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Questo argomento contiene 12 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da alexanna 16 anni, 5 mesi fa.
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11 Dicembre 2006 alle 20:26 #149328
” ‘A pasta crisciuta “
Così viene chiamata a Napoli questo impasto di farina,acqua,sale e lievito di birra
“Zeppole ‘e pasta crisciuta” son quelle palline fritte che una volta si trovavano agli angoli di tutte le strade napoletane , ” ‘o frittaiuolo” “frieva” = friggeva per strada ed i passanti le compravano mangiandole all’istante, spesso, in quei tempi poveri, era l’unico pranzo che si faceva durante l’intera giornata.ecco una foto antica, fine 1880 inizio 1900, presa da http://www.napoletanita.it/
questa foto si chiama proprio ” Venditore di zeppole”
Sulla sinistra, appena appena si intravede il “’ o frittaiuolo” , tra lui e le persone sedute sulle sedie, sulla destra della foto, si intravede l’attrezzo con cui friggeva, una specie di padella larga e profonda. che aveva dentro una cosa simile ad uno scolapasta, fatto ad imbuto , ma che aveva i buchi solo sotto.
Questo strano attrezzo per figgere, pentola e colino insieme non l’ho mai visto da nessuna parte, se non a Napoli.
Quello che ho visto io era di misura ridottissima rispetto a quello che si intuisce nella foto , non era più grande di 25- 30 cm di diametro , e l’ultima volta, credo di averlo visto, all’incirca 30 anni fa.Ma torniamo a noi , dunque io preparo queste zeppole poche volte all’anno, dato che non mi piace tanto friggere ed a dire la verità , ma a natale sono d’obbligo nella mia tradizione familiare
A natale sono farcite prima di friggere, con o una alice salata o un po’ di cavolfiore lesso o un poco di baccalà fritto.
Comunque la ricetta è molto semplice‘A Pasta cresciuta di anna maria
500 g di faina 00
500g di acqua tiepida
25 g di lievito di birra
SaleSi può fare anche a mano ma la preparazione diventa più difficoltosa dato che la pasta deve incordare, insomma ci vuole un bel bicipite e tanta pazienza
Con una impastatrice si fa in un attimo oltre i tempi ovvi di attesa per far crescere la pastaNon ho foto dell’incordatura mi dispiace ma cercherò di descriverla nel modo più chiaro possibile
Allora si mette tutta la farina setacciata nell’impastatrice si fa un buchino al centro e si versa il lievito di birra sciolto in una tazzina d’acqua sottratta al peso di 500g
Si versa nell’impastatrice al centro della farina si impasta un minimo, si copre con il resto della farina e si aspettano 15 minuti finché il lievitino non abbia raddoppiato di volume
Si aggiunge l’altra acqua tutta insieme e si fa andare l’impastatrice finchè il composto non incomincia a diventare come colloso e tende ad attaccarsi al gancio ecco solo in quel momento è incordato.
Ci vuole parecchio tempo, mai meno di 15-20 minuti di impasto con il ken a velocità media ( io ho quello)
A mano bisogna battere l’impasto liquido dal basso verso l’alto con molta energia finchè non è incordato.
il che vuol dire una buona mezz’ora e più e molta energia altrimenti non incordaA questo punto si mette a crescere
una volta cresciuta si prende un cucchiaio di impasto e si butta nell’olio bollente, dove si gonfiano appena toccano l’olio
( l’olio avrebbe dovuto essere più profondo, si sarebbero gonfiate di più e meglio. ma porc@@@@@a , non mi era finito l’olio? … non fa niente andiamo avanti )eccole finite da mangiare bollenti … buonissime …. ma anche fredde non sono malaccio … buon appetito …
11 Dicembre 2006 alle 20:48 #160327Alexanna credo che sono quelle che mangio quando vado in una pizzeria dove fanno pizza napoletana, fanno degli sfizi che sono la fine del mondo e ci sono queste frittelle con le alghe,sono così buone 😆
purtroppo niente impastatrice e devo capire cosa vuol dire incordatura 😳
grazie mille11 Dicembre 2006 alle 21:12 #160328eh si …si fanno anche con le alghe … per la precisione la lattuga di mare …sono buonissime … si lava la lattuga si fa a pezzetti e si mette subito dopo incordata la pasta , si fa crescere tutto insieme e poi si frigge
per l’incordatura mi tocca farne due e fotografare le fasi iniziali di cui non ho le foto, per farti vedere, altrimenti non ho altro modo di spiegarti
se domani ho un pò di tempo le faccio e te le metto ok?
