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Partendo dall’uva:
La saba è una specialità molto rara, che solo poche famiglie continuano a produrre per il proprio uso, utilizzando il mosto fresco, cocendolo per moltissime ore, ma a fuoco bassissimo, finché non si ottiene un liquido denso, dal sapore caratteristico, dolce e profumato.
Il savor è una confettura autunnale, che si cuoceva nel paiolo, in cortile, utilizzando mele, pere, mele cotogne, mosto d’uva, anche zucca, qualche noce. Anche qui la cottura prolungata produceva una confettura densa, non molto dolce, dal sapore ricco, fruttato.Quest’anno ho fatto anch’io la saba, cosa che io non facevo mai, anche perchè sorella e amiche, che hanno ancora la campagna, me ne rifornivano verso natale, tutti gli anni…
Con tre litri di mosto fresco d’uva, passato dal graspo e bucce, ho fatto una pentola d’acciaio e a fuoco bassissimo, senza che si vedesse neppure un sobbollire, ho lasciato per tutto un giorno diminuire, fino ad avere un terzo del volume iniziale…naturalmente ho ricavato una bottiglia…
un bel liquido vischioso, dolcissimo…che avrà molti utilizzi…il pimo eccolo nelle raviole dolci, cotte al forno, poi rotolate ad una ad una, nel piatto, poi messe al riparo, al fresco…durano moltissimo, è una impregnatura, penso io, protettiva e conservante…
Ivana
Grazie Ivana… tutto ciò è meraviglioso!!!! 😀 😀 😀 😀 😀
questi racconti che ti fanno penetrere nel vissuto e nella tradizione è la cosa che mi piace di più sui forum
quante cose gustiamo che ci piacciono ma non riusciamo a riconoscerli visto che non ne sappiamo neanche l’esistenza?
tante, tantissime, forse troppegrazie mille ivana per ogni lacuna che ci colmi
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