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@nonna Ivana wrote:
Confermo caro Alberto!
essendo una preparazione molto antica, e fatta a mano, ha bisogno di accorgimenti che oggi non sono molto alla portata di tutti!!!!!
L’impasto antico era solo farina di grano tenero (qui da noi si trovava solo quello!) e acqua…io oggi faccio le varianti con parte di farina di grano duro e anche uovo.
Stasera proprio la preparo per una cena in famiglia a base di tutte le cose rustiche che ho fatto ultimamente…una apoteosi di: cestini brisée e verdure, torta vegetariana di crespelle, torta vegetariana con zucchine e formaggio, pomodori farciti, da rifinire con feta, cipolle bianche alle spezie e aceto rosso, zucchine al basilico, insalata mista pomodori, lattuga , feta, linzertorte, tortine alla pesca, fatte ieri, macedonia fresca.Solo la gramigna sarà al ragù misto di bovino e salsiccia per i fautori della carne, in duo con garganelli paglia e fieno al ragù di zucchine!!!!! 😉
per il torchietto: è reperibile presso tutte le ferramenta dalle nostre parti…io ho avuto anche lo sconto.
Buona serata anche a voi!
ciao
ivana
Grazie per la precisa descrizione il punto di vendita in cui trovarlo. Se docessero vendere solo le trafile avrei fatto BINGO , sempre chè le misure si troovino. Altrimneti faremo 30 + UNO trent’uno , come dice la mia signora mettendosi le mani tra i capelli, freschi di messa impiega, dando una occhiata al pochissomo spazio che mi rimane al di la di cassetti , sportelli e sportelloni. Grazie.
@nonna Ivana wrote:
PER SUSANNA:
ecco lo schema dal foglietto allegato del Mod. n.4000 o.m.r.a, che ho appena ritirato!
Sono tre trafile, quella del centro è per la gramignabuon lavoro!!!!
Concordo con te Nonna Ivana.
Ho copiato ed incollato le tue indicazioni e passerò l’ordinativo alla mia figliola in quel di Modena. Se hai pure qualche indirizzo a cui mandarla, ti sarei grato, altrimenti appena sarò da lei metterò ali ai miei piedi ancora validi. So soltanto che l’impasto deve ssere fatto aregola d’arte e la forza di manovra ERCULEA. Confermi?La gramigna ricordo ha un foro piccolo che richiama il nostro tipo di pasta detta ” stortino grande” che si differenzia da quello piccolo perchè quest’ultimo lo si usa per il brodo o per il minestrone.
Diciamo , a naso ed a occhio che può essere ingannato , che DOVREBBE essere non la trafila da cui si vede uscire quel tipo di pasta dal torchietto nella foto ma l’altro, con foro piccolo che si vede appoggiato sulla spianatoia. Sarà nonna ivana ad essere più precisa.@gabriela wrote:
@carlino wrote:
@gabriela wrote:
In effetti le taccole hanno sapore ottimo, resa magnifica perchè scarti pochissimo ma prezzo alle stelle e stagione molto breve.
Vedi il link che qui di seguito posto e dimmi se non sono le stesse rappresentate in foto all’inizio di questo siparietto da Susanna. La tua foto mi dava invece l’idea dei primi pisellini nostrani.
http://lapiccolacasa.blogspot.com/2007/05/il-club-del-wok-taccole-con-pomodori.html
Infatti le taccole sono una varietà di piselli di cui si consuma anche il baccello, essendo i semi davvero minuscoli. Se poi in altre parti d’Italia si chiamano taccole i fagliolini enormi e piatti nulla da eccepire.
Ti ringrazio per la tua ulteriore specificazione ma chiedevo se il link da me riportato non rappresentava in foto quanto mostrava la foto di Susanna. Insomma se non erano gli stessi o qual’ é la differenza tra i due onde nonn ricader io nello stesso errore.
