Home › Forum › La Cucina dell’Universo › Le Nostre Ricette › Non ricetta 5 (credo): petto d’anatra al miele e limone.
Questo argomento contiene 56 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da RDG 17 anni, 3 mesi fa.
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9 Agosto 2007 alle 16:26 #178405
bè, io ci ho messo il limone. O limone, o aceto, direi. Te par?
9 Agosto 2007 alle 17:23 #178406ok che il dono della sintesi in certe occasioni è prezioso, ma essere un pò meno laconico era davvero chiederti troppo… eppoi subito dopo il rientro dalle vacanze! ma tu pensa che razza di domande ti faccio… 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆
sabato scorso ho mangiato un interessante petto d’anatra in salsa al vino rosso, non ricordo che vino fosse esattamente, ma ricordo che i due rossi che abbiamo bevuto durante il pasto, Merlot e Cabernet di Lison Pramaggiore, erano assolutamente perfetti…e io mi rendo conto che mi sto davvero avvinazzando 😳9 Agosto 2007 alle 19:13 #178407@pasticcino wrote:
ok che il dono della sintesi in certe occasioni è prezioso, ma essere un pò meno laconico era davvero chiederti troppo… eppoi subito dopo il rientro dalle vacanze! ma tu pensa che razza di domande ti faccio… 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆
sabato scorso ho mangiato un interessante petto d’anatra in salsa al vino rosso, non ricordo che vino fosse esattamente, ma ricordo che i due rossi che abbiamo bevuto durante il pasto, Merlot e Cabernet di Lison Pramaggiore, erano assolutamente perfetti…e io mi rendo conto che mi sto davvero avvinazzando 😳e io soffro………quanto soffro!!!!!!!
10 Agosto 2007 alle 6:27 #178408@pasticcino wrote:
ok che il dono della sintesi in certe occasioni è prezioso, ma essere un pò meno laconico era davvero chiederti troppo… eppoi subito dopo il rientro dalle vacanze! ma tu pensa che razza di domande ti faccio… 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆
sabato scorso ho mangiato un interessante petto d’anatra in salsa al vino rosso, non ricordo che vino fosse esattamente, ma ricordo che i due rossi che abbiamo bevuto durante il pasto, Merlot e Cabernet di Lison Pramaggiore, erano assolutamente perfetti…e io mi rendo conto che mi sto davvero avvinazzando 😳Beh per il petto d’anatra se è poco cotto “passo” ma per il vino ….. hic .. ti faccccio compagnia … hic… 😆 😆 😆
11 Agosto 2007 alle 8:09 #178409Cerchiamo di capirci.
Manca forse qualcosa nella descrizione della non ricetta? Vi manca qualche particolare? Qualcosa è forse poco chiaro?
Il livello di cottura fa parte dei gusti personali: se io vi dico di fare una bistecca alla fiorentina o un filetto, e voi me li fate a suola di scarpa, dovrebbero arrestarvi, è vero, ma, siccome il reato non è ancora perseguibile, vi dicono che è vostro diritto farlo.
Per il resto….. a me sembra che non manchi nulla, e che la descrizione sia esauriente e completa.
Certo, posso dirvi“Prendete dal vostro fornitore di fiducia (invece che dal primo metallaro che passa) un tenerissimo (invece della solita suola) petto d’anatra, o un filetto del prezioso e rustico volatile, che tanto ricorda foci amene, lentamente stemperate tra dolci colline e canneti.
Scartatelo con amore (invece che con rabbia), assicuratevi di non avere lasciato brandelli di plastica attorno (sbadate che non siete altro), e ponetelo a friggere dolcemente in abbondante burro (ma che sia di malga) spargendo a pioggia(se sapeste come cambia il sapore se ne mettete un volgare “pizzico”) di timo durante la cottura.
Quando sarà piacevolmente dorato, e non quando ancora starnazza nè, tantomeno, diventa buono per fare il fuoco nella griglia, versate un composto ottenuto dall’avere stemperato il succo di mezzo limone di media grandezza (mi raccomando, l’altra metà limone riponetela in un piattino, appoggiando la parte tagliata sul piano del piatto, senza cercare di farla stare in equilibrio sulla punta) in 80-100-gr ( e se non avete sottomano la bilancina, il piatto non lo potete fare) di acqua, che avrete preso dal vostro rubinetto del lavello (va bene anche quella presa dal lavabo). Non lasciatevi ingannare dai puristi che vi dicono che occorre prenderla dalla stessa sorgente altizzimapurizzima della famosa acqva, la fatica non è necezzaria.
Nella stessa acqua, premuratevi di avere sciolto un paio di cucchiaini di miele: ottimo quello al rosmarino (questa è seria), soprattutto se lo avrete acquistato dagli apicultori dell’altopiano di Asiago. Scegliete quello delle arnie esposte ad Est, che è migliore.
Aspettate quindi che una fiamma gentile (che avrete lasciata accesa sotto la stessa padella che contiene l’anatra, se la lasciate accesa altrove non serve) ottenga il triplice risultato che a voi parrà giusto e conveniente: a) ridurrà il liquido a una sorta di salsina appena morbida, con appena un accenno di caramello brunito (sempre se vi aggrada) in cui l’amarognolo del caramello ben si mescola all’agro del limone e al dolce della carne (credevate che volessi ottenere una salsina schifosa, eh? E invece no: lo scopo è di fare una buona salsa!)
b) porterà la cottura della carne lentamente al livello desiderato
c) eviterà il bruciarsi del miele e, di conseguenza, della carne (effetto ritenuto, dai più, sgradevole)
Servite quindi ancora caldo, senza lasciarlo tre ore in frigo o sul balcone in una notte d’inverno, in piatti non sbeccati, sempre che vogliate fare una figura decente.
