Il BENEDETTO ed i tarallucci

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Questo argomento contiene 5 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da gaviota argentea gaviota argentea 14 anni, 3 mesi fa.

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  • #149730
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    IL BENEDETTO

    Il Benedetto era un piatto tipico del pranzo pasquale nell’antica tradizione pugliese. Oggi è abbastanza trascurato, ma a me piace mantenere questa usanza che, nella mia famiglia di origine, è sempre stata rispettata. Persino il mio papà, che evitava rigorosamente di mangiare nello stesso pasto ricotta ed agrumi, ritenendo il connubio eccessivamente indigesto, faceva un’eccezione per Pasqua e noi ci scherzavamo chiamandolo “il miracolo pasquale”.
    Il Benedetto viene servito sia come antipasto sia, come usava la nonna e di conseguenza noi , come “trasmesso” cioè tra il primo ed il secondo piatto ed ha un significato augurale ed apotropaico. Nonna lo chiamava “il piatto di Pasqua”
    Su un piatto da dessert si dispongono fettine di uovo sodo, di salame, di arancia, della ricotta e dei tarallucci all’olio col seme di finocchio, quelli che in Puglia si chiamano “taralli scaldati” perché si passano brevemente nell’acqua bollente prima di infornarli.
    Qui vi metto una foto dello scorso anno, è l’unica che ho e purtroppo sul piatto avevo appoggiato anche un elemento “spurio”: una fettina di un cheesecake al pesto che era avanzata dalla sera precedente, fate finta di non vederlo, che magari poi di quello vi passo la ricetta su un altra sezione.

    Dato che ci sono, vi metto anche la ricetta dei tarallucci o taralli scaldati.
    Tarallucci
    Disporre a fontana sulla spianatoia 1 kg di farina e, al centro, mettere 250 g di olio evo,200 g di vino bianco, una manciata abbondante di semi di finocchio e sale. Impastare bene aggiungendo, se occorre, poca acqua tiepida (o anche un goccetto di birra).
    Ottenuto un impasto liscio farlo riposare una mezz’oretta, ricavarne dei cilindretti della misura del mignolo e formare i tarallucci con una pressione alle due estremità. Si possono fare circolari, o a 8 o secondo la tipica forma dei bretzeln. Mentre si formano i taralli far bollire una pentola di acqua salata ed immergere i taralli pochi alla volta, ritirandoli con una schiumarola quando vengono a galla e mettendoli ad asciugare su dei canovacci.
    Disporre sulla placca del forno oliata e infornare a 180° per poco più di 12 ora

    #165209

    Grazie Nuvole… Adoro i tarallucci!!!! Voglio proprio farli!!!

    #165210

    nonna Ivana
    Membro

    Grazie Nuvole!!!

    Forse lo sapevi…mi fa piacere che tu nomini in questo uso dei taralli le affinità, o meglio le origini comuni di cibi antichissimi che …girano ancora per l’Europa e oltre!!!

    Apprezzo tantissimo!!!!

    Immersione nell’acqua…formato ecc…suonano benissimo alle mie orecchie…curiose!!!!

    baci

    ivana

    #165211
    Mariangela
    Mariangela
    Partecipante

    Ofelia, hai parlato di Benedetto nel tuo menù e sono andata a cercarlo, lo tiro sù, così che le nuove amiche capiscano cos’è.

    #165212

    A proposito Ofelia… ma hai mai postato la ricetta del cheesecake al pesto?? Mi interessa tanto!!!! 😉 😉 😉

    #165213
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    Susanna, ora che ci penso la vado a trascrivere nel post degli antipasti dove ho contribuito pochino.

    #165214

    Richard
    Membro

    [smilie=007.gif] buonissimiiii………
    io li prendo sempre.. i nostri taralli pugliesi sono i migliori..
    genuini e originali….
    un mio amico li produce .. e io ogni giorno sono da lui [smilie=015.gif]
    vi consiglio di provarli.. per chi non li ha mai mangiati..

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