2 Giugno 2007 alle 13:36 in risposta a: visto che qui ci sono tanti bravi + tanti siciliani… #171657@alexanna wrote:
@carlino wrote:
Il problema si può risolvere anche buttandola in GIOCO.
In genere quando esce un prodotto nuovo che mi attizza( molto ma molto difficile) lo compro ,lo assaggio e CERCO di farne copia non conforme, visto che trattasi della classica PRIMA VOLTA. Se proprio m’interessa vado avanti con le varie esperimentazioni, altrimenti rimane un semplice episodio , una tantum, di test di prova delle mie capacità. Lo stesso OSO fare quando a ristorante scelgo di proposito la classica NOVITA’ ( a volte deludente) e poi l’indomani a mente ancora calda CERCO di riprodurla e via dicendo.il tuo ragionamento è perfetto carlino se si è delle persone sole , non quando si hanno degli amici
quando si hanno amici si può chiedere
non so se ti arriva la versione migliore che esista, ma sicuramente quella migliore che loro conoscono 8)Si vabbé ma io nel frattempo che caschi la manna dal cielo esperimento.
Non sono solo ma ho delle spassionate, avventurose e consenzienti CAVIE.@gabriela wrote:
In effetti le taccole hanno sapore ottimo, resa magnifica perchè scarti pochissimo ma prezzo alle stelle e stagione molto breve.
Vedi il link che qui di seguito posto e dimmi se non sono le stesse rappresentate in foto all’inizio di questo siparietto da Susanna. La tua foto mi dava invece l’idea dei primi pisellini nostrani.
http://lapiccolacasa.blogspot.com/2007/05/il-club-del-wok-taccole-con-pomodori.html
A Napoli sono conosciuti come Fagiolini d’a Maronne ( Madonna) o Taccole in italiano.
La preparazione che eseguo é quasi eguale a quella che tu ci hai proposto solo che uso prima ilbasilico e poi l’origano sul finire di cottura. La prima volta che li ho visti cucinare , in vita mia, fu quando facemmo d a ragazzi una scampagnata al Santuario di Montevergine o al Matese ora non ricordo con precisione.Mi correggo non Fagiolini d’a Maronne ma Fagiolini d’ ‘a REGINA.
I primi erano alquanto blasfemi oltre ad avere la dizione errata.@gaviota argentea wrote:
Maria, sai, la tua regione è anche la mia, almeno delle mie origini, quella dove tornavo dopo i miei vagabondaggi e dove ho ancora affetti tra i più cari.
Poi, vedi, se ci fai caso quasi tutte le mie ricette son quelle di tutti i giorni, le mie preferite.
Il piatto importante è più facile che riesca, ci si mette più cura, pù attenzione, ingredienti preziosi, ma è cucinare per tutti i giorni che dà soddisfazione. Almeno secondo me.Concordo , con l’aggiunta della sperimentazione o variazioni perenni sul tema.
@maria wrote:
Ah, quindi elimini il gambo!!!!A me sembrava uno spreco,dico sembrava perchè ora vedo la cosa diversamente.Quindi i gambi sono semplicemente scarto?La prossima volta devo buttarli Maria
Se sono grandi e devi farli arrostiti si. Per i piccoli non saprei perchè mai acquistati.
Questi fagioli a Roma sono conosciuti con il nome di “Fagioli a Corallo”…. se qualcuno conosce altri nomi mi farebbe piacere che lo segnalasse
A Napoli sono conosciuti come Fagiolini d’a Maronne ( Madonna) o Taccole in italiano.
La preparazione che eseguo é quasi eguale a quella che tu ci hai proposto solo che uso prima ilbasilico e poi l’origano sul finire di cottura. La prima volta che li ho visti cucinare , in vita mia, fu quando facemmo d a ragazzi una scampagnata al Santuario di Montevergine o al Matese ora non ricordo con precisione..
