Pane semi-dolce del mattino

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Questo argomento contiene 20 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  alexanna 17 anni, 1 mese fa.

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  • #151478

    alexanna
    Membro

    Da enciclopedia della cucina
    edizione 1970

    provati ottimi
    Questa è una specialità di Slesia ottima per la prima colazione con burro e marmellata

    Pane semi-dolce del mattino

    500 g di farina 00
    25 g di lievito di birra
    40 g di zucchero
    90 g di latte
    80 g di burro
    Un uovo ( misura piccola)
    5 g di sale
    Burro per ungere
    Per decorare
    Un cucchiaio di zucchero in mezza tazza di acqua

    Setacciare la farina e metterla sulla spianatoia facendo un incavo nel mezzo ( io la metto nel ken)
    Mettere al centro il lievito sciolto in un paio di cucchiai di latte., un po’ di zucchero , tirare un pò di farina dai lati e fare una pasta preliminare ( lievitino). Coprire con altra farina,metterlo in un posto caldo senza correnti d’aria e lasciarlo crescere per 10–15 minuti , finchè non raddoppia di volume. ( lo faccio direttamente nel ken )
    Unire ora il rimanente zucchero, il latte e il burro a fiocchetti, l’uovo, il sale( io aggiungo sempre nel ken, frusta gancio)
    Incominciate ad impastare tirando la farina dai bordi appena possibile lavoratela con le mani sbattendola finchè sarà diventata elastica e formerà delle bollicine ( io a questo punto la tiro fuori dal ken la lavoro un 5 minuti sbattendola sul tavolo
    Fatto questo fate crescere la pasta , appena è raddoppiata
    Sgonfiatela e date qualche giro a mano
    Dò almeno due o tre giri ( folding mi pare si chiamino ) cioè prendo la pasta la tiro a rettangolo, idealmente la divido in tre parti , poi la ripiego su se stessa , mettendo le parti laterali ideali sul centro , prima un laterale , poi l’altro sopra

    Fare un salsicciotto largo circa 8-10 cm .
    Fare dei tagli ogni 2 cm
    Metterlo sulla placca unta di burro e infarinata , ( io metto al carta forno) che dovrà andare in forno
    Coprirlo con un canovaccio da cucina e metterlo in un posto caldo ( lo copro con un plaid)
    Lasciarlo di nuovo lievitare fino al suo raddoppio ( questo tempo di ricrescita dipende dal caldo che fa in estate basta una mezz’ora, in inverno ci vuole un ‘ora).

    Diluite in una tazza lo zucchero con l’acqua , spennellate con questo sciroppo il pane dolce.
    Infornate a forno caldo 180° per mezz’ora
    Non vi spaventate se scurisce , è lo zucchero che lo fa sembrare bruciato ma non lo è ….

    #186015

    😯 😯 😯 Da provare subitissimo!!!!! Caspita che meraviglia!!! 😯 😯 😯

    #186016
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    Interessante, soprattutto perchè questa forma velocizza i tempi: non si perde una vita a fare pallottoline 😉

    #186017
    paula
    paula
    Partecipante

    bonaaaaa 😆 😆 😆

    #186018

    alexanna
    Membro

    si è comodissimo gabri

    #186019

    marie-jose
    Partecipante

    @alexanna wrote:

    si è comodissimo gabri

    Se lo compri gia fatto ,ancora di piu!!!!

    #186020

    alexanna
    Membro

    @marie-josè wrote:

    @alexanna wrote:

    si è comodissimo gabri

    Se lo compri gia fatto ,ancora di piu!!!!

    😆 😆 😆 😆 😆 😆

    però se lo fai ti costa un decimo 😉 😛

    #186021

    nonna Ivana
    Membro

    grazie delle indicazioni!!!

    Io con questo pane semidolce ci faccio la treccia bernese, ma penso che adotterò questo tuo sistema, la treccia mi dà spesso dei problemi, adesso,!

    http://www.universocucina.com/site/html/News,file-article,sid-181.html

    #186022

    alexanna
    Membro

    ivana mi fa molto piacere che anche tu la faccia questa ricetta , quindi converrai con me che è molto buona 😀

    #186023

    nonna Ivana
    Membro

    @alexanna wrote:

    ivana mi fa molto piacere che anche tu la faccia questa ricetta , quindi converrai con me che è molto buona 😀

    Come ho già spiegato nella ricetta, fa parte delle buone cose imparate all’estero 45 anni fa, che ho fatto spesso e che ho ripreso da qualche tempo, alternandolo con un’altra ricetta ebrtaica, che sono interdipendenti, che da secoli si fanno in tutto il mondo!

    Grazie, fa piacere anche a me che tu conosca questo pane, che da molte parti si chiama anche il Pane della Domenica, mentre per gli ebrei è il Pane del Sabato e del sacrificio!!!!
    Cultura, religione e storia sono elementi che si riscontrano sempre nel pane!!!!

    😀 😀 😀

    #186024

    alexanna
    Membro

    come dici era tanto famosa che nella enciclopedia della cucina curcio c’è dal 1970

    #186025

    nonna Ivana
    Membro

    Cara Ale…

    La menata è solo una riflessione personale, non polemica…ma in un certo senso triste!

