La Cucina in Tempo di Crisi…

Home Forum La Biblioteca Le Raccolte di UniversoCucina La Cucina in Tempo di Crisi…

Questo argomento contiene 69 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  imported_susanna 12 anni, 3 mesi fa.

Stai vedendo 15 articoli - dal 31 a 45 (di 71 totali)
  • Autore
    Articoli
  • #256931
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    @susanna wrote:

    @gabriela wrote:

    …vi assicuro che è proprio buonissima!!!

    Ci credo! …e pensare che io mi ero sempre limitata a mangiare gli “scarti da spremuta” con il cucchiaino e a congelare le bucce dell’arancia in vista di una grattatina nelle varie preparazioni 😉

    #256932

    valhalla
    Membro

    Del maiale non si butta via niente: panini al profumo di cotechino

    Per le feste ho comprato qualche cotechino artigianale, ne era avanzato uno ed era prossimo alla scadenza, quindi nel fine settimana ce lo siamo mangiato con una polenta di granoturco rosso ricevuto in regalo per natale.

    Dopo due belle ore di cottura del cotechino, è rimasto un brodo schifosamente grasso che da un lato fa impressione a vedersi (quella roba in un risotto? naaaa), dall’altro fa dispiacere da buttare via (tutto quel ben di dio!).
    Nei giorni precedenti, avevo letto un accenno sul libro delle Simili al fatto che una volta quel brodo finisse nel pane, e la cosa solleticava la curiosità.

    Per quel giorno, e per la notte successiva, il pentolone con il brodo è finito [barra:1ipplgcw]in frigorifero[/barra:1ipplgcw] sul balcone, perché di certo non era il caso di mangiarlo subito; a metà del giorno dopo l’ho ripreso, separato il grasso, pesato e c’erano quasi 200 preziosi grammi di grasso di maiale ben aromatico che sarebbe stato davvero un peccato buttare 🙂

    A quel punto ho preso una ricetta di panini allo strutto che faccio abbastanza regolarmente, con:

    * 500g farina
    * 250g acqua
    * 1 bustina lievito di birra
    * 50g strutto
    * un cucchiaino sale

    e ho sostituito l’acqua con il brodo e lo strutto con il grasso ottenuto; impastato, fatto lievitare un’oretta e mezza (ho la cucina abbastanza fredda), steso in un rettangolo spesso circa un dito, tagliato dei rettangoli da due dita di larghezza e un palmo di lunghezza, disposto sulla teglia, fatto lievitare ancora mezz’oretta.
    Acceso il forno a 180°, infornato, cotto per 10-15 minuti.

    Non sono molto più grassi dei soliti panini: è vero che c’e` brodo al posto dell’acqua, ma il grasso era decisamente più bagnato dello strutto che si compra al supermercato, e credo che più o meno le due cose si compensino.
    In compenso, il sapore è decisamene cotechinoso, come quello del pane con cui si è intinto nel piatto dopo aver mangiato cotechino, ed è veramente notevole.

    Di quel che è rimasto, il grasso è in frigorifero in un contenitore, non credo che duri molto a lungo perché è bagnato, per cui faccio conto di consumarlo in poco più di una settimana facendo altro pane del genere; in più sto togliendo l’acqua che si forma man mano, nel dubbio.
    Il brodo invece è stato diviso in tre contenitori da 250ml, per farci l’altro pane ed un paio da 500ml, con cui credo che farò un risotto o qualcosa del genere.

    P.S. no, col cotechino precotto non si può fare: il brodo di sacchetto di plastica non è molto aromatico 😈

    #256933
    Dida
    Dida
    Partecipante

    Puoi congelare il grasso del brodo e quando ti serve scongelarlo e usarlo per cuocere delle belle patate al forno o altra verdura da insaporire. Io uso così anche il grasso che si forma con il brodo di gallina o di manzo e il succo degli arrosti.

    #256934

    giogio
    Membro

    @dida wrote:

    Puoi congelare il grasso del brodo e quando ti serve scongelarlo e usarlo per cuocere delle belle patate al forno o altra verdura da insaporire. Io uso così anche il grasso che si forma con il brodo di gallina o di manzo e il succo degli arrosti.

    questa si che è una idea geniale!!

    #256935


    Elena…. sei proprio brava…. complimenti…. ho apprezzato e immaginato il sapore “cotechinoso”…. Grazie!!! [smilie=011.gif]

    #256936

    RDG
    Membro

    questo topic mi piace.
    Dove lo mettiamo il pan frattau? Fette spezzettate di pane carasau bagnate nel brodo, passata di pomodoro (poca), spolverata di formaggio grattugiato, e un uovo in camicia.
    E la panzanella? Pane sciocco ammollato nell’acqua, aceto, poco olio, verdure a dadini, aglio e cipolla, il tuttostrizzato e amalgamato.
    Zampe di gallina lessate: una volta ve le regalavano, oggi, esendo utilizzate in molte cucine extracomunitarie, ve le fanno pagare, ma sempre poco. Lessate in brodo di verdura con patate, assomigliano ai nervetti. O ai piedini. Si possono fare anche abbrustolite.
    Riso in brodo e polmone: una ricetta della mia infanzia.
    O, per rendere il minestrone un pasto completo, pasta con verdure e croste avanzate di grana. Da far bollire a lungo. Col riso abbondante, freddo da frigo, è eccellente d’estate.
    SE me ne vengono in mente altri, li aggiungo…… 8)

