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Erano anni che non riuscivo a trovarla, soppiantata da panettone, pandoro e — brrr — dolci “fantasia”, per cui quest’anno ho deciso di provare a farla.
Oltre che per natale, ricordo che la si mangiava sempre a colazione il 20 marzo, ultimo giorno di inverno, come ultimo dolce “invernale” prima della stagione di dolci più freschi.
Non ho fatto in tempo a fare foto, ma entro fine marzo provvedo a rifarla qualche volta e aggiungere le foto 🙂
Ingredienti:
primo impasto
- 65 g pasta madre
- 200 g farina 00
- 100 ml acqua
ripieno
- 40 g uvetta
- 30 g arancia candita
- 30 g cedro candito
- 30 g fichi secchi a pezzetti (circa 3 fichi)
- 30 g mandorle
- 30 g noci (circa 6 noci)
- rum
secondo impasto
- 300 g farina 00
- 100 ml tra rum delle uvette (circa 24g) e acqua
- 50 g burro
- 125 g zucchero
- 1 cucchiaino sale
procedimento:
Preparare il primo impasto, coprirlo a campana e metterlo in un luogo riparato.
Sciaquare l’uvetta e metterla a bagno nel rum. Aspettare 12 ore.Tagliare i canditi a cubetti, i fichi a fettine, sgusciare e pelare le noci e le mandorle e tritarle molto grossolanamente. Sgocciolare l’uvetta, mettendo il rum rimasto in un contenitore graduato, da riempire poi fino ai 100 ml di acqua. Mescolare il tutto.
Preparare il secondo impasto con farina, acqua e rum, il primo impasto zucchero, burro e sale, lavorarlo battendo (o in impastatrice) fino ad avere una palla liscia.
Dividere l’impasto in 4 parti, disporre sulla spianatoia un quarto di impasto, un quarto di ripieno, un quarto di impasto eccetera; lavorare in modo da distribuire uniformemente, quindi formare una palla schiacciata.
Mettere la palla già sulla placca del forno ricoperta di carta forno, praticare un taglio a croce, coprire e lasciar lievitare altre 12 ore in un luogo riparato.Preriscaldare il forno a 200 gradi, infornare. Dopo 15 minuti abbassare a 170 gradi e cuocere ancora per un’ora.
Calda è ottima, ma pressoche’ impossibile da tagliare in modo presentabile, per servirla in pubblico meglio farla raffreddare prima. Se non ci si sta facendo colazione 🙂 servire le fette intiepidite e spruzzate di grappa.
Ma che bella ricetta, è tipica di Varese? Io non ho la pasta madre, posso farla con il lievito fresco?
Non so esattamente da dove arrivi: in famiglia abbiamo preso tradizioni un po’ da ogni parte di Italia ed è difficile capire da dove arrivi cosa.
Per il lievito, io proverei a fare una pasta madre veloce con un impasto con lievito di birra (50g farina, 25g acqua e un pizzico di lievito) rinfrescato come se fosse pasta madre per almeno 4-5 volte.
(oppure, ci si può mettere d’accordo per uno spaccio di lievito, tanto non si è lontani, no?)
Mi incuriosisce molto questo dolce, non ho la pasta madre e purtroppo non abito nel tuo circondario. Lo proverò a fare con la dose della pasta madre veloce che consigli a Dida. Grazie mille. [smilie=011.gif]
Grazie cara, ma mio marito proprio non sopporta la pasta madre, quindi…
Ottimo risultato; preparati a ripetere l’esperimento 😉
@gabriela wrote:
Ottimo risultato; preparati a ripetere l’esperimento 😉
Bè… è un esperimento che voglio fare anche io… ma che meravigliosa ricetta…. Giusto ho il LM, sabato ho fatto il pane e pare abbia funzionato a dovere… Brava Elena!!!! [smilie=011.gif]il lievito madre ce l’ho ancora dal giorno della nostra “maratona veneziana” ma non so se sarei in grado di riprodurre questa bellissima ricetta.
Grazie comunque, magari un giorno mi sentirò pronta.ciao Elena [smilie=011.gif]
bella ricetta ma passo 😉
grazie [smilie=011.gif]
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