11 Dicembre 2006 alle 21:13 #160329Grazie mille
11 Dicembre 2006 alle 21:55 #160330Alexanna, cosa mi fai venire in mente!
Io che, come ho già detto, in frittura vado malissimo non mangio una cosa simile da quando ancora parecchi anni fa le faceva mia mamma.
Da noi si chiamano “pettole” e si usa farle o con all’interno un pezzo di cimette di cavolfiore o di alici salate o un’oliva snocciolata oppure dolci spolverate di zucchero o immerse nel miele o nel vincotto.
Che buone! A casa mia erano tipiche dell’8 dicembre.
Quanto all’attrezzo del frittaiolo credo di capire che sia quello che io chiamo il “colafritti” cioè un pentolino con sopra appoggiata una specie di ciotola piuttosto larga con i buchi sul fondo.
In pratica nella ciotola si mette la frittura appena estratta dalla padella in modo che l’olio sovrabbondante coli giù nel pentolino, da cui viene riciclato nella padella mentre il fritto non rimane troppo unto.
Tra le tante caccavelle, io che non friggo quasi mai ce l’ho! Fregato nella cantina di mamma!
Grazie infinite.
Quasi quasi mi vien voglia di provare a farle, anche se non ho impastatrice.
Magari nell’impastare smaltisco tante di quelle calorie che vado a pari con quelle che poi mangio! 😆 😆 😆11 Dicembre 2006 alle 23:10 #160331Che meraviglia!
Zeppole si fanno anche qui da noi, in altra maniera…ma mi devo documentare…questi tuoi sembrano quasi i topini, quelli dolci però, morbidi morbidi, ripieni di crema o liquore, ma sono cose che io non ho mai fattoPreso subito nota….anche perchè pensavo si dovesse fare l’impasto per bigné, quindi bollire la farina nell’acqua…mentre così è praticamente una pastella, dal quantitativo di acqua, ma parlo senza cognizione di causa,…vedo solo delle belle cose che ispirano parecchio!
Grazie
Ivana
12 Dicembre 2006 alle 4:17 #160332Bellissime! Sembrano delle nuvolette! Anche qui le facciamo ma in altro modo… più ci penso e più mi convinco che ho fatto bene a chiamare questo posto “UniversoCucina”… 😀 😀 😀 😀
12 Dicembre 2006 alle 19:29 #160333In questo momento ne mangerei zuppiera 😳
che buoneeeeee ……13 Dicembre 2006 alle 15:17 #160334oh Paola anche io ne mangerei una zuppiera ora ora!!!
grazie Alexanna!13 Dicembre 2006 alle 17:58 #160335Alexanna brava mi serviva questa ricetta che non ricordavo piu`!!
Ma si possono anche fare con un ripieno di acchiuga ?
Ho io mi ricordo male le fanno anche a Catania per san Giuseppe!!13 Dicembre 2006 alle 18:08 #160336si ..come no?
anzi è il ripieno che si fa a natale
prima di buttarle nell’olio bollente si mette una acciughina o un pò di cavolo lesso o un pò di baccalà frittoquesto a natale
in altre occasioni o le faccio lisce (=senza nulla ) oppure ci metto un pezzettino di salame o un pò di caciocavallo o un pò di ricotta … sono buonissime e si mangiano al volo…non le ho ancora fatte per far vedere l’incordatura perchè mio figlio torna domani dall’università
mi dispiaceva farle quando non c’era …ehm .. .cioè …ehm..
se avesse saputo che le avevo fatte in sua assenza potevo rischiare il linciaggio 😆 😆 😆16 Ottobre 2008 alle 12:05 #160337[smilie=013.gif] STRAGULP!
Ma se nn ricordo male nonna Tina di Giardini Naxos faceva delle cose simili, con ripieno di acciughe, formaggio e lattuga ed erano grandi quanto il palmo di una mano e li chiamava SFINCI.
E’ lo stesso?Ricordi Tiziana? io ero piccina ma quanto mi piacevano!!!
Bella ricetta. salvata.
16 Ottobre 2008 alle 19:58 #160338Li chiamava spinci, il ripieno era fatto con acciughe, cicoria e formaggio o solo formaggio ma l’impasto era simile a quello della pasta fatta in casa per intenderci erano come dei grandi agnolotti.
Buoni anzi buonissimi ma questi mi sembrano strepitosi, soffici soffici o sbaglio?Salvata grazie
16 Ottobre 2008 alle 21:00 #160339uè chi si rivede (intendo la ricetta)
soffici soffici al morso
ed elastici al punto giusto cioè se li schiacci con due dita poi tornano in forma 😉 -
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