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Questo argomento contiene 7 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da nonna Ivana 18 anni, 2 mesi fa.
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11 Gennaio 2007 alle 9:59 #149454
parlando di tradizioni, che sono quelle che nei paesi vengono celebrate in ogni occasione di festa popolare, vi passo la nostra consuetudine di offrire come primo piatto popolare, a buon mercato, una volta anzi era gratuito che è
GRAMIGNA E SALSICCIA
L’occasione principe per lo sfoggio di tale piatto è il “FIERONE”
Fierone è una tradizione secolare, che si svolge unicamente nella prima domenica di settembre.
Comprendeva solo la giornata festiva…forse era la pausa per la gente di campagna dopo la pesante filiera della canapa…che prendeva proprio tutti i mesi estivi più caldi, poi fino a utunno inoltrato:QUESTA E’ LA PIAZZA IL GIORNO DEL FIERONE
Vengono da molte parti dei dintorni, dalle città e cittadine
e qui si consuma il pasto robusto:
gramigna alla salsiccia, costine di maiale e salsiccia ai ferri, patatine fritte… pane,poi bensone.
vino Lambrusco e Trebbiano Bianco o anche Bianco di Castelfranco E.
La cena comincia selle 19 e prosegue fino alle ventidue circa.I posti a sedere sono sui 1400, ma le postazioni distribuzione piatti dispone di porzioni anche per molti altri visitatori.
Di seguito la mia preparazione:
400 g pasta fresca, o 300 pasta secca.
400 g salsiccia suino tipo modena
100 g cipolla gialla
1/2 b bicchiere vino bianco secco
1 cucchiaio di triplo concentrato pomodoro mutti, non troppo colmo.
3-4 cucchiai olio evo
salare e pepare con parsimonia, visto che la salsiccia è già saporita di suo!Esecuzione:
in tegamino con fondo triplo scaldare l’olio, mettervi la cipolla tritata fine, appassire a fuoco moderato.
Passare sotto l’acqua calda il pezzo di salsiccia a matassa (qui si vende tagliando pezzi dalla matassa lunga, dal salumiere, altrimenti una confezione all’iper), così la pellicola che l’avvolge si toglie meglio, poi con le mani e anche con un coltello sul tagliere cercare di sbriciolarla bene, aggiungerla alla cipolla e lasciar rosolare la salsiccia, finchè non è bella sgranata e il colore non più rosato, ma di un bruno non scuro.
A questo punto versare il vino, alzare la fiamma e lasciar evaporare.
Sciogliere la conserva di pomodoro in un po’ di acqua calda, mescolarla al soffritto, che sia bello umido e continuare la cottura per almeno mezz’ora, tenendo sotto controllo , che non si asciughi o strini.Portare a bollore l’acqua, salare non proprio al bollore (la reazione del sale al calore è un po’ troppo allegra, mie reminiscenze chimiche!), cuocere al dente la gramigna, scolare e condire.
C’è molto da dire…ma sarà opportuno farlo in sede più appropriataIvana
11 Gennaio 2007 alle 11:30 #161888Io voglio l’attrezzino per fare la gramigna!!!!! Adesso batto i piedi per terra e faccio un capriccio!!!!! 😥 😥 😥 👿 👿 👿 😥 😥 😥
11 Gennaio 2007 alle 11:33 #161889io vorrei sapere cos’è la GRAMIGNA? 😕
11 Gennaio 2007 alle 11:38 #161890La gramigna è un tipo di pasta…. questa per capirci:
Il mio capriccio seguita!!!! 👿 👿 👿
11 Gennaio 2007 alle 11:51 #16189111 Gennaio 2007 alle 14:19 #161892Wow!! Adesso so anch’io cos’è la gramigna, stavo per chiedertelo nonna Ivana! E che bella la foto….con quel tavolone lunghissimo per strada!!!
11 Gennaio 2007 alle 15:16 #161893Non è la strada!
E’ tutto il corso, est-ovest. a stregua del Decumone, poi è intersecato dal Cardo, con altrettanto tavolata..
…..il mio paese è un quadrato quasi perfetto, un tempo (oggi la moderna circonvallazione, con viali di tigli) era circondato da fossato e c’erano le porte per entrare nell’abitato.
Da bambina, io che abitavo a un chilometro e mezzo dal paese si diceva, in dialetto:-Vado al castello!- Oggi diciamo semplicemente “vado in piazza”!
I portici accompagnano tutto il corso, da una parte e dall’altra e in breve parte anche nella trasversale.Le Porte a est e ovest oggi si chiamano Porta Bologna e Porta Modena all’opposto, un tempo “da matèina” e l’altra “da sìra” !!!
E’ molto caratteristico e unico nella zona!
Poi nelle frazioni abbiamo degli antichi castelli delle Signorie di Bologna del MedioEvo, quali i Pepoli e i Guisa.
Piccoli ragguagli di storia locale!
Ciao
Ivaan
11 Gennaio 2007 alle 15:45 #161894@nonna Ivana wrote:
Non è la strada!
E’ tutto il corso, est-ovest. a stregua del Decumone, poi è intersecato dal Cardo, con altrettanto tavolata..
…..il mio paese è un quadrato quasi perfetto, un tempo (oggi la moderna circonvallazione, con viali di tigli) era circondato da fossato e c’erano le porte per entrare nell’abitato.
Da bambina, io che abitavo a un chilometro e mezzo dal paese si diceva, in dialetto:-Vado al castello!- Oggi diciamo semplicemente “vado in piazza”!
I portici accompagnano tutto il corso, da una parte e dall’altra e in breve parte anche nella trasversale.Le Porte a est e ovest oggi si chiamano Porta Bologna e Porta Modena all’opposto, un tempo “da matèina” e l’altra “da sìra” !!!
E’ molto caratteristico e unico nella zona!
Poi nelle frazioni abbiamo degli antichi castelli delle Signorie di Bologna del MedioEvo, quali i Pepoli e i Guisa.
Piccoli ragguagli di storia locale!
Ciao
Ivaan
Che meraviglia Ivana!!!!
Mi piacciono questi ragguagli!!
19 Gennaio 2007 alle 8:28 #161895Per rimanere nel ricettario comune dei così detti trecento giorni feriali dell’anno, vi passo anche la ricetta di Cerbero, di ieri:
Gramigna fantasia!!!!
Prendete il quantitativo di gramigna per due persone (qui sui 200 g)
una cipolletta bianca, due cucchiai di olio,
una tazza da camomilla di pisellini finissimi di scatola,
una fetta da 50-70 g di prosciutto crudo, meglio gambuccio, a listarelle fini
due cucchiaiate di passata di pomodoro
sale pepe, un pizzichino di peperoncino
parmigiano.Appassire la cipolla, metere i piselli, insaporire, poi passata e cuocere una decina di minuti.
Aggiungere il prosciutto, che non deve indurire, una rigirata e il tutto è pronto da versare sulla gramigna scolata e fumante
Parmigiano sopra.Una variante di tutti i giorni!
Ivana
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