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28 Febbraio 2007 alle 6:00 in risposta a: … o preferivate admin in veste di apprendista stregone? #165142
@susanna wrote:
Carissimo Carlino….
se non vuoi mettere un avatar che ti ritrae…. manda almeno in vacanza quell’alberello di NATALE!!!
Metti magari una colomba di PASQUA!!! 😀 😀 😀 😀 😀
Hai ragione,sono ” un pochino” sfaticato e non vedo neanche il calendario.
Provvedo.27 Febbraio 2007 alle 4:47 in risposta a: … o preferivate admin in veste di apprendista stregone? #165137@admin wrote:
Sull’onda lunga del ” mostriamoci ” inserisco la mia foto in qualità di avatar.
Se non dovesse piacervi non avete che da dirlo e tornerò a vestire i panni dell’Apprendista Stregone.
No, no meglio una faccia ridende ( homo aut femina) che un pupazzo inanimato.
@admin wrote:
@gaviota argentea wrote:
@paula wrote:
Che buone 😆
io le facevo a tocchetti,sono molto meglio così le melanzane
grazieAnche io, ma in effetti ho sempre fatto pasta corta, con quella lunga questo taglio mi pare pefetto ed anche tutta la preparazione si presenta benissimo.
Da rifare quanto prima.Il taglio delle melanzane fritte a striscioline è una perversione che permette alla forchetta di arrotolare contemporaneamente spaghetti e melanzane con pari dignità. 🙂
Questa utilizzazione a fascette la ignoravo. C’è sempre da apprendere. Grazie.
@paula wrote:
Che buone 😆
io le facevo a tocchetti,sono molto meglio così le melanzane
grazieTagliate così le chiamiamo a : fungetielle.
X Susanna: mi chiedevo quando voi usate la scatola dei pelati e non la passata? Grazie.@susanna wrote:
Bè…. ovviamente Carlino puoi tagliarci quello che vuoi… ma l’oggetto è commercializzato espressamente per i pomodori…. solo che trovo che i pomodori vengano troppo sottili, le uova sode vengono troppo spesse (e a volte si sbriciolano perchè le lame dell’oggetto sono dentellate)… forse forse… va bene per kiwi e fragole….
Una cosa è sicura… non lo ricomprerei …. 😆 😆 😆
Ovviamente da buon Archimede faccio precedere la PROVA dei vari suggerimenti , nessuno escluso, prima della mia decisione finale.
Ho fatto bene quindi a chiedere prima di…..
Ps. Susanna prima di usarlo, visto i danni da te notati , prova a bagnarlo. Cosa che faccio anche con la coltellessa. prima di tagliare le uova sode.@nonna Ivana wrote:
lascio freddare, metto in bottiglia e porto ai rifiuti organici, gli “oli estinti” differenziati (non mi viene il termine) non c’è ancora da noi!
ivana
Io penso , leggendo la tua risposta , Ivana, che sono stato ,come sempre, infelice nel porre la mia domanda.
Provo a riformularla: dell’olio che resta nei barattoli di vetro dopo aver usato per tutto l’inverno le conserve invernali quali melanzane, peperoni zucchine e funghi etc, cosa ne fate ? Lo buttate?@susanna wrote:
Carlino… ce l’ho anche io… è un affetta pomodori…
Un oggetto…. che francamente (per quanto mi riguarda) lascia il tempo che trova… devo averlo acquistato durante uno dei miei raptus…..
Lo stesso mio impulso.
Chiedevo se qualcuno ha trovato qualche altro impiego alternativo; qualche Archimede al mio pari, prima di cestinarlo o di regalalo ad uno dei miei discendenti che si stanno affacciando al mondo culinario. Io , oggi , con la coltellessa faccio eguale a quell’oggetto e pure in fretta.@ady wrote:
@carlino wrote:
Perfetta nella scelta delle imbottiture , chiusura del dischetto e per la cottura al punto giusto.
Apprezzato e ben valutato l’interno in effige , spazzioso al punto giusto di lieviatzione e cottura.
Brava.Grazie che giudizio tecnico….sono onorata [smilie=011.gif]
Giudicalo anche come una spinta a migliorare sempre e di non accontentarti delle mezze cose.
