La zucca era un ortaggio che si trovava in tutti gli orti o anche nelle campagne. Era coltivata perché si conservava per tutto l’inverno e dava un apporto importante all’alimentazione contadina e non.
Si mangiava solitamente tagliata a fette e fatta cuocere nel forno, a casa per chi aveva la fortuna di avere la cucina economica a legna, al forno del pane per chi aveva solo il camino.
La zucca al forno era consumata sia come verdura sia come dolce, spolverizzata con poco zucchero.
Della zucca si usavano anche i semi che si mettevano su un vassoio con i loro filamenti, si salavano e si lasciavano al sole sino a quando i filamenti non si staccavano e si potevano levare agevolmente.
Allora si passavano i semi, che avevano assorbito il sale, in forno e poi si conservavano in barattoli di vetro o di latta e si mangiavano come spezzafame. I bambini ne erano ghiotti, li chiamavano brustolini.
Ingredienti:
400 gr. di zucca gialla
300 gr. di riso vialone nano
100 gr. di burro freschissimo
una cipolla bionda di media grossezza
1/2 bicchiere di vino bianco secco
un litro di brodo vegetale (fatto con carota, sedano e cipolla)
grana padano grattugiato
Sbucciare la zucca, levare gli eventuali semi e filamenti, poi tagliarla a piccoli pezzetti.
In un largo tegame mettere gr. 50 di burro, farlo sciogliere e stufarvi la cipolla mondata e tritata, badando che non si colorisca. Appena sarà trasparente aggiungere la zucca, farla insaporire per 10 minuti, poi unire il riso e mescolarlo bene lasciando che si tosti.
Bagnarlo con mezzo bicchiere di vino, farlo evaporare poi iniziare ad aggiungere il brodo bollente, un mestolo alla volta, portando il riso a cottura.
Mantecarlo fuori dal fuoco con il restante burro e abbondante grana grattugiato poi servirlo.
Testo e immagini di Daniela Mari Griner