Per la biga:
– 200 gr. di farina di manitoba
– 15 gr. di lievito di birra
– acqua q.b.
Gli altri ingredienti:
– 500 gr. di farina di manitoba
– 7 uova
– 180 gr. di zucchero
– 200 gr. di burro
– 20 gr. di lievito di birra
– 120 gr. di scorzette di arancia candita
– 2 cucchiai di miele
– una manciata di mandorle (non pelate)
– un pizzico di sale
– 1 limone (la scorza grattugiata)
– 1 arancia (la scorza grattugiata)
– granella di zucchero
Per la glassa:
– 100 gr. di farina di mandorle
– 100 gr. di zucchero semolato
– 2 chiare
– 2 cucchiai di liquore amaretto o qualche goccia di estratto di mandorla
Amalgamare bene il tutto
Preparare la biga e lasciar lievitare l’impasto per almeno un’ora in luogo riparato da correnti d’aria.
Quando avrà più che raddoppiato il volume unire la farina, il miele, 3 uova intere e 3 tuorli (conservare le chiare), un pizzico di sale, la scorza di arancia e limone, lo zucchero, il lievito di birra sciolto in poca acqua ed iniziare ad impastare energicamente, aggiungere via via il burro ridotto ad uno stato “cremoso”, seguitare ad impastare; unire l’arancia candita continuando ad impastare fin quando non si sarà ottenuto un composto morbido ma tonico.
Far riposare l’impasto per almeno un’ora, passarlo poi in uno stampo a forma di colomba, spennellarlo con il restante uovo, e cospargerlo con la glassa, aggiungere la granella di zucchero e le mandorle non pelate.
Far riposare ancora per un’ora in luogo tiepido. Infornare per un’ora a 170°.
Le Foto:
La biga:
L’impasto ha triplicato il suo volume:
Nel frattempo preparare gli ingredienti da aggiungere alla biga:
Riunire gli ingredienti – insieme alla biga – in una impastatrice orbitale (ma è ottima anche la macchina del pane)
Dopo aver fatto riposare l’impasto disporlo negli stampi:
Preparare la glassa:
Spalamarla sulla colomba:
Cospargere la superficie con granella di zucchero e mandorle al naturale:
La colomba piccola un attimo prima di essere infornata:
Questa è la colomba piccola dopo la cottura:
Qui in sezione:
Questa è la colomba grande:
Testo e foto di Susanna Giovannini