@nonna Ivana wrote:
Così mi dichiaro soddisfatta…
la cucina è un insieme non di sole ricette, ma di filosofia, e qui la si respira..abastanza spesso. (filosofia con la minuscola…naturalmente!!!)
Io ho la curiosità così detta mentale, ma collegata alle papille gustative…mica solo per il mio ristretto territorio, ma anche per le altre specifiche zone!!!Voglio conoscere le cose fatte nelle case, quelle di cui gli individui portano fin dalll’infanzia traccia, quella che non viene cancellata mai dalla propria memoria.
Sono contenta che appunto ognuno sia legato alla propria terra, alla propria cucina, alla propria lingua…infine alla propria identità!!!
Grazie a voi
ivana
Ebbi già a dirtelo: abbiamo gli stessi gusti e modi di vedere le cose , Per le persone , in carne ed ossa ,mi ci vuole più tempo e studio, onde non prendere ‘o stipe per Don Rafele.
So invece che voi donne vi ( tra voi) e ci ( a noi uomini) inquadrate al volo. Non sempre ,ovviamente.@nonna Ivana wrote:
Grazie Susanna,
mi interessano sempre le ricette come si fanno…in famiglia!!!
Di questo piatto ammiro proprio la bella realizzazione vegetariana, propria dei piatti “popolari”, ma tosti…con procedura elaborata, sapori naturali, profumi abbinati naturalmente,….a me melanzana e basilico piacciono moltissimo.
Parto dal vostro modo di procedere…tu sottolinei infarinare leggermente…vuol dire che ci si può discostare: non infarinare forse è anche possibile!
Riproducibile in tutto, non lo sarà, penso…va be’ aspetto la stagione per avere proprio io le cose fresche come melanzane e basilico…forse la ricotta salata catanese (vaccina o ovina?) non sarà così facile al mio paese trovarla..ma non si sa mai!!!
Altra cosa…la pasta che si usa è pasta lunga? o si adatta a qualsiasi tipo?
Praticamente se io riproduco la tua il più fedelmente possibile…posso chiamarlo davvero un piatto catanese!!!
Voglio sempre avere le idee chiare…mica difficile, lo sai, arrivare a fare a volte, dei piatti “inesistenti”…diciamo, per es. gli spaghetti al ragù bolognese…che non esistono affatto, eppure sono in tutto il mondo!!!
Grazie…così penso a voi …mangiando!!!
Ivana
Sono d’accordo col principio enunciato da Susanna: viva la libertà di variare dalla” norma” che se catanese richiede quelli e solo quelli ingredienti. Ma se non li trovo chiede nonna Ivana?
Beh, io sperimento le varianti testando un prodotto o gusto similare.
La ricotta salata , nonna Ivana ; é un prodotto di stagione, la si trova sotto Pasqua se di latte ovino. Era famosissima, na’ vota, una volta,la nostra ricotta salata “di ” Montella ora si trova , ma devi leggere con la lente d’ingrandimento, TIPO ( piccolo piuccolo) e Montella ( grande grande), paese Campano, Essa , quasi sempre, proviene dalla Sardegna. Il sapore o gusto lo puoi ricavare mettendo 50 gr. di pecorino sardo o romano ben grattugiato al momento per 300 gr. di pasta.
Per eseguire i maccheroni con le melanzane anche fuori stagione( di stagione ovviamente son migliori) concordo con Susanna che è meglio infarinarle leggermente. Il leggermente , nonna Ivana, l’ottieni se disponi dell’infarinatrice , aggeggio d’alluminio leggerissimo composto da due pezzi e che la Gaviota disse di disporre tempo addietro.
Non a cubetti come la Gaviota . Per questo piatto, uso tagliarle a rombo che si ottiene dalla fetta ( tagliare la melanzana a manganello in quattro parti ed asportare il pane centrale) e con lo spilucchino , partendo dal basso taglio verso l’altro ed a proseguire fino alla fine del quartino di melanzana. Uso infarinare subito e non spurgare sotto sale. Le melanzane moderne non devono essere sottoposte più a questa lunga e faticosa operazione. In sostanza Susanna ha detto tutto. Io posso aggiungere considerazioni generali ma che sono importanti per chiunque non ha mai eseguito o visto la procedura .