    #256937

    RDG
    Membro

    E poi, ovviamente , la non ricetta più non ricetta delle mie: il riso col prezzemolo fritto. Riso in bianco condito con olio in cui si è scottato del prezzemolo, più un poco di formaggio grattugiato.
    Cribbio, mi state ri-coinvolgendo….. [smilie=smilie33.gif]

    #256938
    Dida
    Dida
    Partecipante

    Eh sì, caro RDG, i piatti della nostra infanzia erano poveri ma ottimi. Anche a me piace tanto “Ris, Erburin e Corada” (riso, prezzemolo e polmone) ma il polmone è difficilissimo da trovare. Era il piatto della domenica sera da mia nonna paterna.

    #256939
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    In casa mia si faceva spesso la variante ris erburin e… frattaglie di pollo (vuoto cerebrale: come si chiamano in dialetto i fegatini di pollo?)

    #256940
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    IL grasso del cotechino mi fa ricordare un episodio che mi aveva a suo tempo lasciata esterrefatta.
    Giovani sposi io e mio marito andavamo in un paesetto a rifornirci di carne da un macellaio veramente ottimo. Avevamo poi scoperto accanto una botteguccia di un’anziana ortolana con prodotti del suo orto e prezzi convenientissimi e la vecchietta ci aveva presi in grande simpatia, specie da quando ero incinta. Un giorno ho lasciato mio marito in macelleria e sono andata a cercare la verdura, la nonnina, dopo le solite feste ha cominciato un racconto in stretto dialetto del veronese del quale recepivo rari termini qua e là. Ho capito che si era cucinata un cotechino, poi dopo un fiume di parole misteriose ho colto la parola “fugassin” e son stata fatta sedere nella sua cucinina con davanti una fetta di una specie di pasta frolla e una tazza di caffè.
    Lì mi ha recuperata mio marito che ha amabilmente rifiutato il dolcetto e, quando siamo stati in macchina mi ha spiegato il misterioso nesso tra il “codeghin” e il “fugassin” che era consuetudine preparare proprio con il grasso rilasciato in cottura dal cotechino.
    Io, che non amo il cotechino proprio in quanto grasso, ho però dovuto ammettere che il fugassin non era male e, sperando che quella botta di grasso animale non nuocesse al bambino, son comunque rimasta scioccata e non son più andata da sola dall’ortolana 😆 😆

    Però questi panini di Valhalla son proprio intriganti.

    #256941
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    POLPETTE DI UOVA ( pappaiottule)
    antica ricetta pugliese

    Si preparano delle polpette con pane raffermo grattugiato, uova, pecorino stagionato grattugiato, sale, pepe, prezzemolo tritato, in quantità tali da avere un impasto a cui si possa dare la forma di palline che vanno rosolate brevemente in poco olio e poi portate a cottura in una salsa di pomodoro aromatizzata con cipolla

    #256942


    Grazie a tutti per le vostre riflessioni… perchè in effetti se tutti riflettessimo un pizzico di più basterebbe poco per mangiare e far mangiare bene e spendere molto di meno di quanto la società dei consumi ci ha abituati fin qui.

    In particolare oggi mi vengono in mente le sane e assai economiche merendine del mio passato:

    pane, burro e zucchero
    pane e olio
    pane olio e pomodoro
    pane burro e alici
    pane e marmellata (fatta in casa)
    pane e limone
    pane, zucchero e cannella
    il ciambellone della mamma o della nonna…

    … bastava poco per essere felici della propria merenda… ora invece i nostri figli e/o nipoti… poveretti devono fare i conti con la nostra fretta e con i veleni delle varie merendine o snack (per carità non voglio generalizzare perchè esisteranno anche quelle “oneste”) e trovarsi a digerire non ben identificati “grassi idrogenati”, “oli di semi vari”, “olio di palma”… per non parlare dei conservanti, coloranti e quant’altro…

    Bisogna ritrovare il gusto per le cose semplici. E’ un concetto che deve tornare a far parte del nostro quotidiano e noi che dividiamo questo spazio da buongustai dobbiamo doverosamene pensare ai nostri piccoli ma anche ai nostri cari non più giovanissimi, e soprattutto far capire ai più giovani di noi che “vecchie tradizioni” E’ BELLO!! 😆 😆 😆

    Intendiamoci… mica volevo fare un sermone… lo so che qui la pensiamo tutti così… ma dobbiamo farci “apostoli” di questo modo di pensare. Io mi sto impegnando a fare in casa tutte le volte che posso il pane, la pasta, i dolci (nel limite consentito ovviamente)… prima cosa perchè si risparmia enormemente e poi per il gusto di mangiare BENE.

