voglio preparare due lezioni

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Questo argomento contiene 17 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  mimma 14 anni, 8 mesi fa.

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  • Autore
    Articoli
  • #241925

    mimma
    Membro

    Allora ho giá deciso ed ho mandato i mails, vediamo quante mi risponderanno (due mi hanno giá risposto che verranno!). Non ho smesso di lavorare da quando sono rientrata a casa, tra lavare, pulire, e preparare la lezione, mandare mails per incominciarne altre dopo Pasqua (qui l’anno lavorativo, come ho detto tante volte, incomincia dopo Pasqua!)

    Sará un menú di Quarisima (senza carne)

    1) crochette di gamberetti
    2) Torta Pasqualina (che lavoraccio!!!)
    3) Polpettone di tonno e patate
    4) Torrijas de Cuaresma (ricetta spagnola di Galicia)

    Ciliegina, mi interessa molto il pane ebraico, mia figlia Michi ne va matta, mi passeresti la ricetta pls?
    Mimma

    #241908

    ciliegina
    Membro

    Mimma, te la posto questa sera. E’ salvata su qualche chiavetta, devo spulciare un pò.

    Francesca

    #241909

    mimma
    Membro

    Grazie Francesca

    #241910

    ciliegina
    Membro

    La ricetta proviene da amici in cucina, sito non più attivo. La ricette venne postata da Manuela Cooperman nel lontano 2006

    Challah–pane ebraico del Sabato di Manuela Cooperman
    Inviato: Mar Nov 28, 2006 10:49 am Oggetto: Challah–pane
    ebraico del Sabato di Manuela Cooperman

    Lievitino

    145 g farina da pane (13% glutine)
    5 g lievito di birra fresco
    120 g acqua tiepida
    3 uova grandi (150 g pesate senza guscio)
    40 g miele

    Sciogliere il lievito nell’acqua, aggiungere il resto degli
    ingredienti e mescolare con energia fino ad ottenere un
    composto cremoso. Lasciare per 1 ora a temperatura ambiente e
    poi mettere in frigo in un contenitore di vetro con coperchio
    ermetico fino al giorno dopo o comunque per minimo 8 ore e
    massimo 24.

    Il giorno dopo togliere il lievitino dal frigo e lasciarlo a
    temperatura ambiente. Intanto preparare gli ingredienti per
    l’impasto:

    880 g farina forte (13% glutine) + extra se necessario
    5 g lievito di birra fresco
    30 g acqua
    2 uova grosse (peso sgusciate 100 g)
    75 g olio e.v.o.
    120 g miele
    20 g sale fino non iodato

    Per guarnire
    1 uovo
    1 cucchiaino di acqua
    semi di papavero, sesamo o un misto dei due (facoltativi)

    farina di semola, mais o riso per la teglia

    Sciogliere il lievito nell’acqua, poi aggiungere il lievitino,
    le uova, l’olio, il miele; mescolare energicamente (Kitchen
    Aid vel. 1), poi unire la farina e impastare (sempre velocita’
    1) finche’ si ottiene un impasto grumoso. Coprire la ciotola
    con pellicola e far riposare 20 minuti.
    Poi riprendere l’impasto, cospargere col sale e impastare fin
    quando diventa liscio, elastico, sodo. Se e’ troppo morbido
    e/o appiccicoso aggiungere gradualmente un po’ di farina fino
    a quando l’impasto non assume quelle caratteristiche. Ungere
    il fondo di una ciotola con olio di oliva e.v. , formare una
    palla con l’impasto e metterlo a lievitare nella ciotola unta,
    rotolandovelo in modo da ricoprirlo uniformemente con un velo
    di olio. Fare lievitare coperto finche’ raddoppia (meglio
    ancora, fare lievitare per 1 ora a temperatura ambiente e poi
    in frigo fino al giorno dopo). Quando l’impasto e’
    raddoppiato, rovesciarlo con delicatezza sul tavolo,
    appiattirlo con le mani fino ad ottenere un rettagolo e poi
    dividerlo a meta’. Ciascuna meta’ va poi divisa in 3 o 6 pezzi
    uguali. Rotolando ogni pezzo con il palmo delle mani ricavarne
    3 o 6 cordoni da intrecciare. Per la forma a spirale ogni
    meta’ viene rotolata con le mani fino ad ottenere un cordone
    lungo che va poi avvolto su se stesso a spirale.

    Preriscaldare il forno a 180 C, se si ha porre la refrattaria
    sul ripiano piu’ basso.
    Una volta formati, i pani vanno messi a lievitare su uno
    strato uniforme di farina di semola o mais sulla teglia dove
    verranno cotti.
    Mescolare bene l’uovo con un cucchiaino di acqua e spennellare
    i pani (cospargerli di semi se si usano). Farli lievitare
    coperti finche’ raddoppiano; e’ importante che raddoppino
    altrimenti se infornati troppo presto il calore del forno
    rovinera’ la forma. Quando sono lievitati a sufficienza,
    spennellarli ancora di uovo, con delicatezza. Infornare per
    30-35 minuti, avendo cura di girare la teglia verso la fine
    della cottura per esporre ogni lato del pane al calore. Cinque
    minuti prima della fine della cottura ripassare ancora una
    volta le trecce con il composto di uovo.

    Raffreddare le pagnotte su gratelle e non affettarle prima che
    siano completamente raffreddate. Si possono surgelare avvolte
    per bene in alluminio.

    P.S. Tieni presente che queste sono dosi che producono un pane
    piuttosto dolce, a noi piace cosi’, ma altri lo fanno con meno
    miele (o zucchero). Puoi adattare le proprozioni come vuoi.
    Per quanto riguard la farina, bisogna regolarsi un po’ a
    occhio, nel senso che l’impasto non deve essere molle o
    appiccicoso per poter tenere la forma, pero’ a volte serve un
    po’ meno o un po’ piu’ farina. Quindi non aggiungerla tutta in
    una volta.

    Questa forma di pane per la celebrazione del Sabato ebraico
    venne adottata dagli ebrei tedeschi a partire dal XV secolo,
    rifacendosi ad un pane tedesco intrecciato e di forma ovale ed
    era chiamata inizialmente berches, probabilmene dalla parola
    yiddish broches (benedizione) e/o dalla parola tedesca bercht
    (treccia). Alcune comunita’ iniziarono a chiamarla challah in
    riferimento alle porzioni di pane date in offerta nel Tempio
    di Gerusalemme. Man mano venne adottata da tutte le comunita’
    ebraiche dell’ Europa dell’est, dove venne ulteriormente
    arricchita: uova , zafferano e miele vennero aggiunti per
    imitare rispettivamente il colore giallo e il sapore dolce
    della manna, e spesso veniva cosparsa di semi di papavero in
    ricordo del fatto che la manna cadeva dal cielo sotto forma
    appunto di piccoli granelli (semini di coriandolo). Per
    determinate Festivita’, come il Capodanno, viene preparata in
    forme diverse, ad esempio a spirale, per simbolizzare la
    continuita’ e l’infinito. In questo caso vengono anche
    aggiunte uvette.
    _________________

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    manuela

    Ecco, ho fatto un lavoro di copia – incolla, spero non ci siano problemi…Dovrei aver citato tutto!

    Francesca B.

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