Requisiti importanti :
a) basilico odoroso, quello detto “ rognoso” il nostro che NON presenta una foglia dritta e liscia , bensì una foglia grande ricurva e col la superficie ruvida , a sbalzo. Mi consta che esistono bustine di tale varietà i cui semi vanno piantati a raso sul terreno e ricoperti da spolverata di altro terreno. Non in profondità.
b) calare le melanzane fritte nel sugo fatto possibilmente da pomidoro S.Marzano , in aglio ed olio, solo quando il sugo è molto ristretto, caso contrario esse risulteranno mollicce. Cosa deprecabile e di poco gusto.
c) come pasta uso i mezz’anelli spezzati lisci o da spezzare. Le penne vanno anche bene.
d) padella da usare perla frittura e poi per il sugo: tassativamente alluminio pesante.
Con la speranza che noi ti abbiamo convinta a provare questa “ non norma”, sono qui pronto per rispondere ad ulteriori domande.@nonna Ivana wrote:
Grazie Susanna,
mi interessano sempre le ricette come si fanno…in famiglia!!!
Di questo piatto ammiro proprio la bella realizzazione vegetariana, propria dei piatti “popolari”, ma tosti…con procedura elaborata, sapori naturali, profumi abbinati naturalmente,….a me melanzana e basilico piacciono moltissimo.
Parto dal vostro modo di procedere…tu sottolinei infarinare leggermente…vuol dire che ci si può discostare: non infarinare forse è anche possibile!
Riproducibile in tutto, non lo sarà, penso…va be’ aspetto la stagione per avere proprio io le cose fresche come melanzane e basilico…forse la ricotta salata catanese (vaccina o ovina?) non sarà così facile al mio paese trovarla..ma non si sa mai!!!
Altra cosa…la pasta che si usa è pasta lunga? o si adatta a qualsiasi tipo?
Praticamente se io riproduco la tua il più fedelmente possibile…posso chiamarlo davvero un piatto catanese!!!
Voglio sempre avere le idee chiare…mica difficile, lo sai, arrivare a fare a volte, dei piatti “inesistenti”…diciamo, per es. gli spaghetti al ragù bolognese…che non esistono affatto, eppure sono in tutto il mondo!!!
Grazie…così penso a voi …mangiando!!!
Ivana
Beh nonna Ivana oggi pomeriggio cerco di accontentarti , frugo nel ” cascione” ( la vecchia cassapanca totocomprensiva ed alla rinfusa) qualche ricetta semplice , veloce e saporita con le melanzane e pasta.
Ora con il vostro permnesso vado a fagocitare il ” fiero pasto” delle tredici. A dopo.Perfetta nella scelta delle imbottiture , chiusura del dischetto e per la cottura al punto giusto.
Apprezzato e ben valutato l’interno in effige , spazzioso al punto giusto di lieviatzione e cottura.
Brava.Robè , insomma, vuoi volare CON il paracadute e la rete sottostante!
E vaiiiiiiiiii!@alexanna wrote:
@tuorlorame wrote:
Usate quella pasta per fare le lasagne a Napoli? E pensare che sono cresciuta con questa lasagna in casa mia ma quando sono diventata grande pensavo che mia madre non sapesse fare la lasagna propio perchè usava quella pasta. Anche se era buonissima. Vai a capire la testa
tuorlo a napoli questa è la pasta della lasagna, pasta normale , larga tre dita e senza uovo che si comprava in pacchi
l’altro tipo, larga e all’uovo, è bolognese o del nord in genere
al sud, in origine, era questa, ma arricciata da un lato solo , non in entrambi i lati come in foto
qui dove abito non la trovo più …
forse a napoli si trova ancora ma non lo so …A Napoli la si trova e la produce , in pacchi da mezzo chilo , la Ditta Ru..o
etichetta Rossa. Quella del fratello , con etichetta Verde é più rara trovarla perché é un prodotto di ” nicchia”.@nonna Ivana wrote:
@capsicum wrote:
oh, Ivana, spendilo, spendilo, ma quando ne hai assunto una dose eccessiva…… diciamo un centinaio di anni …… 🙄 😉
per cent’anni di chiacchiere??? Altro che geriatra mi vuole, cara Cecilia!!!
veleggio verso i …..72
campa cavallo!!!!
Ma quanto pensi che duri..la mia lucidità?????ivana
Si dice qui da noi : ” crisce sante “ai virgulti ,ai teneri d’età; L’ho pensato per te, anche come augurio.
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