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Ciao Mimma!!!! benvenutissima!!!!
ciao Anna!
buonissimissimoooooo ne vorrrei una fettona gigante ORA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
e brava Fabiana! sei davvero brava a saperli trasformare e far venire tanto bene con le tue farine 🙂
Volevo solo fare una precisazione: la ricetta che riporti come “originale” non è mia, è di Rossana B. del forum di cucinait.com, e lo zio pasticcere non è mio zio… che dire: meno maleeee!!!!!! sarei una botte 🙂
grazie per i vostri commenti, Ivana poi, sei speciale.
ommmamma che buona deve essere! da provare ASSOLUTAMENTE
Susanna, mica la conoscevo con i carciofi… Deve essere buona buona.
Ho la versione di nonna Linda, la metto qui sotto?
Lei usa gli erbetti.
Fabiana se fai la pasqualina evita gli spianci, no no, che proprio non ci vanno, ma falla piuttosto con beitole, erbette, e un cicinino di catalogna. Qeusto mix è una accettabile approssimazione delle erbe di campo. Piuttosto con le sole beitoline, fresche o anche surgelate, che la vita è breve il tempo è poco…che bella idee!!! mi piace particolarmente il suggerimento di usare il porro sfogliato come “base” 🙂
che vi dicevo???? che confidavo che avrebbe fatto meglio di me! e così è successo. Bravissima!!!
e bravissima soprattutto perchè so per esperienza che non è facile preparare una cena impegnativa lavorando fino alle 7 di sera…
Impara velocemente la ragazza eh?Fab, vino allora! che sciocca è vero, whisky sempre grano è 😉
Però ci vedrei il vino bianco, non quello rosso. I rossi beveteli!!! o usalo per la paniscia 🙂
Fab, ma vai col vino!!! o se RDG ci mette la sua ricetta con whisky!!!
Contenta che vi piaccia 😀sa il cielo Susanna, con ‘ste farine. Io ho usato una farina del super di origine francese, comprata all’ipercoop di Sarzana (ah a proposito c’era pure una bella ricettina, molto simile alla panissa, chissà se me la son copiata… una segretaria mi serve una segretaria, anzi un segretario 😀 )
Se uso la farina del macellaio (!) di nonna Linda, sfusa appunto, cambia, ma soprattutto il sapore, non ho notato diversità di granulosità, dovro’ fare un SEM 🙄 e poi sono la solita, peso poco e mi regolo ad occhio, quindi non ci giurerei che non cambi la quantità d’acqua necessaria.
Fare come dici tu, aggiustare la consistenza fino a raggiungere la densita’ desiderata, senza badare alle quantità, è di sicuro la cosa milgiore.Susanna sei stata bravissima che meraviglia! ci mettiamo in società sì sì e facciamo concorrenza alal Pia!
Io l’olio lo metto dentro, perchè tanto poi sale a galla e la fase del versare nella teglia rovente è sempre molto concitata e non ho poi tanto tempo di mescolare l’olio sopra. Sarà perchè ho comprato una teglia di rame che ci sta al millimetro in forno???
La fase concitata è questa: faccio scaldare la taglia con olio, poi la sfiloin fuori un pochino e rapidissima verso con una brocca la pastella, una giratina rapida, e con delicatezza la ri-spingo dentro nel forno. La pastella ancora liquida oscilla pericolosamente, e più di una volta ho fatto un macello nel forno cercando anche di mescolare la pastella con l’olio.Se l’olio è già dentro è un bel vantaggio no?
Una cosa ho notato, tu usi molta meno acqua, io uso 1:3, mah. Immagino che tantissimo dipenda dalla farina.
Non è poi che gonfi, come un pane che lievita, solo si nota via via che l’acqua si assorbe e la pastella diventa densa, tanto che a volte la aggiungo ancora. Il termine scientifico sarebbe che “ringonfia”!Buonooooooooooooooooo!!!!!!!!!!! fameeeeeeeeee!!!!!!!!
benvenuta Milena!!!
Benvenuta Susy e scusa se ci ho messo tanto a darti il benvenuto…
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