenese e dintorni, soprattutto nell’Appennino, la celebrano con assiduità!
E’ un cibo povero, un tempo solo farina e acqua, non conteneva lievitanti, era insomma il cibo universale che incontriamo a tutte le latitudini

Questa è una personale interpretazione, ma con risultato soddisfacente.

– 500 gr. di farina 00 (spadoni antigrumo)
– 50 gr. burro
– 200 ml latte tiepido + 100 ml acqua tiepida
– 1 bustina di lievito di birra liofilizzato
– 1 cucchiaino di sale

Ho messo in una tazza il lievito, un mezzo cucchiaino di zucchero e 100 ml acqua tiepida.

A bagnomaria ho sciolto leggermente il burro, che ho versato in una terrina larga, ho aggiunto il latte e ho mescolato bene, ho versato la farina e nel cratere ho versato anche la poltiglia schiumosa del lievito, ho mescolato con una forchetta, poi ho proseguito sul tagliere, lavorando energicamente per 10 minuti, per avere una massa morbida e liscia.

Rimesso l’impasto nella terrina infarinata, fatto un taglio a croce, coperto con due teli di canapa, e vicino al termo per circa due ore..

mezz’ora prima della cottura ho strappato dei mucchietti di pasta e fatto tre file di palline da sette, quindi 21 palline; ho coperto con un telo doppio e lasciato lievitare di nuovo.

Ho scaldato circa tre minuti per parte la tigelliera da sette formine, ho inserito sette palline, che nel frattempo si erano gonfiate, ho richiuso e cotto per circa due minuti per parte.

Il calore le espande per tutta l’ampiezza dell’incavo della tigelliera, gonfiandosi , ad occupare tutto lo spazio.

Controllare che la temperatura sia media, che non si bruciacchino, che siano cotte, ma morbide dentro.

Vanno messe in un cesto di vimini rivestito di un canovaccio, e coperte.
Si mangiano calde, tagliandole a metà di taverso e farcendole con salume o con il pesto modenese, di lardo macinato e condito con aglio e rosmarino, spruzzate di parmigiano reggiano grattugiato.

Il lambrusco è il vino molto indicato…

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testo e immagini: ivana setti

 

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