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@gaviota argentea wrote:
@gabriela wrote:
Rende perfettamente ed entra a pieno titolo nel mio “Prontuario dei pesi e delle misure – Edizioni caserecce, 2007 – vol I” [smilie=101.gif] insieme a nasometrico e affini 😉
Testo adottato dalla famosa scuola di cucina di quelle che Dede definisce “chaltron girls” * presso cui ho frequentato il corso di perfezionamento.
*non mi ricordo se lo scrive con o senza l’h!
Esatto: proprio a Dede pensavo, mentre citavo “il testo” 😉
Rende perfettamente ed entra a pieno titolo nel mio “Prontuario dei pesi e delle misure – Edizioni caserecce, 2007 – vol I” [smilie=101.gif] insieme a nasometrico e affini 😉
@paol@ wrote:
@pasticcino wrote:
@gabriela wrote:
Fabiana puoi sempre “ripiegare” su riso prezzemolo e patate: altra variante degna di nota 😉
non volevo essere eretica nel chiedere l’omissione del polmone, ma se la variante c’è allora 😉 la provo 😀
Son con te!!….patate al posto del polmone (!!) anche per me….
Grazie Dida…e Gabri!:)Ho la memoria “rateale” in questi giorni: come ho potuto dimenticarmi di un’altra favolosa aggiunta possibile? Paola, grazie alla sua area di provenienza me l’ha ricordata!
Provate ad aggiungere a riso, prezzemolo e patate anche dei dadini di crosta di parmigiano; oppure che ne dite di riso, patate spinaci e prezzemolo; riso, patate, zucchine e prezzemolo? Insomma credo che le variabili “vegetariane” siano tante almeno quanto i prodotti dell’orto 😉
@susanna wrote:
@pasticcino wrote:
Oh questo lo so, a Roma zona testaccio attaccati al vecchio mattatoio ancora adesso ci sonor istoranti che fanno piatti solo a base del quinto quarto, ma ammetto di non apprezzarli troppo 😳
Ahimé….. devo unirmi alle tue considerazioni Fabiana!!!!! Pur essendo romana… non sopporto le interiora…. MI BANNO DA SOLA? DITELO! 😆 😥
Ma che ti banni? Tu resti e… “invii” le interiora a Nord che qui non sono più così facilmente reperibili 😉
@rdg wrote:
Noi badilografi della cucina comperiamo, comperiamo……
badilografo… adoro questo termine!
Sì, la fai facile, tu!
Patè di olive verdi? nere? taggiasche???? ecc. ecc. QUALE patè di olive? 😉 😆 😆 😆Conosco l’incubo ziesco che ci accomuna, anche se a casa mia veniva chiamato pan cott: il peggio del peggio si otteneva quando, per renderlo più nutriente veniva aggiunto un uovo che risultava semistapazzato. bleah!
Vuoi dire che per una vita ho sentito parlare di questa meraviglia ormai irriproducibile e invece non era altro che quella che a casa nostra si prepara nelle fredde sere d’inverno, chiamandola polentina valdostana??? Polenta di farina di mais macinata fine cotta in latte e acqua e irrorata di burro fuso… o comunque qualcosa che si avvicina molto. Potere dell’incomprensione atavica tra suocera e nuora 😆 😆 😆
Paola, credo che con lo stesso nome, paniscia, dalle parti di un altro lago che tu ben conosci intendano qualcosa di diverso: hai occasione di svolgere indagini la prossima volta che ci vai?
Te lo chiedo perchè mia suocera la citava sempre come un cibo sublime ma non sono mai riuscita a capire cosa intendesse veramente 😉
Fabiana puoi sempre “ripiegare” su riso prezzemolo e patate: altra variante degna di nota 😉
Anche da noi era un classico serale; frequentemente al posto del polmone però si utilizzavano i fegatini e/o le interiora di pollo: buona!!!
Me lo dovevi dire che stasera avevi trippa per cena: mi sarei auto-invitata!
Ciao Paola!
Ci vedo doppio???? Due Susanne??? [smilie=cheers.gif]
Nel caso: benvenutE 😉
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