    Ne faccio sempre in quantità superiori alle mie necessità per farne “godere” anche figlia, fidanzato e a volte amici… e bisogna dire che nonostante siano figli di questo tempo, capiscono la grande differenza e apprezzano moltissimo.

    Basta… fine delle mie “riflessioni”… Vado subito dietro alla lavagna… 😆 😆 😆 😆 😆

    #256943
    Dida
    Dida
    Partecipante

    Susanna io aggiungo
    -pane, zucchero e cacao
    -pane e fette di pomodoro fresco
    -pane e concentrato di pomodoro
    -pane e miele
    -pane caldo (fetta di pane di mais) e lardo
    -pane, burro e Vegedor (quelle della mia età lo ricorderanno)
    -pane, burro e Liebig (concentrato di carne)
    -budino di semolino bianco o nero
    A casa mia si accompagnava la merenda con un bel bicchiere di latte, magari appena munto, o con acqua e tamarindo. Io ho cercato di far mangiare le stesse cose a mio figlio, mi rifiutavo di comperargli le merendine e lui si sentiva un po’ diverso dai compagni di scuola 😀 , ma è cresciuto bello, forte e sano. Mia nuora cerca di preparare torte fatte in casa per la colazione o la merenda ma per la scuola deve dare merende confezionate, purtroppo è la regola.

    #256944

    Dida… me ne sono ricordate altre…

    pane ricotta e zucchero
    ricotta cacao e zucchero
    pane e cioccolata
    il mitico ovetto sbattuto
    uovo all’ostrica
    latte e biscotti (fungeva da colazione, merenda e all’occorrenza anche cena)
    arance tagliate cosparse con zucchero
    pane e prosciutto cotto o crudo, salame, mortadella
    pane e formaggino

    ma se ci concentriamo ne escono fuori ancora tante… 😆 😆 😆

    @dida wrote:

    (…)Mia nuora cerca di preparare torte fatte in casa per la colazione o la merenda ma per la scuola deve dare merende confezionate, purtroppo è la regola.

    Ecco vedi… poveri i figli… ma perchè una bella fetta di ciambellone?? Che non sporca e sbriciola esattamente quanto una qualsiasi altra merendina? … bah… non le capisco queste regole… 🙄

    #256945
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    di merende, oltre ad alcune di quelle da voi citate ricordo

    -pane olio e sale
    -una patata lessa con un pizzico di sale ( ci piaceva tantissimo 😀 )
    -biscotti della mamma con un formaggino
    -pane con una frittatina leggera
    -frisella con olio e pomodoro
    -ricotta,zucchero e cacao
    -frutta di stagione

    poi, stagionali,
    -una collana di fave fresche lessate infilate su un filo di refe bianco
    -un mazzetto di ciliegie legate in cima ad uno stecco
    -le “pampanelle”
    quando passava l’ometto che le vendeva. Era una specie di ricottina,più precisamente latte di pecora cagliato e avvolto in una foglia di fico. Il venditore le portava, appena fatte, in un cesto di giunco e passava per le strade facendo sentire il suo “PAMPANEEEEE’ ” che ci faceva correre alla finestra per calare dal balcone un cestello legato a una fune con le poche lire necessarie ad assicurarsi una sana e fresca merenda.
    Ah sì, d’estate l’ometto (pastore)passava anche in spiaggia nel tardo pomeriggio.

    e il mitico uovo sbattuto che ora parrebbe delittuoso in quanto crudo? 😯

    Quanto alle scuole so che ora non si possono portare per le festine dolci o altro fatti in casa, ma per le merendine individuali qui non ci sono proibizioni. Ai tempi dell’asilo di Gianluca addirittura c’era stata una crociata contro le merendine industriali e i bimbi si portavano da casa un panino imbottito secondo i loro gusti e un frutto o un centrifugato di frutta casalingo.

    Per il ricorso a produzioni casalinghe sono anni che faccio regolarmente pane, grissini, marmellate, dolci e biscotti per la colazione e non parliamo della pasta all’uovo e non, questa è una vera mania. A parte il risparmio volete mettere la soddisfazione? [smilie=007.gif]
    Ovviamente anche la famiglia di mio figlio si avvale di queste mie performances, al punto che Caterina si è convinta che a casa della nonna è tutto “migliore” e anche se arriva munita di biberon con latte e biscotti per la merenda vuole quello che c’è nel frigo della nonna 😆 😆

    Direte che non ho contribuito a questo post con molte ricette, ma in fondo moltissime di quelle che ho postato su Universo son ricette “povere” secondo la tradizione del mio paese, come la “capriata” il “calzone di magro” le varie zuppe di legumi, la tiella contadina, le verdure arraganate, le braciolette di gallina, la frittata di pasta, e via dicendo.

Stai vedendo 15 articoli - dal 31 a 45 (di 71 totali)

Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.