E ricordatevi di fornire le posate ai vostri commensali.”Sono stato abbastanza prolisso? Va bene così? 😆 😆 😆
Oggi so’ caustico……….. 😈 😈
11 Agosto 2007 alle 8:59 #178410Troppo esageratamente prolisso ora…. ma io proporrei il reato per chi cucina troppo la fiorentina o la carne di cavallo o in questo caso il petto d’anatra 😀 😀 😀 😀 punizione prevista, vegetariani a vita!!! 😀 😀 😀
Ma a parte gli scherzi, provate andare in un locale doc e ordinate una fiorentina ben cotta, vi cacceranno all’istante 😀 😀
11 Agosto 2007 alle 9:08 #17841111 Agosto 2007 alle 10:17 #17841211 Agosto 2007 alle 10:37 #178413Io ho a portata di mano il petto di una mia infermiera che mi sembra decisamente meglio di quello d’anatra. Se la convinco, va bene lo stesso?? [smilie=105.gif]
11 Agosto 2007 alle 10:49 #17841411 Agosto 2007 alle 11:19 #178415@lapsus wrote:
Io ho a portata di mano il petto di una mia infermiera che mi sembra decisamente meglio di quello d’anatra. Se la convinco, va bene lo stesso?? [smilie=105.gif]
Lapsus. vergognati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 😀 😀 😀 😀 sempre più decisa che a Roma nei reparti dermatologici non ci andrò mai.
11 Agosto 2007 alle 17:50 #178416@rdg wrote:
Cerchiamo di capirci.
Manca forse qualcosa nella descrizione della non ricetta? Vi manca qualche particolare? Qualcosa è forse poco chiaro?
Il livello di cottura fa parte dei gusti personali: se io vi dico di fare una bistecca alla fiorentina o un filetto, e voi me li fate a suola di scarpa, dovrebbero arrestarvi, è vero, ma, siccome il reato non è ancora perseguibile, vi dicono che è vostro diritto farlo.
Per il resto….. a me sembra che non manchi nulla, e che la descrizione sia esauriente e completa.
Certo, posso dirvi“Prendete dal vostro fornitore di fiducia (invece che dal primo metallaro che passa) un tenerissimo (invece della solita suola) petto d’anatra, o un filetto del prezioso e rustico volatile, che tanto ricorda foci amene, lentamente stemperate tra dolci colline e canneti.
Scartatelo con amore (invece che con rabbia), assicuratevi di non avere lasciato brandelli di plastica attorno (sbadate che non siete altro), e ponetelo a friggere dolcemente in abbondante burro (ma che sia di malga) spargendo a pioggia(se sapeste come cambia il sapore se ne mettete un volgare “pizzico”) di timo durante la cottura.
Quando sarà piacevolmente dorato, e non quando ancora starnazza nè, tantomeno, diventa buono per fare il fuoco nella griglia, versate un composto ottenuto dall’avere stemperato il succo di mezzo limone di media grandezza (mi raccomando, l’altra metà limone riponetela in un piattino, appoggiando la parte tagliata sul piano del piatto, senza cercare di farla stare in equilibrio sulla punta) in 80-100-gr ( e se non avete sottomano la bilancina, il piatto non lo potete fare) di acqua, che avrete preso dal vostro rubinetto del lavello (va bene anche quella presa dal lavabo). Non lasciatevi ingannare dai puristi che vi dicono che occorre prenderla dalla stessa sorgente altizzimapurizzima della famosa acqva, la fatica non è necezzaria.
Nella stessa acqua, premuratevi di avere sciolto un paio di cucchiaini di miele: ottimo quello al rosmarino (questa è seria), soprattutto se lo avrete acquistato dagli apicultori dell’altopiano di Asiago. Scegliete quello delle arnie esposte ad Est, che è migliore.
Aspettate quindi che una fiamma gentile (che avrete lasciata accesa sotto la stessa padella che contiene l’anatra, se la lasciate accesa altrove non serve) ottenga il triplice risultato che a voi parrà giusto e conveniente: a) ridurrà il liquido a una sorta di salsina appena morbida, con appena un accenno di caramello brunito (sempre se vi aggrada) in cui l’amarognolo del caramello ben si mescola all’agro del limone e al dolce della carne (credevate che volessi ottenere una salsina schifosa, eh? E invece no: lo scopo è di fare una buona salsa!)
b) porterà la cottura della carne lentamente al livello desiderato
c) eviterà il bruciarsi del miele e, di conseguenza, della carne (effetto ritenuto, dai più, sgradevole)
Servite quindi ancora caldo, senza lasciarlo tre ore in frigo o sul balcone in una notte d’inverno, in piatti non sbeccati, sempre che vogliate fare una figura decente.
E ricordatevi di fornire le posate ai vostri commensali.”Sono stato abbastanza prolisso? Va bene così? 😆 😆 😆
Oggi so’ caustico……….. 😈 😈
mi fai morire 😆 😆 😆 😆 😆 😆
11 Agosto 2007 alle 17:52 #178417@lapsus wrote:
Io ho a portata di mano il petto di una mia infermiera che mi sembra decisamente meglio di quello d’anatra. Se la convinco, va bene lo stesso?? [smilie=105.gif]
credo di si … ma mi raccomando taglialo con il bisturi no con il coltellaccio di cucina.. sii professionale almeno in questo ….
così non si sfilaccia e rimane compatto nella cottura 😉11 Agosto 2007 alle 21:35 #17841812 Agosto 2007 alle 6:03 #178419Roberto…. la tua non ricetta…. con l’ultima descrizione…. è diventata una ricetta alla Pellegrino Artusi!!!! Sei un grande!!!! 😉 😉 😉
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