E’ una ricetta, derivata dai miei ricordi “storici”, di mia nonna paterna, Olga, veneta (di un piccolo paesino vicino a Belluno).
E’ un piatto povero e semplicissimo ma di una bontà e di una “eleganza” da non credere.
Ingredienti:
1 kg di “teghe” cioè i fagiolini larghi, detti anche “corallini”
1 etto di pancetta affumicata, in unica fetta
2 (o più) cipolle grandi
1 etto di burro
2-3 cucchiai di olio evo
ricotta affumicata, dura, da grattuggiare (per i fortunati che la trovano, quella delle malghe del Cansiglio).
Preparazione.
Pulite le teghe e spezzatele in due, mettetele in una padella a bordi alti con la cipolla tagliata non fina, la pancetta tagliata a tocchetti o alla jiulienne, il burro e 2-3 cucchiai d’olio. Tutto assieme, a crudo. Fuoco medio-alto per una decina di minuti, scoperte.
Abbassare il fuoco al minimo. Mettere il coperchio e far andare avanti…..all’infinito. Cioè per almeno un’oretta. Mescolando di tanto in tanto. Controllando che non si attacchino (o carbonizzino) ma facendole “soffrire”.
Impiattare, molto calde e grattuggiare sopra una montagna di ricotta affumicata (nella disperazione optate per il parmigiano…). Esagerando con le porzioni.
Si adattano come contorno ovviamente (non dietetico) ma anche come antipasto sopra una bruschetta o, frullate e assemblate a poca panna fresca, come sugo per le pappardelle.
Testo di Lapsus