    Spesso si usa dire la ricetta di…, come se si fosse depositari di esclusività assolute…niente affatto, niente di nuovo sotto il sole.
    La globalizzazione ha portato a conoscere usi e costumi di tutto il mondo, quindi oggi si prova di tutto, e le identità regionali, o nazionali, o religiose o altro si mescolano in maniera impressionante…e niente più appartiene a una etnia, a un uso, a un simbolo….

    Chi è più anziano ha ancora il privilegio (io penso così!) di identificare un cibo e il modo di prepararlo, con la gente che lo produceva, che gli apparteneva come tradizione….ma presto tutto questo scomparirà….

    “Il ricettario ideale” che mi ero fatta in più di sessant’anni di memoria culinaria personale…si sta sbriciolando a …vista d’occhio!!!!! 🙁

    #186026

    alexanna
    Membro

    @nonna Ivana wrote:

    Cara Ale…

    La menata è solo una riflessione personale, non polemica…ma in un certo senso triste!

    Spesso si usa dire la ricetta di…, come se si fosse depositari di esclusività assolute…niente affatto, niente di nuovo sotto il sole.
    La globalizzazione ha portato a conoscere usi e costumi di tutto il mondo, quindi oggi si prova di tutto, e le identità regionali, o nazionali, o religiose o altro si mescolano in maniera impressionante…e niente più appartiene a una etnia, a un uso, a un simbolo….

    assolutamente vero ,,,, se consideri che anche tu l’hai imparata da qualche parte o sei nata con la scienza culinaria infusa? 😉 😀

    @nonna Ivana wrote:

    Chi è più anziano ha ancora il privilegio (io penso così!) di identificare un cibo e il modo di prepararlo, con la gente che lo produceva, che gli apparteneva come tradizione….ma presto tutto questo scomparirà….
    ! 🙁

    non è così … ci sono i libri per fortuna 😀
    tutto lo scibile umano sopravvive attraverso i libri 😀 😀 😀

    che tu hai dei bellissimi ricordi ?
    mi fa piacere per te , ma non puoi dire di essere l’unica depositaria di tali cose

    il nome vicino alla ricetta serve per identificarla non serve per darle una appartenenza di proprietà privata …..
    ricetta di tizio e caio vuol dire che tizio e caio me l’ha passata o l’ha messa sul web o me l’ha insegnata o l’ha pubblicata su tale libro ecc ecc

    onestamente ?
    la tua ricetta non me ricordavo altrimenti non avrei messo questa …

    ora e lo dico senza nessunissima polemica nei tuoi confronti dato che è una cosa generalizzata su tutto il web

    caso ha voluto che noi mettessimo due ricette simili se non uguali e l’abbiamo messa sullo stesso sito in tempi diversi
    la prima ricetta l’hai messa tu , la seconda io
    io l’ho trovata su un libro ed a te è stata insegnata de visu
    ok ?… ok

    ma fosse pure che non siano simili ma siano esattamente uguali

    dimmi dov’è il problema ?
    nessuna delle due se l’è inventata di sana pianta , nessuno delle due se ne è appropriata come propria, tutte e due abbiamo detto che era buona, tutte e due l’abbiamo provata e quindi sperimentandola sappiamo che è una buona ricetta

    ma fammi capire?
    ma dove è il problema?
    che è un doppione?

    eeeeeeeeeh 😆 😆 😆 😆

    e se prima di scrivere una ricetta dovessimo controllare tutte quelle scritte prima, da chiunque scriva ricette sul web 😯 …
    staremmo fresche 😆 😆 😆 …

    per ogni ricetta nuova immessa in un forum ci vorrebbero almeno 100 anni 😆 😆 😆 😆

    #186027

    nonna Ivana
    Membro

    Ciao Ale, 😀

    lo sapevo…!!!! 😆 😆 😆

    Non ho messo il punto su quello che focalizzi tu…la maggior parte del mio discorso era generalizzata sulla globalizzazione e la perdita di identità…
    L’occasione è sì partita da questa ricetta, ma non solo da questo forum, che è molto corretto come lo sei stata tu!!!

    Inoltre la mia non era affatto la “mia ricetta”, ha un’identità temporale e spaziale, poi non solo i libri sono “insegnanti” il ricettario ti nasce con il contatto, l’esperienza, le frequentazioni…e i libri. 😀

    Poi…poi….Ale…mi fa piacere che stai “tornando te stessa” come spero…di me!!!!! 😉 😆 😆 😆

    un abbraccio

    #186028

    alexanna
    Membro

    ivana ma la globalizzazione c’è sempre stata da quando l’uomo esiste
    ti facio degli esempi

    prendendola alla larga
    se dalle Americhe non si fossero importate le patate, i peperoni, il cioccolato ecc ecc non avremmo quegli splendidi piatti di tradizione che abbiamo oggi …
    mica lo chiamiamo pomodoro americano o patata messicana?
    e così via

    tutti i popoli hanno subito contaminazioni nel momento che è venuto in contatto con altri popoli assorbendone le culture ed evolvendole

    ora chi ti dice che quei panini proprio di siano di sana pianta austriaci o ebraici?
    magari li faceva una contadina egiziana e gli ebrei ne hanno evoluto la ricetta fermandola nel tempo
    così vale per gli austriaci o i tedeschi di Dresda che magari l’hanno imparata da un ebreo di passaggio , gli è piaciuta ….
    e tanto che gli è piaciuta che la rifanno ancora e son tanti anni che la rifanno che la ricetta si identifica con la città …

    come vedi la globalizzazione c’è sempre stata

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