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Ho capito benissimo, grazie per la spiegazione molto chiara ….
Ok
grazie per il parere.
Non prenderla come una denigrazione del risotto perche’ non lo e’ affatto
in quanto mia madre era Mantovana, cioe’ una citta’ del risotto al
100×100; ma 4 o 5 minuti di insaporimento a caldo con il riso che
si continua a cuocere ancora e prende sapore con il sugo, non riesce
ad eguagliare la procedura e l’insaporimento del risotto secondo te ???@saudade wrote:
Mio genero, americanissimo, non solo gli spaghetti sono il formato preferito, ma li mangia benissimo e senza cucchiaio.
Sempre interi. solo quando li cucino tipo risotto, strascinati, li spezzo a meta’, ma Apelle , scusa, ma che ce ne importa a noi dei bambini americani e di come mangino gli spaghetti?Ma sai si parlava di formato di spaghetti, di convenienza economico/pratica a vendere
un certo prodotto; logico che il mercato estero va tenuto in buon conto. Ci sono case
alimentari che pensano piu all’estero che la mercato interno. Lo so a noi non ci interessa a casa nostra,
e non ci cambia la vita una scelta o l’altra ….@dida wrote:
Se non mi ricordo male ho sentito dire, in una trasmissione di cucina, che la lunghezza della pasta è codificata, quindi se tutti fanno gli speghetti di quella lunghezza una ragione ci sarà. Ho fatto una breve e veloce ricerca in rete e ho trovato questo:
“Gli Spaghetti sono nati a Napoli, e fu Antonio Viviani nel 1842 a chiamarli così, perché sembravano piccoli pezzi di spago. Originariamente erano lunghi ben 50 centimetri, poi col tempo, per esigenze di spazio, sono stati tagliati fino ad arrivare alla lunghezza attuale di 25 centimetri.”
Ho controllato alcuni siti di pastifici e in tutti ho trovato che la lunghezza degli spaghetti va da 25 a 26 cm.Per la cronaca io a volte li taglio a volte no, dipende dal piatto che preparo.
A me le tue risposte soddisfano sempre Dida. E’ vero che adesso il formato e’
diventato di 25 cmt, ma nessuno ha posto il suo personale gradimento ad un fatto
del genere. Cioe’ si trovano di quella misura e si accettano di quella misura.
Io ho notato che certe cose non si dicono, ho notato ad esempio che sono piu’ le
volte che li spezzo che il contrario, ed ho anche notato che (inutile negarlo) a volte
diventano troppo voluminose le forchettate quando gli spaghetti sono della lunghezza
massima cioe 25cmt e che bisogna stare molto piu’ attenti.
Poi c e’ la terza cosa :
gli spaghetti sono molto esportati ed in altri paesi non li mangiano tutti i giorni, quindi
non sono troppo esperti ad avvolgerli e, se sono troppo lunghi, questo problema lo possono
creare piu’ facilmente. Pensate ai bambini americani ad esempio …. chi gli va ad
insegnare la sintesi dell’arrotolamento della forchetta insieme a quella del prenderne
solo pochi per volta come quantita’ ??? Secondo me qualche ditta dovrebbe cominciare
a provare a mettere in commercio delle nuove misure come dicevo in apertura …..@dida wrote:
L’aglio perde solo un poco di sapore ma è commestibile, io lo uso ugualmente. Per avere un sapore meno forte è comunque sempre consigliabile togliere l’anima allo spicchio.
Dida sei grande mi hai dato 2 dritte eccezionali.
