LE ALICI

Questo argomento contiene 6 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Apelle 14 anni, 3 mesi fa.

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  • #155819

    Apelle
    Partecipante

    Salve, mi e’ stato consigliato per togliere alle alici il sapore di
    forte, di passarle (prima di un eventuale cottura) in aceto di mele
    e farle asciugare. Successivamente cuocerle nei modo che si
    sceglie. Ci sono altre soluzioni per togliere il fastidioso sapore
    di forte, tipico di questi pesci ???

    grazie

    #241582


    Ho delle perplessità in merito… nel senso che per quanto riguarda le alici non avverto tutto questo gran sapore da eliminare che tu dici…. (che peraltro io trovo assolutamente delizioso)…

    Il procedimento dell’aceto si usa piuttosto con le sarde, che sono cosa differente, e non tanto per attenuarne l’odore/sapore, quanto per togliere un po’ del grasso di cui sono ricche….

    Ma tutto sommato anche questa pratica mi perplime non poco in quanto il grasso dei pesci è comunque ricco di omega3…. quindi un grasso “nobile” e di questo chiedo conferma a chi è più ferrato ed esperto di me per cui chiamo in campo la nostra bravissima Fabiana (pasticcino) …

    #241586

    tommy54
    Partecipante

    a me piacciono tantissimo le alici proprio x il loro sapore 😉
    ma se proprio non mi andasse di sentire il sapore delle alici… cambierei pesce…anzichè coprirne il gusto con l’aceto…

    #241584
    paula
    paula
    Partecipante

    come ti è stato consigliato cambia pesce 😉

    #241585

    pasticcino
    Partecipante

    Concordo con quanto ti hanno già detto Susanna, Maria e Paola.
    Il grasso dei pesci è ricchissimo di omega3, non a caso stanno commercializzando anche pillole e perle varie ricche in omega3, ma una sana alimentazione che prevede del pesce “grasso” – e qui ci viene in aiuto il prezioso pesce azzurro – è ottimale per l’assorbimento di tali acidi.
    E’ anche vero che alcune specie ittiche sono ricche di colesterolo, ma buon senso vuole che non abusarne sia la risposta.
    In molti consigliano l’uso di vino bianco per sgrassare il pesce oppure sbollentare il suddetto in acqua bollente, questo secondo procedimento si usa anche spesso per le salsicce di maiale.
    Per il vino bianco, la spiegazione chimica che mi son data è che essendo il vino alcolico ed essendo l’alcol un solvente debolmente polare, esso “scioglierebbe” i grassi.
    Per l’acqua bollente, è vero che in acqua i grassi non si sciolgono, però con il calore dell’acqua bollente i grassi da solidi ridiventano fluidi, galleggiano sull’acqua perchè meno densi e l’alimento si “sgrassa”.
    L’uso dell’aceto o di altri acidi “alimentari” come il succo del limone non sgrassa il pesce, ma in certe preparazioni ne aumenta la conservabilità. Abbassare l’acidità negli alimenti serve a prevenire lo proliferazione di microrganismi patogeni. Non a caso, le preparazioni in cui è prevista l’aggiunta di aceto o limone – ad esempio nelle sarde in saor e lo scapece – sono preparazioni che prevedono una prima cottura ed una prolungata conservazione aiutata dalla componente acida.
    Il pesce non più fresco emana un caratteristico odore forte dovuto alla presenza di trimetilamina (nei pesci marini) o da piperidina (nei pesci di acqua dolce). Normalmente nei pesci è presente il TMAO, ossido di trimetilamina utilizzato per scopi osmoregolatori, detossificanti e per alcune reazioni di ossidoriduzione del metabolismo.
    Questo composto è presente nei muscoli e nelle viscere dei pesci.
    La trimetilamina e la piperidina – che deriva dall’aminoacido lisina – si formano perchè i batteri della putrefazione cominciano la loro opera e il degradarsi delle proteine porta all’accumulo di questi composti nei tessuti. All’odore contribuisce anche l’irrancidimento dei grassi.
    La FAO ha proposto un limite alla concentrazione di trimetilamina presente nella carne del pesce per la commercializzazione del pesce; il limite è di 5-10mg/100g (i 100 grammi di pesce).
    La trimetilamina è piuttosto solubile in acqua, come tutte le ammine; la loro solubilità aumenta in presenza di acidi, poichè le ammine si comportano da basi. Potremmo dire, che in presenza di acidi la trimetilamina presente nel pesce viene “neutralizzata” più velocemente. Ecco perchè acidi deboli quali il limone, l’aceto ma anche ortaggi con un certo tenore acido, come il pomodoro, vengono utilizzato nelle preparazioni. Ma non in tutte!
    Per togliere il lezzo o come lo chiamano qui il “freschin” del pesce dopo cotto, se proprio non lo si sopporta su mani, pentole, piatti e quant’altro, ci sono varie soluzioni: dal sale grosso strofinato sulla superficie delle pentole, al mezzo limone in lavastoviglie, dal cucchiaio d’aceto nella vaschetta del brillantante alla zolletta di zucchero bruciata in cucina, su un piattino, dall’apposita saponetta in acciaio per le mani al mezzo limone passato sulle medesime…insomma, una grande varietà.
    Ma se non si sopporta l’odore di alcuni pesci, perchè non cambiare specie di pesce? Finchè c’è varietà di specie, godiamocela -ma senza sprechi! [smilie=007.gif]
    Se mi sono dilungata e/o vi annoiato vi chiedo scusa. [smilie=011.gif]

    PS: oooops 😳 😳 😳 ho fatto un errore, il nitore non è il freschin, è la lucentezza del pesce, freschin si tradurrebbe meglio con lezzo. Scusatemi 😳

    #241587


    No no al contrario Fabi i tuoi interventi sono sempre preziosi…. ma c’è una cosa che vorrei approfondire, tu dici che l’aceto non ha il potere si sgrassare un alimento… allora ti racconto la mia esperienza…

    Una volta ho fatto le sarde a beccafico e secondo la ricetta che mi era stata segnalata, queste sarde andavano tenute sotto aceto per almeno un paio di ore con l’intento di sgrassarle appunto….

    Devo dire che a fine operazione sul pelo dell’aceto rimasto nella ciotola c’era un notevole strato di grasso trasparente che galleggiava…

    Ora io non sono in grado di spiegare questa faccenda… ma così è andata…

    E questo è tutto…. 🙄 🙄 🙄

    Grazie sempre per la tua precisione!!!!!!!!!!!!!! [smilie=011.gif]

    #241583

    pasticcino
    Partecipante

    Susanna, come sospettavo…nell’aceto di vino c’è comunque una quantità di alcol (o alcool), quindi i grassi possono “sciogliersi” in un solvente meno polare dell’acqua.
    Questo effetto invece non si ottiene usando succo di limone.
    Grazie a voi di tutto [smilie=011.gif]

    #241581

    Paola P
    Membro

    brava Fabi, si impara sempre
    comunque… le acciughe davvero fresche hanno un sapore molto delicato! cambia fornitore di pesce.

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