Home › Forum › La Cucina dell’Universo › Le Nostre Ricette › Brus
Questo argomento contiene 20 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da Bonifacio 16 anni fa.
-
AutoreArticoli
-
12 Gennaio 2009 alle 17:51 #154298
Il Brus è un tradizionale formaggio piemontese caratteristico dell’Alta Langa in provincia di Cuneo, deriva da antiche consuetudini contadine legate all’esigenza di utilizzare gli avanzi dei formaggi (potete usare:castelmagno, ricotta, robiola,toma,gorgonzola, fontina,grana,taleggio,provolone)
Non è propriamente un formaggio, ma è un impasto di formaggi a cui viene aggiunto pochissimo latte fresco per favorirne la rifermentazione e che viene poi lasciato macerare in ambiente refrigerato per alcuni giorni ( una ventina o trentina), avendo cura di mescolare ogni tanto con un cucchiaio di legno aggiungendo se volete delle erbe aromatiche, rosmarino p.e., timo.
La fermentazione viene bloccata aggiungendo una dose di alcol , io ho sempre usato ad esempio della grappa.
Si ottiene così un formaggio a lunga conservazione, di pasta cremosa e spalmabile, dal colore che varia dal bianco avorio al paglierino e dal gusto molto forte e piccante.
Da gustare in modiche quantità, con la polenta o spalmato sul pane.
Dovere per forza abbinarci un buon rosso, va bene anche un semplice barbera corposo.
Vi rammento ancora di gustarlo in quantità modiche, è una vera bomba… [smilie=smilie18.gif]12 Gennaio 2009 alle 21:07 #224047Dalla spiegazione dovrebbe essere equivalente al zancarlin che preparava mia nonna: allora mi inquietava e non volevo assaggiarlo; ora lo acquisto a peso d’oro dal mio formaggiaio di fiducia 🙁
12 Gennaio 2009 alle 21:57 #224048non lo conosco questo formaggio 🙄
grazie Gigi ho imparato una cosa anche oggi 😆
[smilie=011.gif]12 Gennaio 2009 alle 22:01 #224049Interessantissimo…. quando ti capita di farlo Gigi… mi metti una foto??? Grazie!!!!!!! [smilie=011.gif]
13 Gennaio 2009 alle 7:02 #224050Interessante, peccato che di avanzi di formaggi
se ne fanno pochi o niente.13 Gennaio 2009 alle 8:00 #224051non lo conoscevo nel senso che non l’ho mai sentito neanche nominare
molto interessante … grazie13 Gennaio 2009 alle 8:18 #224052Gigi… un’altra domanda… anzi due…
Dal momento in cui aggiungi il bicchierino di grappa per fermare la fermentazione, quanto tempo deve passare prima di consumarlo?
L’alcool deve evaporare??
E per esempio su mezzo kg di miscuglio di formaggi quanta grappa??
Scusa ma la cosa mi è piaciuta molto e voglio capire bene!!! 😉 😉 😉
13 Gennaio 2009 alle 8:27 #224053e’ ben vero che, come dice Nino, i formaggi è difficile che avanzino 🙄 ( siamo dei mangiatori incontinenti!) però questa ricetta la vorrei provare.Non la conoscevo m mi ispira.
Vedrò cosa posso fare.
Grazie.13 Gennaio 2009 alle 9:48 #224054per mezzo kg. di formaggi un bicchiere di grappa, o tre tazzine se preferisci.Lo devi lasciare almeno una ventina o trenta giorni, mescolandolo ogni tanto:la parte di alcol in eccesso evapora e rimane il profumo ed il gusto ( se trovi delle bacche di ginepro da aggiungere resta un gustino….)
Se metti più liquore diventa ancora più fortema 3 o 4 tazzine, minimo, vanno bene. [smilie=013.gif]
13 Gennaio 2009 alle 10:33 #224055E il contenitore di che materiale è meglio? Chissà perchè mi da subito l’idea che questa preparazione debba riposare in un vaso di coccio. Mi sbaglio?
13 Gennaio 2009 alle 10:37 #224056Siccome sono una curiosa di prima categoria, oltre ad aver letto tutto quello che ci ha suggerito Gigi sono andata a documentarmi.
I contenitori consigliati sono quelli di vetro, ceramica, porcellana. Gli utensili consigliati per amalgamare sono cucchiai di legno, mestoli e spatole in legno, alluminio o acciaio inox.
Ho anche appreso che non tutti mettono l’acool, alcuni invece creano questo impasto di formaggi aspettano un paio di giorni e mettono subito l’alcool.
Bah… come sempre ognuno ha la propria ricetta…
Gigi… quando dai una ricetta a noi ti butti in un ginepraio…. adesso lo sai!!! 😆 😆 😆 😆 😆
13 Gennaio 2009 alle 10:54 #224057Ricordatevi che questo formaggio, assai prelibato, ha un gusto piuttosto intenso (e pure l’odore) quindi regolatevi quando lo mangiate. Io consiglierei un contenitore cilindrico in coccio con coperchio a tenuta o una olla di vetro tipo quella che si usa per le acciughe sotto sale. Come dice Gigi la morte sua è la polenta sia appena fatta sia a fette e abbrustolita.
13 Gennaio 2009 alle 13:21 #224058interessante!
PS no Gabriela, lo zincarlin è tutt’altra cosa, si produce da quello che potrebbe essere considerato scarto di lavorazione dei formaggi, cioè dal siero, a cui si aggiunge un pò di latte di capra. Può essere fresco o stagionato. E’ un formaggio povero di recupero, e in questo, hai ragione, sta l’analogia.
http://www.buonalombardia.it/browse.asp?goto=11839” onclick=”window.open(this.href);return false;
http://www.corrierecomo.it/pg_interna.cfm?IndiceID=64&MenuID=5” onclick=”window.open(this.href);return false;
Lo prendo in un alpeggio che lo prepara proprio come descritto nel primo link. Però sul “delicato profumo di vaniglia” avrei da ridire 😆 😆13 Gennaio 2009 alle 19:26 #224059Sul zincarlin comasco concordo, mentre garantisco che il sancarlin varesino anzi indunese parte da avanzi di formaggio, d’altra parte si sa che tra varesini e comaschi… 😉
Paola… [smilie=011.gif]
19 Gennaio 2009 alle 15:49 #224060Bonifacio,
non gli raccont niente del Brus con i vermi? I nostri vecchi rincorrevano con un pezzo di polenta i vermicelli che uscivano dal formaggio… blheaa!! 👿 [smilie=star_toungue.gif] [smilie=sp_ike.gif] -
AutoreArticoli
Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.