Pleurotus
Per eseguire una perfetta , senza parti dure, arrostitura di Pleurotus , basta comprali quando sono tutti con CAPPELLA grande, La parte , il gambo, terminale va eliminato , come pure la prima parte ,piccola , del gambo all’interno della cappella. Se non troppo alta la intacco col coltellino. In secondo ordine, il fungo va pulito solo con carta della cucina e non lavato. Trerzo ed ultimo mio modo di eseguire é quello di arrostire SENZA olio. La cappella non va rigirata più volte , ma eseguire come la scaloppina o l’arrosto di carne: una sola volta. Tutte queste cappelle, vanno allineate su di un bel vassoio piano e condirte subito con fettine d’aglio , origano o prezzemolo. Poco prima di degiustare i funghi condire con filo d’olio EVO , sale e limone se piace. Ottimo contorno. Attenzione non dura più di due giorni fuori frigo in inverno. Figurarsi in estate.@susanna wrote:
Grazie Ofelia…. ho visto che non hai aggiunto le patate… Ma comunque si faccia questo piatto è sempre incredibilmente buono!!!
Io avevo postato qualche tempo fa un’altra versione nella quale non avevo fritto le verdure…
http://www.universocucina.com/site/html/News,file-article,sid-149.html
Anche quella era una “Caponata a modo mio”!…. 😉 😉 😉
Esatto come la eseguo io, senza patate , e con aggiunta di pomodori tagliati a metà , non c’é bisogno di olio o friggere preventivamente. Light , veramente light.
Noto pure che Gavi non leva parte del “pane” ( parte bianca) centrale alla melanzana. Come mai? Scelta personale o gusto?1 Giugno 2007 alle 13:21 in risposta a: visto che qui ci sono tanti bravi + tanti siciliani… #171654Il problema si può risolvere anche buttandola in GIOCO.
In genere quando esce un prodotto nuovo che mi attizza( molto ma molto difficile) lo compro ,lo assaggio e CERCO di farne copia non conforme, visto che trattasi della classica PRIMA VOLTA. Se proprio m’interessa vado avanti con le varie esperimentazioni, altrimenti rimane un semplice episodio , una tantum, di test di prova delle mie capacità. Lo stesso OSO fare quando a ristorante scelgo di proposito la classica NOVITA’ ( a volte deludente) e poi l’indomani a mente ancora calda CERCO di riprodurla e via dicendo.@nonna Ivana wrote:
Ciao!!!
allora la tipologia forse è “in meccanica” la stessa: un albero azionato da una manovella e la massa sospinta verso la trafila finale.
Nel macina carne esiste però, applicato all’estremità dell’albero un coltello ad elica che trancia la carne prima che passi dalla trafila.
Forse intende questo Carlino-Alberto!Non è che manchi in questo, il torchietto da pasta nasce così, e anche il materiale di cui è fatto è diverso. Per la carne ho una equivalente macchinetta a manovella, ( a parte tutti gli aggeggi elettrici che ho!) in ghisa smaltata.
Carlino…si scherzava sai!!! 😉
Cara Nonna Ivana ti ringrazio per la precisazione.
Era appunto l’elica che non DEVE essere montata se del proprio tritacarne se ne vuole fare ANCHE una macchinetta per semplici tipi di pasta. Il tuo torchietto , montando l’elica , può diventare anch’esso un ottimo TRITACARNE.
Era questa dualità di sfruttamento che volevo mettere in risalto.@nonna Ivana wrote:
Carlino….
grazie per la ricetta e i suggerimenti, sempre bene accetti!!!!!
Offy… tu hai messo il link…ma dici che Carlino ci considera?????
allora metto il link alla gramigna e speriamo!!!!!!http://www.universocucina.com/forum/topic1748.html
sai, avevo penato in un bagno di sudore a menare la pasta e manovrare il torchietto…e …Carlino non si è neppur degnato di guardare….
grazie dell’attenzione!!!!!
ivana
Ho risposto al siparietto a me dedicato e precisamente al link da me qui sopra quotato.
Ti chiedo ancora scusa, sperando in un tuo moto di perdono assoluto e retroattivo. -
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