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Questo argomento contiene 5 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da nonna Ivana 17 anni, 6 mesi fa.
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20 Maggio 2007 alle 8:08 #150208
Questo è il preambolo che copio dalla comunicazione della iniziativa, del comune di Bomporto/MO, pubblicato in giugno 2006, che ho letto a posteriori, dopo la visita al locale, fatta ieri
“Una quarantina di coperti, un menù fatto di piatti tipici della cucina tradizionale modenese, prodotti esclusivamente biologici. Si chiamerà “La lanterna di Diogene” e aprirà a settembre in un antico casale di campagna, a Bomporto, alle porte di Modena. Impegnati in cucina, ai tavoli, nell’allevamento degli animali e nella coltivazione di frutta e verdura, ci sono sei ragazzi disabili. Proprio da loro e dall’associazione la Lucciola, che da anni pratica attività di psicoterapia, educazione e riabilitazione di bambini e giovani con disabilità, è partita infatti l’idea di aprire un ristorante.
“Il progetto – spiega Giovanni Cuocci, presidente della Cooperativa La lanterna di Diogene – è partito da un’esigenza dei ragazzi dell’associazione la Lucciola: tutti quanti, infatti, ogni volta che cominciavano un lavoro rimanevano frustrati. O perché gli venivano assegnati compiti troppo semplici, ‘da bambocci’ come dicono i ragazzi, oppure perché impiegati in mansioni al di sopra delle loro capacità. L’effetto era comunque lo stesso: nessuna soddisfazione, abbassamento dell’autostima e della fiducia in se stessi”.
Così, se da “fuori” il mondo del lavoro non è stato capace di offrire nulla a questi ragazzi, l’iniziativa se la sono creati da soli: è stata fondata la Cooperativa La lanterna di Diogene, è stato comperato il casale con un mutuo e ristrutturato grazie all’aiuto della Cassa di Risparmio di Modena.
Ora stanno aspettando le ultime autorizzazioni per aprire la cucina, e da settembre l’attività entrerà a pieno regime: alcuni ragazzi si occuperanno dell’allevamento dei polli, altri dell’orto (anche il vino è di produzione propria), altri ancora serviranno ai tavoli e aiuteranno i cuochi ai fornelli.“Ognuno contribuirà a una parte del risultato finale – sottolinea Cuocci -, l’attività è impostata infatti come un lavoro di gruppo, in cui ognuno, a seconda delle proprie capacità e dei propri interessi, costruisce un pezzettino. Del resto i ragazzi sono uniti tra loro anche da legami affettivi, poiché da quando sono piccoli partecipano alle attività dell’associazione la Lucciola”.
La lanterna di Diogene è nata quindi prima di tutto per dare un futuro lavorativo ai ragazzi disabili, unendo la possibilità di imparare un mestiere a quello terapeutico del lavoro manuale e del rapporto con la natura.Le aspettative?
“Fare qualcosa che piaccia ai ragazzi e che li realizzi – conclude Cuocci -, come cercano quasi tutte le persone nel lavoro che fanno. Poi, chiaramente, guadagnare un po’ di soldi, anche se nessuno ha la pretesa di diventare ricco: non possiamo certo competere con la ristorazione normale. Il nostro obiettivo è semplicemente nutrire le persone, soddisfando il palato con dei buoni piatti, e soddisfando anche la mente, creando spunti per riflettere e pensare”.………………………………
Ieri pomeriggio, Gianni ed io, per rilassarci dalle fatiche del pranzo, siamo andati lungo l’argine del Panaro, che a quanto pare è un fiume, affluente del Po, che offre delle meravigliose realtà culturali e “culinarie”, che vale la pena di scoprire.
Per una carreggiata semierbosa sul lungofiume, quindi sull’argine (qui i fiumi hanno argini molto elevati!), siamo arrivati a un cascinale fra pioppi e carpini, dal porticato snello e ripulito, silenzioso, non ancora affollato di gente.
Ho così potuto parlare con lo chef, diplomato a una famosa scuola di FE, (ma io sono una indagatrice nata, con imperturbabile, ma rispettosa insistenza faccio domande su domande…e il mio aspetto di tranquilla nonna di campagna forse inganna l’interlocutore!!!), e sono venuta a conoscenza delle particolarità di questa “osteria”, che però viene frequentata solo per tre sere settimanali e la domenica a mezzogiorno, solo dietro prenotazione.
Cena o pranzo a menu, ti portano da antipasto a dolce, comprese bevande, a sorpresa…ma sempre ottime, la riprova l’ho avuta da notizie prese dopo dai consuoceri!
Sono rimasta incantata…il richiamo a “La lucciola” mi ha anche di più intrigata, perchè partecipai alcuni anni fa alla inaugurazione della Comunità, in una villa signorile sempre nella campagna modenese, in cui si tenne un concerto di musiche celtiche, nel davanti della villa, circondati da un parco a labirinto…una cosa magica, a dir poco!!!!
Bene, penso che “prossimamente” una visita gastroconoscitiva la farò…e ve ne darò relazione!!!buona domenica a tutti!
20 Maggio 2007 alle 9:44 #170737Essendo in contatto giornaliero e lavorando da una vita con ragazzi diversamente abili, leggendo questo articolo e imparando cosi’ di questo favoloso progetto,mi ha veramente aperto l’anima…e incuriosito ancor di piu’….
Me lo copioincollo e lo invio subito a mia cugina Licia…
mi sa’ che la convinco a farci una scappata,assieme, in loco.
Adesso pero’ devo decidermi e optare per un sonno ristoratore 🙄 ….(ore 2:45 am)20 Maggio 2007 alle 15:53 #170738interessantissimo, Ivana, grazie.
20 Maggio 2007 alle 15:58 #17073920 Maggio 2007 alle 19:42 #170740grazie Ivana molto interessante 😆
21 Maggio 2007 alle 9:25 #170741archiviato per future gite 😀
Grazie Ivana 😀21 Maggio 2007 alle 14:16 #170742Sarà difficile che passi da quelle parti, comunque terrò molto cara questa tua segnalazione.
Sono proprio molto belli questi posti.grazie mille Ivana.
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