orecchiette di grano arso.

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Questo argomento contiene 8 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da gaviota argentea gaviota argentea 12 anni, 9 mesi fa.

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  • #157238
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    La farina di grano arso è uno di quei prodotti di nicchia, scarsamente conosciuti e richiesti. Come sovente avviene, quella che è considerata oggi una specialità era, in passato, una risorsa per la gente più povera, che non poteva concedersi la farina ottenuta dalla mietitura e molitura del grano, proprio in quella zona, “il tavoliere della Puglia” considerata il granaio d’Italia.
    Dopo la mietitura del frumento, dopo il passaggio nei campi degli “spigolatori” che raccoglievano le spighe sfuggite al raccolto, le stoppie, ossia i residui degli steli rimasti sui campi, venivano incendiate per ripulire il terreno ed anche per fertilizzarlo con le ceneri.
    Ricordo il profumo penetrante ed il fumo che si levavano dalla terra nelle sere d’estate, ma torniamo al grano arso.
    Spentosi il fuoco, i proprietari terrieri consentivano,a chi lo volesse, di raccogliere i chicchi di grano che neppure gli spigolatori avevano raccolto e che, dopo la bruciatura delle stoppie si erano riarsi e davano una farina scura e dall’odore affumicato, ma, si sa, si fa sempre di necessità virtù.
    Ed infine, quando tempi migliori consentirono un evolversi delle abitudini alimentari, questo cibo da poveri venne demonizzato asserendo che il consumo di grano bruciato favoriva lo sviluppo di cellule cancerogene ( cosa, peraltro successa a moltissimi cibi come moda ricorrente).
    Per finire, chissà come, forse per motivi nostalgici, questa farina, dal sapore e dal profumo di fascine bruciate, di fumo, di semi tostati, s’è creata degli estimatori e viene prodotta non più passando per i campi incendiati ma tostando il frumento a temperatura controllata.
    Io, confesso, ne ho scoperto l’esistenza alcuni anni fa, me ne aveva parlato mio zio e per lui l’avevo cercata, attraverso amiche pugliesi di altri forum, l’ho trovata ora che mio zio non c’è più ed ho fatto le orecchiette.
    La farina di grano arso, che ha il colore della sabbia, si usa nella proporzione di 1 parte su 3 parti di farina di grano duro o di semola.
    Purtroppo non posso trasmettere attraverso internet il profumo che si è sprigionato solo nell’aprire il sacchetto della farina, m’ha subito riportato alla memoria l’odore del forno a legna dove, quand’ero piccina la nonna mandava a cuocere le sue preparazioni. E lo stesso sentore mi ha accompagnato durante l’impasto e la preparazione delle orecchiette e durante la cottura delle stesse.
    Per il sugo è opportuno scegliere sapori delicati e freschi per non sovrastare l’aroma della pasta.
    Io ho usato della polpa di pomodori in sottile dadolata. Ho fatto soffriggere uno spicchio d’aglio in olio evo, l’ho tolto ed ho rosolato un trito di cipolla sedano e carota, ho versato il pomodoro, salato e fatto cuocere brevemente con qualche foglia di basilico.
    Le orecchiette le ho preparate con la solita tecnica adoperando 100 g di farina di grano arso e 300 g di farina di grano duro e con l’acqua sufficiente ad ottenere un impasto sostenuto.
    Sono venute scurissime e, per fortuna non avevo deciso di farle con i ceci neri, sarebbero andate bene solo per un banchetto funebre. però, magari con i ceci normali dovrebbe venire un bell’abbinamento di colori.

    le farine

    le farine mescolate

    l’impasto lasciato riposare una mezz’ora.

    orecchiette in corso d’opera

    orecchiette pronte da mettere in pentola

    pronte nella zuppiera

    e infine in tavola con una bella spolverata di cacioricotta.

    #257032
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    Molto invitanti, anche a quest’ora!
    Come vorrei saper preparare orecchiette perfette come le tue!

    #257033
    Dida
    Dida
    Partecipante

    Conoscevo il grano arso per averne letto su qualche forum ma non lo avevo mai visto adoperato. Le tue orecchiette sono molto invitanti, chissà che profumo oltre alla bontà.

    #257034


    Che meraviglia Ofelia… mi viene fame solo a guardarle le tue orecchiette!!! Grazie per aver raccontato tutta la storia… [smilie=011.gif] [smilie=011.gif] [smilie=011.gif]

    #257035

    Lilla
    Membro

    Ofelia, mi viene l’acquolina in bocca . . . non conoscevo questo tipo di grano, grazie per le notizie storiche e complimenti per il bel piatto di orecchiette. [smilie=011.gif]

    #257036

    Nutellandia
    Membro

    Che fame! 😯
    Che meraviglia quelle orecchiette e la storia della farina è affascinante.
    GRazie mille Ofelia, inutile dire che sei sempre bravissima [smilie=011.gif]

    #257037

    tommy54
    Partecipante

    che buone ofelia
    ma sai che io senza sapere mi sono cimentata a fare il pane con una parte di farina arsa,cioè tostata?
    ha un profumo e un sapore delizioso e ti capisco quando dici che non si può descrivere 😉
    proverò anche le orecchiette ma farò da me la tarina tostata perchè quì non è in vendita [smilie=011.gif]

    #257038
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    Margherita e Caterina son passate dal mulino e mi hanno riportato un altro pacco di farina di grano arso: devo ritenere che abbiano gradito le orecchiette 😉

    #257039

    lella
    Partecipante

    Come sono buone!!ho provato la farina di grano arso avuta in omaggio(graditissimo)durante uno dei mitici raduni organizzati dalle Napoli-girls ,ma poi non ne ho più sentito parlare

    #257040
    paula
    paula
    Partecipante

    mai vista sono letto alcune ricette
    non è il momento degli esperimenti ,ma prima o poi arriverò a provarla
    grazie [smilie=011.gif]

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