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Questo argomento contiene 3 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da gabriela 9 anni, 10 mesi fa.
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2 Gennaio 2015 alle 8:58 #374084
Più facilmente definibile il castagnaccio che si fa dalle mie parti. Dire “le mie parti” mi fa fare sempre tanta fatica perchè mi considero proveniente da un’accozzaglia di origini e tradizioni varie alle quali però mi sento molto legata visto che sono nata da una famiglia emiliana per parte di padre e umbra-altolaziale per parte di madre…. che ho sposato un genovese e poi mi sono separata… e se poi vogliamo considerare che ho vissuto in Liguria per 10 anni (per amore) con un catanese, che ho lavorato 4 anni all’Aquila (che mi manca tanto)… insomma aiuto… dovevo scrivere solo la ricetta del castagnaccio come lo facciamo in casa…. pare provenga da una ricetta Toscana.
Ingredienti:
500 gr. di farina di castagne di ottima qualità
650/700 gr. di acqua fredda
100 gr. di pinoli
80 gr. di uva sultanina ammollata in poco cognac
50 gr. di zucchero (assaggiare la farina e se la sentite amarognola arrivate anche a 100 gr. senza paura)
100 gr. di olio di oliva (non lesinate con l’olio altrimenti poi vi viene immangiabile e di marmo)
1 rametto di rosmarino
1 pizzico di sale
Porre la farina di castagne in una ciotola ed impastare tutti gli ingredienti (tranne i pinoli) fino ad ottenere una consistenza cremosa e piuttosto fluida del composto. Io non ho messo l’uva sultanina (non la amo eccessivamente) ho preferito raddoppiare la quantità di pinoli.
Accendere il forno statico a 160° e infornare per 35-40 minuti in uno stampo da 22 cm circa, perfettamente oleato. Il castagnaccio non deve essere più spesso di 2 cm. Una volta cotto deve presentare in superficie delle piccole crepe è normale e va bene così (se fossero troppe e troppo profonde si sarà seccato troppo).
Si conserva per diversi giorni meglio se chiuso in una bustina per alimenti. E’ il classico dolce da credenza delle nostre nonne. Buono!!!
- Questo argomento è stato modificato 9 anni, 10 mesi fa da Susanna Giovannini.
- Questo argomento è stato modificato 9 anni, 10 mesi fa da Susanna Giovannini.
2 Gennaio 2015 alle 19:37 #374234meno male che Ettore non accede mai al computer se non quando gli mostro qualcosa io, altrimenti vedendo questo post mi costringerebbe all’esecuzione immediata del castagnaccio.
Comunque lo farò alla prima occasione, grazie Susanna.
2 Gennaio 2015 alle 23:22 #374334Ofelia cara… ci vuole talmente poco a farlo che puoi accontentare Ettore in un batter d’occhio… e talmente facile che puoi tener buona Caterina per una decina di minuti perchè può farlo lei… tanti baci!!
3 Gennaio 2015 alle 8:39 #374389Ecco, io l’avrei definito il castagnaccio bosino, lombardo, piemontese… non è il castagnaccio che si fa in ogni regione italiana che produca castagne e pinoli?
O forse si tratta semplicemente del castagnaccio diffuso dall’Artusi in tutta la nazione.
Bando alle ciance, sarà prossimamente in tavola anche da noi, visto che devo consumare della farina di castagne, finché è ancora bella fresca. -
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