Quindi l’aglio e’ comunque commestibile. molti ringraziamenti.
alla prossima questione …..@dida wrote:
Puoi togliere l’anima all’aglio (la parte che ha fatto la radichetta) e usare il resto. La parte con l’apparato radicale lo puoi interrare e aspettare che spunti l’aglio nuovo, se lo fai ora avrai l’aglio a giugno/luglio.
questa e’ gia una idea interessante anche se non risolve il mio quesito ma
e’ una cosa che si puo’ fare concretamente e la faro’…..@susanna wrote:
Io posso dirti che per evitare questo problema, ormai da molti anni, visto che compro l’aglio nella zona di Viterbo da una signora che conosco e ne prendo in grande quantità, lo ripongo in vasetti bormioli e lo surgelo. All’occorrenza consumo quello che mi occorre e mi dura estremamente a lungo… sempre fresco. 😉io ti ringrazio di quello che dici, io volevo sapere in poche parole se
l’aglio con la coda verdina che esce dal bulbo lo posso mangiare o no
anche se io non credo che non sia commestibile, forse perde come sapore,
pero’ cercavo qualcuno che avesse delle notizie scientifiche sulla cosa proprio
per non ascoltare il detto popolare, mi hai capito ???Ti ringrazio della risposta. Cercavo una conferma. Non so se c e’ qualcun
altro che ha da dire sull’argomento.Appassite la cipolla e l’aglio in un saltiere, dorate il guanciale, bagnate con l’ aceto, quindi i pomodori.
Aggiustate di sale, lasciate sobbollire per 6-7 minuti.
Scolate la pasta, saltatela in padella, aggiungete il pecorino, servite ben calda
Eccone un altra tanto per farla leggere, pero sono daccordo con quello
che dite sull’aceto. In ogni caso ricette con aceto ce ne sono ……No non credo sia solo una licenza poetica perche’ l ho trovato in altri
sughi e a volte anche in quelli dove non c e’ il pomodoro (tipo la
pasta alla gricia ad esempio -in alcune versioni- con l’aggiunta di un
cucchiaio di aceto). Io penso che sia per dare piu’ forza al sugo, cioe’
la presenza dell’aceto che si volatilizza rimane come sapore forte nel
suo insieme. Pero’ la cosa non mi convinceva al 100×100, ed ho chiesto
al forum.L’Amatriciana mia (di Aldo Fabrizi)
Soffriggete in padella staggionata,
cipolla, ojo, zenzero infocato,
mezz’etto de guanciale affumicato
e mezzo de pancetta arotolata.Ar punto che ‘sta robba e’ rosolata,
schizzatela d’aceto profumato
e a fiamma viva, quanno e’ svaporato,
mettete la conserva concentrata.Appresso er dado, che je’ da’ sapore,
li pommidori freschi San Marzano,
co’ un ciuffo de basilico pe’ odore.E ammalapena er sugo fa l’occhietti,
assieme a pecorino e parmigiano,
conditece de prescia li spaghetti.-
Per non perdere tempo ho preso la piu’ famosa di Aldo Fabrizi
ma ce ne sono altre che prevedono l’aceto (un cucchiaio) nel pomodoro, solo che
adesso non le trovo.devo trovare una ricetta che vi copio pero’ devo cercarla
in ogni modo si tratta di piccole quantita’ di aceto, ma la cosa mi sembra molto
strana. Faccio il copia-incolla …..Devo dire, ringraziando molto quelli che hanno partecipato
alla domanda, che ho provato a mettere alcuni cucchiaini
(non piu’ di un paio) di polenta (di quelle precotte) per solidificare
un sugo e l’effetto e’ quasi identico a quello della farina con
la variante che da’ al composto un sugo un po’ giallo-rosso che si
addice alla stagione calcistica,…… anche se io sono della Lazio.
saluti a tutti …..@gaviota argentea wrote:
@apelle wrote:
@*Rose* wrote:
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………………………..
E non è mica vero che il fruttivendolo italiano abbia un passaggio in più di uno indiano: tutta la merce proviene dagli stessi mercati generali.
………………………..argentea non vorrei passare “per visionario” …. ma non intendevo
l’ultimo passaggio ma tutta la serie dei passaggi : es. per te l’affitto
del locale di vendita non e’ un passaggio in senso della spesa ???E il pagare un addetto e un camion per il trasporto dai mercati generali al negozio non e’ un altro passaggio o un altra spesa ???
Scusa la precisazione….. ma io quello intendevo per passaggi ….
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