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6 Dicembre 2008 alle 20:59 #154126
Hola a tutti!!!
Ho notato che in varie case italiane il 24 dicembre si fa tutto il menu a base di pesce. Perchè?. In casa paterna, non è mai stato così e oggi ho chiesto a mia sorella a Brescia se anche lei aveva quella tradizione. Mi ha risposto di no, che lei non fa il pesce il 24, ma che in certe città si usa fare tutto il menu a base di pesce.
Io ho tanti amici che non mangiano pesce e qualche amica che è molto allergica del pesce e e non mi criticate per piacere, ma trovo assurdo fare tutto un menù (poi come son i menù in Italia, che mangiate moltissimo!), solo a base di pesce.
In Spagna non c’è quella abitudine, al massimo si fa un piatto di pesce, qui direttamente non esiste, già che è un paese dove si mangia la carne.
Sono curiosa di sapere e capire.
Gracias
Un abrazo cariñoso
Mimma6 Dicembre 2008 alle 21:33 #219779Mimma non so perchè si fa il pesce,nella mia famiglia a bergamo si festeggia il natale,nella famiglia di mio marito è quasi più importante la vigilia e si mangia di magro.per quello che so non è un discorso nemmeno di religione come se fosse per la pasqua.vediamo chi ne sa di più cosa ci dice
[smilie=011.gif]6 Dicembre 2008 alle 21:41 #219780Grazie Paula. In casa mia festeggiamo solo la Vigilia, ma non di magro.
Il giorno di Natale cerco di riposarmi, se posso vado un po’ in spiaggia, e si mangia tutto quello che è rimasto della vigilia.
Mimma6 Dicembre 2008 alle 22:03 #219781Credo che in origine si mangiasse pesce per motivi religiosi, trattandosi della vigilia di una festività era prescritto di mangiare di magro, evitando la carne, come del resto si usava tutti i venerdì
Nella mia famiglia però non s’è mai fatto un menu tutto di pesce, c’era “d’obbligo” il capitone marinato ma poi era il pranzo di Natale il più importante e quello iniziava sempre con una gran quantità di frutti di mare crudi, poi sia carne che pesce.
A casa di mio marito il pesce non veniva mai preparato se non qualche volta pesce di lago, che io non mangio assolutamente.6 Dicembre 2008 alle 22:04 #219782E’ solo una tradizione che affonda le radici nel passato, quando digiuno ed astinenza venivano fatti per prepararsi alle grandi festività.
In realtà i digiuni che la chiesa richiede (e non totali) sono il giorno delle Ceneri ed il Venerdì Santo e l’astinenza dalla carne durante i venerdì della quaresima.
Però, per la Vigilia di Natale è rimasta la tradizione, come lo zampone per Capodanno o le castagne per San Martino.
Una tradizione che fa andare alle stelle i prezzi in pescheria e che non ha nessun significato religioso.l’ho trovato in internet, me lo chiedevo anch’io.
6 Dicembre 2008 alle 22:19 #219783grazie, adesso sono sicura che non è per nessun motivo religioso.
Peró si fa in certe case, non in tutte, perchè dai miei parenti non si fa. Io ricordavo quando taaaaaaaaaaaanti anni fa passavo il Natale, per le vacanze invernali, da mia zia, e non ricordo per niente che si sia mangiato solo pesce, ma come sono passati così tanti anni forse mi ero dimenticata 😳 .
In ogni modo non mi piace tutto un menu di 10 o 15 piatti dal antipasto, primi e secondi, solo con pesci. Perchè c’è tanta gente a chi non piace il pesce. Mi sembra che non sia un menù equillibrato, e l’equillibrio mi sembra persino elegante anche in cucina cucina.
Mimma6 Dicembre 2008 alle 22:41 #219784Io credo che all’origine dell’usanza ci sia la tradizione culinaria regionale, che poi con l’andar del tempo e delle mode si è un po’ pasticciata e globalizzata fino ad arrivare ai trionfi di aragoste e salmone che ormai imperversano un po’ dovunque.
La vigilia è sempre stata per tutti, nella tradizione cattolica, giorno di magro, mentre il Natale, in quanto festa grande, giorno di grasso.
Un tempo nelle regioni del nord, tranne forse in Liguria e sulla costa, mangiare di magro voleva dire mangiare baccalà, o tonno, o anguilla…e la vigilia questo si mangiava. I piatti tradizionali veneti (solo di questi io posso parlare con cognizione di causa) infatti erano: i bigoli in salsa (con le sarde sotto sale), il tonno in umido, l’anguilla delle valli di Comacchio (bisata)…. Il giorno di festa era invece un trionfo di carni, anzi, di bolliti: il cotechino (musetto), la lingua, il cappone, il bollito misto da accompagnare con la mostarda.
Ovviamente aveva molta più importanza il pranzo di Natale.
Ora, è chiaro, non è più così, le tradizioni si sono mescolate e amalgamate e c’è un po’ dappertutto la tendenza a festeggiare come si preferisce e quando si preferisce, si mangia pesce la vigilia oppure il giorno di Natale, a piacere.
Sotto le feste le pescherie sono affollatissime e fanno affari d’oro…..mi chiedo se sarà così anche quest’anno (???)
Sono un po’ critica verso gli sprechi e gli sfoggi natalizi: anche se ritengo giustissimo festeggiare, mi sembra che l’esagerazione porti troppo lontano dal senso vero della festa. Ma è solo la mia opinione7 Dicembre 2008 alle 9:07 #219785I motivi come hanno già detto, erano religiosi… il precetto ora mi pare non ci sia più, ma una volta era obbligatorio rispettarlo, quindi si mangiava pesce.
