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12 Aprile 2010 alle 14:10 #155905
Viagrande è un paese che per raggiungerlo da San Giovanni La Punta devi percorrere un viale con dei maestosissimi platani. E’ una strada che non si dimentica facilmente. Grande, a doppio senso di marcia e quindi non così grande, in più i tronchi dei platani riducono la carreggiata ancora di qualche metro. E’ un budello quella strada. Suggestiva come può esserlo un budello. Immaginatevi un budello dritto come una spada, e di giorno luminoso come una spada che splende alla luce del sole. In estate le fronde dei platani estreme e chiomose proteggono l’asfalto dai ferocissimi raggi solari e gli impediscono di sciogliersi come sangue che si scoagula dentro un budello. Mi ricordo che una volta, da ragazzino, andavo in bici per raggiungere un bar di Viagrande famoso per i suoi arancini, e dopo pochi minuti di pedalate mi sono schiantato contro un platano, ed è successo tutto così, senza che io me ne accorgessi, bum! contro il platano, ed io per terra con le macchine che mi sfrecciavano di fianco suonando il clacson e fottendosene del mio personalissimo incidente. Comunque, non preoccupatevi, sono ancora vivo. Da quel giorno non ho più messo piede a Viagrande (gli arancini ho preferito comprarli nel mediocre bar di fronte casa) se non per andare, anni e anni dopo, città e città dopo, andate a ritorni dalla/alla Sicilia, a casa di Mattia. Una frasca che era caduta anni prima nel mucchio dove ero caduto anche io, e così per lungo tempo eravamo rimasti li vicino a scricchiolare, finché il vento ci ha portati a distanze considerevoli. Grazie ad Eolo un altro colpo di vento ci ha riavvicinato, e mi ha riportato in quel budello, ed alla fine di quel budello mi ha espulso a Viagrande. Ebbi la fortuna di conoscere la compagna di Mattia, Marilena, oggi madre di due bimbi. Marilena è fortunata, perché a quanto si dice ha il dono della cuoca, e quindi ama cucinare e condividere i segreti, spero non si offenda. Alla fine di un budello non deve per forza esserci un cesso.
… zucchero di canna.
Pesate tutti gli ingredienti e metteteli in fila davanti ai vostri occhi. Preparate anche gli strumenti che vi servono e portate il forno a 220°.
Fate fondere i 150 gr di strutto e i 50 gr di burro, poi montate le 6 uova con i 450 gr di zucchero
sempre con la frusta a mano unite 1250 gr di farina setacciandola col passino, poi mettete il burro e lo strutto,
e continuando a girare il bicchiere di latte fresco intero. Ne verrà fuori una pasta morbida e un tantino appiccicosa, quindi per darle forma bagnatevi le mani e fate delle sfere della grandezza che desiderate, poi passatele nello zucchero di canna e appoggiatele schiaccinadole sulla placca, infornate per 10 minuti circa o comunque fino a quando diventano dorate.
12 Aprile 2010 alle 14:17 #242758Grazie Luca, belli anche questi biscotti.
Sono andata a vedere sul blog perchè non si vedevano gli ingredienti e mi sono permessa di riportarli per comodità.
6 uova
1.250 gr farina che lievita (o aggiungere lievito)
450 gr zucchero
150 gr strutto fuso
50 gr burro
1 bicchiere di latte
a piacere vaniglia, gocce di cioccolato…12 Aprile 2010 alle 14:22 #242759grazie, ho provato a mettere la foto ma a quanto pare con scarsi risultati
12 Aprile 2010 alle 17:14 #242760Sicuramente dimezzerò le dosi, altrimenti verranno in quantità industriale, cosa pensi se uso solo burro?
GRazie mille Chef! [smilie=011.gif]
12 Aprile 2010 alle 17:27 #242761fai bene, sulla foto della ricetta che però trovi sul blog perché come puoi vedere ci ho provato a metterla ma con scarsi risultati ci sono già le dosi dimezzate… certo che puoi usare tutto burro, o olio di semi…
12 Aprile 2010 alle 21:18 #242762è quasi la ricetta che adoperava la mia mamma, ma lei usava solo olio.
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