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Canederli di mia nonna
Le dosi rigorosamente a occhio (ma ci possiamo basare su quelle delle ricette precedenti 😉 )
Pane raffermo
Latte (quanto ne assorbe per avere un impasto “denso”)
Uova (idem)
Formaggio grattugiato (ci vorrebbe del grana trentino, ma come si fa a suggerirlo a una che vive nella patria del parmigiano?)
Speck tritato a coltello
Noce moscata (MJ al telefono ti ho detto pepe… cancella, ho riguardato gli appunti della nonna: era noce moscata 😉 )Mettere a bagno il pane nel latte e quando è ben ammollato strizzarlo e impastare tutti gli ingredienti.
Formare delle “polpette” da cuocere nel brodo bollente.
Servire in brodo chiarificato o scolare e ripassare al burro e salvia.Canederli di mia nonna – versione al fegato
Pane raffermo
Latte (quanto ne assorbe per avere un impasto “denso”)
Uova (idem)
Formaggio grattugiato
Fegato di maiale tritato
Noce moscataStesso procedimento della versione precedente con la sostituzione dello speck con fegato tritato. In questo caso il pane inzuppato deve essere strizzato più accuratamente.
Mi ripete da giorni: “Sono a dieta!” “Sono a dieta!” e poi… BOF!!!
(IO, senza frittelle, ho perso un altro GRAMMO, tiè!!!! 😛 ) 😉
@alexanna wrote:
ho visto il video del sito che ha messo la MJ
sicuramente il brie và benissimo…:D
Il reblochon è più stagionato del brie che si trova comunemente in Italia: in ogni caso ci vedo… il formaggio che ognuno di noi preferisce 😉
Fontina? Gouda? Taleggio? Asiago? Malga? Latteria? Mi fermo qui solo per trattenere la tentazione di dirigermi verso il frigorifero 🙂Bell’accostamento di colori: di certo sarà stato ottimo anche il sapore!
Pin Girometta – Varese
E’ una maschera relativamente giovane, infatti è nata dalla fantasia del pittore Talamoni nel 1953 e rappresenta la caricatura, così pare, di un personaggio realmente esistito, che girava per la città, con l’abito tradizionale varesino, vendendo bottoni, piccola merceria e le giromette piccoli pupazzi di pane azimo decorati con piume colorate, originariamente in vendita sulle bancarelle del Sacro Monte
Ricordo l’uovo appena deposto, bevuto direttamente in pollaio, come uno dei massimi piaceri della vita: forse per questo non mi faccio scrupolo di utilizzare le uova di supermercato a crudo.
Probabilmente non ho mai avuto problemi perchè mi sono autovaccinata a suo tempo contro la salmonella ❓
@marie-josè wrote:
@gaviota argentea wrote:
@marie-josè wrote:
Posso venire anch’io a Venezia!!Sarò brava Gavi ,giuro che non romperò!!!!
Ah no! Se non rompi no, cosa vieni a fare altrimenti? Se vieni devi fare la tua parte! 😆 😆
Mi hai tolto un peso Gavi!!! Pensi un po se dovevo stare seria tutto un giorno ? Managgia che fatica per me?Dai organizi allora e vengo con la Gabrielaaaaaaaa!
Uèèèè, mi è rimasta la voce un po’ bassa e sensuale ma… sono mica sorda: che ti strilliiiiiiiiiiiiiiii? 😉
Ho trovato dei mapo orrendi e dei mapo ottimi mentre, almeno finora, mi lasciano perplessa le percocche: quelle assaggiate non sapevano di nulla, quindi ho desistito.
@nonna Ivana wrote:
Non è che fate solo a….chiacchiere!!!!!!!!!!!?????????????????
Solo a chiacchiere??? Non chiedere a Nuvole che con tutto il nuoto che fa è allenata 😉 … chiedi a Paol@ piuttosto, se non è stata una maratona da avere ancora il fiatone a quasi due anni di distanza solo a pensare di rincorrere di nuovo un certo treno (che se ne è andato senza di noi!!!) 😈
Penso che nessuno si scandalizza più per pesche noci e mandaranci e non credo ci abbiano rovinato l’esistenza. Il mio è un commento da perfetta ignorante in materia… che ne dicono gli esperti?
Ancora qui a ciarlare, voi due? VIA! Di corsa dai nostri spacciatori di caccavelle a caccia degli oggetti misteriosi 😉 😆 😆 😆
@gaviota argentea wrote:
Gabriela, meriti qualche punto in graduatoria per il
“coltellino iperprofessionale”, ma l’uso, stando alle istruzioni contenute nella confezione è un altro.
Ciò non toglie che si potrebbe prestare anche all’utilizzo da te ipotizzato…ci proverò al primo “occhio” 😆 😆😆 😆 😆 😆
Osservando meglio l’aggeggio proposto da Susanna:
ve le ricordate le scatolette della carne in scatola, prima dell’invenzione dell’apertura a strappo? Quelle per cui serviva la chiavetta saldata sulla scatola? Chiavetta che serviva per sollevare la linguetta di metallo che a sua volta veniva inserita e agganciata nell’apposita fessura e fatta ruotare attorno alla scatoletta…
Ecco! Quando si portava una di quelle malefiche scatolette a un picnic si doveva avere anche un apriscatole alternativo, perchè la chiavetta si perdeva SEMPRE… apriscatole che aveva solo la nonna, alla quale si doveva chiedere in prestito giurando di riportarlo intatto… APRISCATOLE che, pensandoci, assomigliava tanto alla caccavella misteriosa proposta da Susanna!!!
Dopo avere brillantemente risolto ❓ l’enigma proposto da Paola passo a derimere le altre due questioni rimaste in sospeso 🙄
Susanna: esclusa la possibilità che si tratti proprio di un tiralacci, finito chissà come tra gli oggetti da cucina, direi che potrebbe trattarsi di “caccavella senza utilizzo alcuno, atta a testare la nostra capacità accaparratrice”
Gaviota: opterei per definire l’oggetto come “coltellino iperprofessionale” atto all’estirpazione degli… “occhi* delle patate”
(* leggi: germogli)
No, eh? Vabbè, ci ho provato 😉
Lo so io, lo so ioooooo!
Sono, come dice il titolo della foto… caccavellediPaol019-1
…e ora comincio a correre che mi sa che il mio “viaggio” non sarà così virtuale 🙄 😆 😆 😆
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