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Da me questi fagiolini piatti si chiamano snow peas, io li faccio tostati in forno con sale come noccioline diventano croccanti e si mangiano come snack !!! Mi piace questa versione con il pomo davvero io faccio quelli normali di fagiolini al pomo e pezzi di pecorino e molto aglio !!
Thank u Susanna !!!
Ha ragione Gabri…. le taccole sono un’altra cosa!!!!!!
A Napoli sono conosciuti come Fagiolini d’a Maronne ( Madonna) o Taccole in italiano.
La preparazione che eseguo é quasi eguale a quella che tu ci hai proposto solo che uso prima ilbasilico e poi l’origano sul finire di cottura. La prima volta che li ho visti cucinare , in vita mia, fu quando facemmo d a ragazzi una scampagnata al Santuario di Montevergine o al Matese ora non ricordo con precisione.Mi correggo non Fagiolini d’a Maronne ma Fagiolini d’ ‘a REGINA.
I primi erano alquanto blasfemi oltre ad avere la dizione errata.@gabriela wrote:
In effetti le taccole hanno sapore ottimo, resa magnifica perchè scarti pochissimo ma prezzo alle stelle e stagione molto breve.
Vedi il link che qui di seguito posto e dimmi se non sono le stesse rappresentate in foto all’inizio di questo siparietto da Susanna. La tua foto mi dava invece l’idea dei primi pisellini nostrani.
http://lapiccolacasa.blogspot.com/2007/05/il-club-del-wok-taccole-con-pomodori.html
@carlino wrote:
@gabriela wrote:
In effetti le taccole hanno sapore ottimo, resa magnifica perchè scarti pochissimo ma prezzo alle stelle e stagione molto breve.
Vedi il link che qui di seguito posto e dimmi se non sono le stesse rappresentate in foto all’inizio di questo siparietto da Susanna. La tua foto mi dava invece l’idea dei primi pisellini nostrani.
http://lapiccolacasa.blogspot.com/2007/05/il-club-del-wok-taccole-con-pomodori.html
Infatti le taccole sono una varietà di piselli di cui si consuma anche il baccello, essendo i semi davvero minuscoli. Se poi in altre parti d’Italia si chiamano taccole i fagliolini enormi e piatti nulla da eccepire.
@gabriela wrote:
@carlino wrote:
@gabriela wrote:
In effetti le taccole hanno sapore ottimo, resa magnifica perchè scarti pochissimo ma prezzo alle stelle e stagione molto breve.
Vedi il link che qui di seguito posto e dimmi se non sono le stesse rappresentate in foto all’inizio di questo siparietto da Susanna. La tua foto mi dava invece l’idea dei primi pisellini nostrani.
http://lapiccolacasa.blogspot.com/2007/05/il-club-del-wok-taccole-con-pomodori.html
Infatti le taccole sono una varietà di piselli di cui si consuma anche il baccello, essendo i semi davvero minuscoli. Se poi in altre parti d’Italia si chiamano taccole i fagliolini enormi e piatti nulla da eccepire.
anche per me le taccole sono i piselli”mangiatutto”, niente a che vedere con i “piattoni” come qui chiamano i fagiolini di cui parla la ricetta di Susanna.
Ci sono poi altre taccole, ma passiamo al campo della Zoologia, sono degli uccelli della famiglia dei corvidi, che all’aspetto possono sembrare merli, ma hanno il becco nero. Molti di voi ne avranno vista una recitare in un film con Alberto Sordi “Il malato immaginario” faceva la parte di un merlo, ma in realtà era una taccola…che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, un tipino davvero simpatico.@gabriela wrote:
@carlino wrote:
@gabriela wrote:
In effetti le taccole hanno sapore ottimo, resa magnifica perchè scarti pochissimo ma prezzo alle stelle e stagione molto breve.
Vedi il link che qui di seguito posto e dimmi se non sono le stesse rappresentate in foto all’inizio di questo siparietto da Susanna. La tua foto mi dava invece l’idea dei primi pisellini nostrani.
http://lapiccolacasa.blogspot.com/2007/05/il-club-del-wok-taccole-con-pomodori.html
Infatti le taccole sono una varietà di piselli di cui si consuma anche il baccello, essendo i semi davvero minuscoli. Se poi in altre parti d’Italia si chiamano taccole i fagliolini enormi e piatti nulla da eccepire.
Ti ringrazio per la tua ulteriore specificazione ma chiedevo se il link da me riportato non rappresentava in foto quanto mostrava la foto di Susanna. Insomma se non erano gli stessi o qual’ é la differenza tra i due onde nonn ricader io nello stesso errore.
Disquisizioni linguistiche a parte, oggi ho preparato due porzione di questi legumi, cucinandoli nella passata di pomodoro con aglio e basilico, allungata con mezzo bicchiere d’acqua (per circa 300 gr di verdura cruda), condendoli solo al momento di servirli con il cucchiaino da tè di olio crudo consentito.
Ammetto di essere una fanatica dell’olio crudo ma secondo me non avevano nulla da invidiare alla versione precedente 😉
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