La Cena in Piazza a Crevalcore (BO)

Già ho invaso pagine Internet con la foto della cena in piazza.
Siamo proprio alla vigilia di questo evento a Crevalcore!
Domenica 2 Settembre si svolge il “Fierone”, la festa grande per la popolazione, che dura solo un giorno.
Vengono offerti fin dal mattino svaghi diversi, mercatino, manifestazioni sportive per bambini, ma il clou della giornata è la Cena in Piazza.
Questa è una usanza che risale a tempi molto remoti, per la quale i ricchi del paese offrivano il pasto alla gente povera, ai braccianti straccati dai lavori estivi dei campi, e il centro storico del paese, per la sua linearità urbanistica era ed è veramente idoneo a questa forma di accoglienza.
Nella versione moderna, che è stata inaugurata 21 anni fa, si allestisce una lunga tavolata che segue il corso principale del paese e si sviluppa anche in due bracci laterali, a formare proprio una croce.
Il corso misura più di 400 metri, in linea est-ovest, da “Porta da Matèna” (Porta Bologna) a “Porta da Sira” (Porta Modena), i posti a sedere al tavolo sono oltre 1500, ai quali si aggiungono quelli laterali.
Il pasto è un tipico menu locale, si utilizzano prodotti offerti dalla associazione commercianti e da ditte produttrici della zona: come primo la famosa gramigna, di cui ho già parlato, che può essere chiamata paglia e fieno, se si utilizza anche la gramigna verde, e il condimento è un bel ragù a base di salsiccia.
Tutte le cucine delle comunità vengono messe in funzione, e tantissimi volontari coadiuvano i numerosi cuochi disponibilissimi a questa maratona.
In genere, da dati del comune, si consumano quasi 200 kg di pasta. Come secondo si passa alla grigliata di salsiccia e di spuntatine o costine di maiale, ( 300 kg di salsiccia e 750 kg di costine). Poi una marea di patatine fritte, 2500 panini, poi il belsone nostrano a fette, preparato dai nostri fornai; si annaffia il tutto con vino bianco frizzante e Trebbiano dell’Emilia, calcolando sulle 1200 bottiglie, più tanta acqua minerale.
Per questo pasto si pagano pochi Euro, e il ricavato è devoluto a scopi di beneficienza.
Naturalmente si parla di una breve fiera locale, ma il richiamo è forte…magari sono più i visitatori esterni, che non proprio quelli del posto, si sa che spesso si snobbano le patrie manifestazioni.

Testo di Ivana Setti

 

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