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Questo argomento contiene 9 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da nonna Ivana 16 anni, 8 mesi fa.
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26 Ottobre 2007 alle 9:30 #151597
c’era una volta: il pranzo dei giorni……
…..della settimana; penso che di questo si ricordino le persone già in età, e forse qualcun altro ne è al corrente.
C’era però anche una specie di calendario annuale delle feste speciali religiose, o certi periodi, vedi carnevale o quaresima, in cui veramente si seguivano certi menu fissi, o quasi.
Senz’altro le usanze erano varie da luogo a luogo, paese o regione.
Prendiamo la fava: siamo verso la ricorrenza del Giorno dei Morti, e dalle nostre parti, e maggiormente in Romagna, questo legume aveva gli onori della tavola, preparato in minestre, intingoli, ripieni, ma anche veniva preso come formato in certi dolcetti, chiamati favette o favi!
Voi ne avete di esempi?Io vi parlai, non so se qui o altrove, delle nostre Polpette dei Morti: erano delle polpette appiattite di ricotta e formaggio, ma anche con zucchero, che venivano offerte come pietanza nel pranzo, ma anche come dolcetto per le visite dei parenti, che per l’occasione della Commemorazione dei Morti nei vari Cimiteri, si spostavano di paese in paese.
Penso proprio di rivisitare la ricetta, che mi è stata data da persone amiche e con la supervisione di zia Irma la preparerò!26 Ottobre 2007 alle 16:33 #187580Ivana da noi non esisteva un pranzo particolare ,mi ricordo che la mia mamma mi comperava le fave dei morti che erano dei biscotti con l’anice ,buoneeeee 😆 😆
26 Ottobre 2007 alle 17:41 #187581Per il periodo dei morti … non ricordo usanze particolari… ma per quanto riguarda i menù giornalieri a Roma si dice “Giovedì gnocchi, Sabato trippa…”… 😆 😆 😆
27 Ottobre 2007 alle 10:22 #187582Da noi si usa preparare la tempia di maiale con i ceci nonché la zuppa di ceci. Assolutamente immancabile, poi, sono il pane dei morti e le castagne, bollite o arrosto.
27 Ottobre 2007 alle 10:42 #187583anch’io non ricordo usanze particolari al mio paese, qui usano quei dolcetti detti “favette dei morti”.
A Taranto credo che si usasse recarsi a pranzare tipo “scampagnata” sulle tombe dei propri cari, ma mi è sempre sembrata una cosa agghiacciante.
27 Ottobre 2007 alle 11:28 #187584@gaviota argentea wrote:
anch’io non ricordo usanze particolari al mio paese, qui usano quei dolcetti detti “favette dei morti”.
A Taranto credo che si usasse recarsi a pranzare tipo “scampagnata” sulle tombe dei propri cari, ma mi è sempre sembrata una cosa agghiacciante.
si anche qui
i parenti dei defunti recenti stanno 24 ore al cimitero si riceve visite sulla tomba dei morti
ma quanto a mangiare quel giorno, in casa mia, è sempre stato una cosa parca
nulla di particolare o speciale ….io non ho nessuna tradizione da tramandare
e devo dire la verità neanche la tramanderei se ce ne fosse una
lo considero un giorno di dolore dove il cibo è l’ultima cosa a cui pensarepoi , ci sono le tradizioni locali, dove allestiscono veri e propri altarini ai propri parenti morti, con cibo in abbondanza soprattutto dolci ma niente di particolare solo tanto cibo e tanta acqua da bere e nei catini per farli rinfrescare
credono che la notte tra il primo novembre e il due novembre ogni defunto torni a casa per far visita i propri cari
cioè, quella notte, per loro è la notte di libera uscita dall’aldilà….i defunti verrebbero a controllare sulla terra se, ai propri cari, procede tutto bene, nel caso che non fosse così , se se lo meritano e se sono accolti con amore dai vivi, loro provvederebbero ad aiutarli
se non trovano nulla se ne andrebbero via offesi
ecco il perchè degli altarini addobbati con ogni bene ,foto, candele(lumini), tovaglie candide ecc ecce sempre secondo questa tradizione, alcuni di essi vagano senza meta , sono quelli che cercando i propri cari ma questi ultimi in quell’anno hanno cambiato casa
i morti vaganti si farebbero il giro degli amici o conoscenti o parenti più lontani , apparendo nei loro sogni, per farsi dare l’indirizzo di chi non riescono a trovare quella nottemi ricorda tanto la festa americana anche se c’è una notevole differenza
là è una festa per bambini
qui , oggi , più che una tradizione, si è tramutata in una superstizione27 Ottobre 2007 alle 11:46 #187585No Ivana, io non ricordo assolutamente un pranzo per I MORTI ……. c’era e c’e la ricorrenza religiosa di portar i fiori alle tombe.
Quand’ero ragazzina, c’era l’usanza delle zucche con le candele accese… ma un pranzo non c’era.
Era ed è l’autunno inoltrato e si mangiava le noci, le castagne , la zucca, i cachi……tutto questo e non di più. Oltre al resto del mangiar quotidiano.
🙂 🙂 🙂27 Ottobre 2007 alle 15:50 #187586Grazie a tutte.
Ale, la tua descrizione è ottima….penso che anche qui qualcosa si facesse, proprio con questa suggestione sul vagare o tornare dei morti…ma anche per me il cibo non avrebbe importanza…sono giorni strani, tristi e con ricordi che rinnovano dolori e abbandoni .
Per la ricetta della tempia con i ceci di Dida, l’ho già presa in nota.
8 Marzo 2008 alle 11:28 #187587A Salerno città non ci sono usanze particolari, ma nel paesino in cui abito adesso il giorno della commemorazione dei defunti tutti mangiano pasta e fagioli e, come secondo piatto, baccalà.
Ho chiesto a mia suocera di quest’ usanza e lei ha detto che immagina sia nata perchè, andando tutti al cimitero, si rientrava tardi e quindi era comodo trovare sul fuoco del camino la pentola coi fagioli, in modo da dovervi calare solo la pasta e, mentre cuoceva quest’ ultima, si aveva il tempo di friggere il baccalà già ammollato.15 Marzo 2008 alle 15:23 #187588@alexanna wrote:
…credono che la notte tra il primo novembre e il due novembre ogni defunto torni a casa per far visita i propri cari
cioè, quella notte, per loro è la notte di libera uscita dall’aldilà….i defunti verrebbero a controllare sulla terra se, ai propri cari, procede tutto bene, nel caso che non fosse così , se se lo meritano e se sono accolti con amore dai vivi, loro provvederebbero ad aiutarli
se non trovano nulla se ne andrebbero via offesi
ecco il perchè degli altarini addobbati con ogni bene ,foto, candele(lumini), tovaglie candide ecc eccAnche qui da noi mio padre racconta che l’usanza era quella di apparecchiare la tavola e lasciare qualche cosa soprattutto caldarroste… proprio perchè nella notte i defuntio tornavano a far visita ai propri cari.
15 Marzo 2008 alle 15:42 #187589Interessanti:
due interpreatazioni semplici ma diverse, una pratica e l’altra, diciamo così, metafisica!!!!Grazie a entrambe!!!! [smilie=011.gif]
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