Faxemo San Martin

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Questo argomento contiene 5 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  pasticcino 16 anni, 10 mesi fa.

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  • #151724

    pasticcino
    Partecipante

    “Fare” San Martino è una usanza sentita e ancora oggi diffusa a Venezia e anche nella terraferma Veneziana.
    Nel mio quartiere abbiamo addirittura la festa in strada, perchè la parrocchia è dei SS. Martino e Benedetto.
    I bimbi più o meno cresciuti “battono” il San Martino, ovvero armati di coperchi e cucchiai di legno vanno in girno per i negozi e battono cantando delle filastrocche, finchè non gli viene regalato qualcosa, di solito si tratta di dolci. Ma mi dicono che qui a Venezia adesso si fanno anche dare i soldini (questo lo disapprovo totalmente, è lontano anni luce dallo spirito della festa).
    I nostri bimbi della materna vanno a “battere” il San Martino e i nostri anziani si organizzano con caldarroste e cioccolata calda, quindi sono felicissimi dell’uscita e della merenda improvvisata. C’è anche un cavallo e un cavaliere che impersona San Martino, ma quest’anno il cavallo era davvero troppo vecchio, purtroppo.
    Eppoi, c’è l’usanza di fare e regalare questi dolci di pasta frolla, a forma di cavallo e cavaliere, decorati o con glassa colorata o con cioccolato e dolcetti di vario tipo.
    Si divertono e mangiano tutti grandi e piccini
    😉 😀

    alcune filastrocche

    “Questa xe la sera bela,
    Che se sta in canton del fogo,
    Coi maroni atorno, atorno,
    E con un bon bozzon de vin,
    Farghe viva a S.Martin.”

    Più famosa e ricordata ancora oggi è invece questa filastrocca:

    “San Martin xè andà in sofita
    A trovar la so novizia
    La so novizia non ghe gera
    ‘L xè cascà con cul per tera
    El s’à messo ‘n boletin
    Viva, viva San Martin”

    “Oh che odori de pignata!
    Se magnè bon pro ve fazza,
    Se ne de del bon vin
    cantaremo S.Martin

    S.Martin n’à manda qua
    Perché ne fe la carità
    Anca lu, co’l ghe n’aveva
    Carità ghe ne faceva.

    Fe atenzzion che semo tanti
    E fame gavemo tuti quanti
    Stè atenti a no darne poco
    Perché se no stemo qua un toco!”

    Due poi erano le conclusioni della filastrocca a seconda che i bambini avessero ricevuto in dono qualcosa, caramelle, soldi, cibo:

    “E con questo la ringraziemo
    Del bon animo e del bon cuor
    Un altro ano ritornaremo
    Se ghe piase al bon Signor
    E col nostro sachetin
    Viva, viva S.Martin.”

    O, non avessero ricevuto niente:

    “Tanti ciodi gh’è in sta porta
    Tanti diavoli che ve porta
    Tanti ciodi gh’è in sto muro
    Tanti bruschi ve vegna sul culo.”

    sempre coloriti i venexiani 😉 😆

    #189411
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    Usanza ben diversa da ciò che si intende per fa’ San Martin dalle mie parti: l’11 di novembre, quando Varese era una contrada prevalentemente agricola, scadevano i contratti dei mezzadri; le famiglie dunque cambiavano “padrone”, podere e casa. L’espressione è rimasta nel dialetto locale con il significato di traslocare.

    #189412

    pasticcino
    Partecipante

    @gabriela wrote:

    Usanza ben diversa da ciò che si intende per fa’ San Martin dalle mie parti: l’11 di novembre, quando Varese era una contrada prevalentemente agricola, scadevano i contratti dei mezzadri; le famiglie dunque cambiavano “padrone”, podere e casa. L’espressione è rimasta nel dialetto locale con il significato di traslocare.

    nelle campagne del veneziano “Faxemo San Martin” =”faxemo Massaria”= traslocare

    #189413
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    @pasticcino wrote:

    nelle campagne del veneziano “Faxemo San Martin” =”faxemo Massaria”= traslocare

    Ah beh, allora… 😉

    #189414

    pasticcino
    Partecipante

    @gabriela wrote:

    @pasticcino wrote:

    nelle campagne del veneziano “Faxemo San Martin” =”faxemo Massaria”= traslocare

    Ah beh, allora… 😉

    vedi che ci sono più similitudini che differenze…verza a parte…ma perchè c’abbiamo il cappuccio 😉 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

    #189415
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    @pasticcino wrote:

    @gabriela wrote:

    @pasticcino wrote:

    nelle campagne del veneziano “Faxemo San Martin” =”faxemo Massaria”= traslocare

    Ah beh, allora… 😉

    vedi che ci sono più similitudini che differenze…verza a parte…ma perchè c’abbiamo il cappuccio 😉 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

    Il fatto è che il cappuccio ce l’abbiamo anche noi ma lo usiamo prevalentemente cotto perchè lo consideriamo più digeribile (non volevo dirtelo ma… 😉 ) 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

    #189416

    pasticcino
    Partecipante

    @gabriela wrote:

    @pasticcino wrote:

    @gabriela wrote:

    @pasticcino wrote:

    nelle campagne del veneziano “Faxemo San Martin” =”faxemo Massaria”= traslocare

    Ah beh, allora… 😉

    vedi che ci sono più similitudini che differenze…verza a parte…ma perchè c’abbiamo il cappuccio 😉 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

    Il fatto è che il cappuccio ce l’abbiamo anche noi ma lo usiamo prevalentemente cotto perchè lo consideriamo più digeribile (non volevo dirtelo ma… 😉 ) 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

    ecco appunto! 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆

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