Il nostro piatto tradizionale per quel giorno erano i bigoi in salsa… si, l’ha già scritto mammagatta.
Ecco, tutto come lei, anche per Natale…Per il “tutto pesce” anche qui son tradizioni. al sud usa di più il misto mentre da noi i pranzi di solo pesce sono molto usuali e non per questo poco eleganti.
Naturalmente se ci son ospiti che proprio non lo tollerano, si cercherà di adeguare il menù o di spostarlo per un’altra occasione.
Se invece si va al ristorante è una scelta che si fa prima, se andare in un locale di pesce, e ce ne son tantissimi di specializzati solo in questo, anche di altissimo livello.7 Dicembre 2008 alle 12:05 #219786per quanto ne so io dev’essere una tradizione che si è diffusa solo in alcune parti perchè se fosse un fatto religioso dovrebbe essere osservato da tutti i cristiani,non vi pare?
tanto più che non ho mai letto da nessuna parte nella Bibbia un menù apposito per la vigilia e uno x il natale.se poi vogliamo andare proprio alle origini allora dobbiamo ammettere che Gesù non è neanche nato a dicembre.quindi sono solo tradizioni di uomini,prima messe poi tolte.
e chi non si può permettere il pesce?io non credo che Dio metterebbe una legge che non riusciamo a rispettare.bisogna distinguere fra chiesa e Dio7 Dicembre 2008 alle 12:13 #219787A ben guardare non conosco nessuno che prepari né per la vigilia né per natale un menù da 14 o 15 portate! Ormai, almeno tra i miei conoscenti, si punta alla portata particolare, ben curata, non usuale ma gli sprechi esaerati a qualsiasi costo sono solo ricordi (nemmeno piacevoli) del passato.
7 Dicembre 2008 alle 12:19 #219788sono d’accordo con te Gabriela. Noi qui a casa prepariamo una tavola fredda perchè fa troppo caldo, io preparo forse le cose principali, ma tutti quelli che vengono portano qualche cosa e la consuocera che non gli piace cucinare porta le bibite.
Noi peró il 25 non lo festeggiamo, solo festeggiamo la vigilia. La messa del 24 non la fanno piú a mezzanotte, ma alle 9 di sera e io ci vado. Questo è un paese laico, perció il Natale è considerato il giorno della famiglia.
Quando ero piccola andavamo in casa di amici dei miei genitori, anche loro italiani, che preparavano dei ravioli stupendi “fatti in casa”.
Un abrazo cariñoso
Mimma8 Dicembre 2008 alle 17:28 #219789Allora, fanciulle, un pò di catechismo.
L’Avvento, come la Quaresima, è tempo di penitenza, in preparazione all’evento del Natale.
I paramenti nelle Messe festive e feriali sono di colore viola (tranne oggi, che è l’Immacolata).
Essendo periodo di digiuno e astinenza, la vigilia è prescritta, ancora oggi, di magro (forse un tempo era addirittura di digiuno, ma devo chiederlo all’autorità).
Qui si mescolano poi tradizioni religiose e tradizioni locali: al sud, è più vissuto il 24 del 25, il clou di tutto è la sera del 24, il cenone di magro, e poi a Messa, e poi a sparare botti (questa però è usanza pagana) per allontanare tutti gli spiriti malvagi, che nella Notte Santa non è bello che se ne stiano in giro.
Noi al nord, sarà che siamo meno caciaroni,siamo meno legati a questo tipo di tradizioni; in compenso di qui a 3 settimane circa bruciamo la strega, se volete la befana, e dal fuoco si traggono auspici per il raccolto della primavera. E anche qui l’antico paganesimo viene fuori.
Altra curiosità: a Pavia si dice:”Nadal pas d’un gal”, a voler significare che in quei giorni abbiamo la percezione che le giornate si siano già un pochino allungate, dopo la lunga notte di Santa Lucia (cheè appunto il giorno più corto che ci sia). Fissare il Natale il 25 dicembre è stata una sorta di “furbata” dei Padri della Chiesa, che convertirono alcune importanti feste pagane in feste cristiane. Oggi il 25 è la Festa del Cristo Nascente, della Luce, quella Vera, che estingue le Tenebre del Male.
No, non sono improvvisamente diventata neocatecumenale, voglio solo dare una spiegazione e per rispetto a questa cosa, in cui io credo e trovo molto bella, uso le maiuscole.
Quello che mi fa male è tutto questo corri corri intorno ai regali: è vero che a Gesù Bambino portarono dei doni, ma sarebbe molto più bello recuperare la dimensione religiosa della festa, perchè solo così i regali acquistano un nuovo valore.
Francesca8 Dicembre 2008 alle 17:53 #219790Grazie mille Francesca, adesso ho capito.
Un abrazo cariñoso
Mimma8 Dicembre 2008 alle 19:43 #219791ciliegina il digiuno è già stato dalla chiesa sconfessato come obbligo e rimane solo come iniziativa prsonale,
Caciaroni noi del sud perchè? Ammesso che ce ne siano di caciaroni, non bisogna fare di tutt’erba un fascio. saluti8 Dicembre 2008 alle 20:39 #219792Caciaroni, forse ho usato il termine sbagliato. Ma al sud di solito l’ospitalità, il senso anche della famiglia, il modo di vivere la fede è diverso che al nord.
Non dico che sia migliore o peggiore, dico solo che è diverso. Ed è giusto che sia così, perchè penso che in questo modo si mantengano tradizioni e radici che fanno l’Italia tanto bella, affascinante e mai monotona. -
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