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3 Ottobre 2007 alle 9:39 #151423
Riporto da Wikipedia, alla voce “amatriciana”:
L’amatriciana è un condimento per la pasta che ha preso il nome da matrice, un timbro che si metteva sulla guancia del maiale, ingrediente della ricetta. I cittadini di Amatrice forse furono gli inventori della ricetta il cui vero nome è alla matriciana..L’amatriciana è ben apprezzata dai romani (i quali la chiamano giustamente matriciana) che la importarono dai pastori amatriciani i quali durante il periodo estivo erano soliti spostarsi verso Roma per vendere i loro prodotti caseari e le carni ovine e bovine.
Invero prima di chiamarsi amatriciana, si chiamava gricia; questo nome deriva da un piccolo paesino a pochi chilometri da Amatrice di nome Grisciano.
La gricia,ricetta antichissima, era ed è ancora, la matriciana senza il pomodoro, questo perché il pomodoro non era conosciuto dagli amatriciani che lo acquisirono grazie ai contatti con i romani che a loro volta lo avevano importato dai napoletani. (si pensa che la ricetta sia più antica della scoperta dell’America da cui proviene il pomodoro) Così una volta condita con il pomodoro divenne l’attuale amatriciana.
Ancora, alla ricerca su Google alla voce “Matriciana”, compare qeusta ricetta, di Cuicna Facile:
Ingredienti per 4 persone: 300 gr di bucatini, mezza cipolla media, 150 gr di guanciale o, in mancanza, di pancetta dolce, 300 gr di polpa di pomodoro fresca o in scatola, 40 gr di pecorino romano grattugiato, 3 cucchiai d’olio d’oliva, sale, pepe, peperoncino macinato.
Tagliate il guanciale a dadini piccoli e sminuzzate la mezza cipolla, tenendo però questi due ingredienti separati. Scaldate l’olio in una padella a fuoco medio e fatevi cuocere il guanciale finché i dadini saranno diventati traslucidi.
Unite a questo punto la cipolla e abbassate la fiamma al minimo. Lasciate cuocere per alcuni minuti, finché la cipolla inizia a imbiondire. Non lasciatela diventare troppo scura poiché il sapore cambia in modo deciso e sovrasta quello del guanciale.
Versate la polpa di pomodoro nella padella e rimescolate bene. Lasciate cuocere a fuoco basso. Salate, pepate e aggiungete un po’ di peperoncino macinato. E’ preferibile non eccedere con il sale all’inizio, soprattutto se si usa la pancetta che può essere già abbastanza salata di suo.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata. Si usano tradizionalmente i bucatini o perciatelli, ma è chiaro che il sugo è buonissimo praticamente con tutti i tipi di pasta lunga o anche corta.
Scolate la pasta al dente e versatela nella padella. Rimestate bene e cospargete con metà del pecorino grattugiato. Mescolate e servite cospargendo con il pecorino rimasto.
che, come si vede, è perfettamente identica alla classica “Amatriciana”.Quello su cui tutti concordano, soprattutto a Roma, è che il sugo di guanciale e cipolla, senza pomodoro, ha il nome “gricia” (o griscia). Il sugo riosso, parimenti, prende il nome “amatriciana” o “Matriciana”, indifferentemente. Il fatto è che ho il fiero sospetto 😆 che il nome “Matriciana”, almeno qui nel nord, derivi dal fatto che si intende il suono “allamatriciana” come alla-matriciana, visto che il paese di Amatrice è pressochè sconosciuto. Che poi il timbro si chiamasse “matrice” o che il guanciale venisse conservato nei matracci…bè, mi sembra una forzatura linguistica, tenuto presente che, all’epoca romana, il matraccio era praticamente l’unico contenitore che venisse usato.
cfr. anche http://www.amatriciana.org/sezioni.asp?f=A_ricette/amatriciana.htm
Riporto anche:
L’AMATRICIANAL’Amatriciana è un fior di poesia
lo cito, senza dire un’eresia,
scritta col Guanciale e Pecorino
Peperoncino e un pò di Bianco vino,
un goccio di buon Olio e teneri Pelati
poi gli Spaghetti, ben bene amalgamati,
L’Origine il nome ve lo dice
è quella di “Città dell’Amatrice”Esecuzine (Rime in dialetto dei Monti della Laga)
Prima affiletta lu Guanciale
e le deta nte fà male
fà le fette a pezzettilli
ma nen fà li strimincilli
su lu focu brillarellu
la padella pe cappellu
Oiu metta e Peperuncinu
la Ganascia taiata a finu
su Guanciale a rosolare
senza prescia lassa annare
quanne è biondu e rosolatu
co le Vinu va spruzzatu
daie tempu qua secundu
che se mischia a lu panuntu
metta appressu li Pelati
doppe avilli già sfragnati
poco sale e mestichemme
lassa coce lemme lemme
quannu arminu li minuti
na decina so sparuti
questa sarza assai nostrana
mo se chiama “Amatriciana”
Li spaghetti ardenti scola
e la padella prestu vola
Pegurinu Sugu e Pasta
mischia bene quantu basta.
Ecche, è pronta la maggia
la scodella empia ev ia
Pecorinu aggiugna ancora
se la voi più sonora.
Ora fà la mesticanza
co sa pasta nella panza
solu questa è Amatriciana
mutu bella bona e sana.(Tommaso Quattrocchi)
3 Ottobre 2007 alle 9:40 #185322E ora, voglio un DIADEMA di penne rosse……… 😈 😉
3 Ottobre 2007 alle 9:46 #185323Nessun diadema per quanto mi riguarda… volevo solo dire…. che a Roma la Gricia la pronunciamo “Griscia”…. tanto viene da Grisciano 😆 😆 😆 😆 😆 no???? 😆 😆 😆 😆 😆
3 Ottobre 2007 alle 10:11 #185324va bene così?
3 Ottobre 2007 alle 10:48 #1853253 Ottobre 2007 alle 11:08 #185326IOOOOO mi rifiuto di partecipare a questa discussione…… 😀 😀 😀 😀
questa storia è vecchia e noiosa……. non avrà mai fine…….. è un tormentone che si ripete da una vita…….. pure Wiki si è messa……..BASTAAAAAAAA 😀 😀 😀 😀 😀 😉 😉 😉 😉
che poi è una pasta banalissima……… che c’avrà di speciale???? 😯 😯
firmato….. comitato antiamatriciana 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀
3 Ottobre 2007 alle 11:31 #185327Ferny…. l’amatriciana o matriciana che dir si voglia è da sempre a Roma il pranzo di noi romani…. Come dire…. noi siamo affezionati all’amatriciana…. e quando è fatta bene ti assicuro che è un piatto da Re!!! 😆 😆 😆 😆 😆 Altro che storie!!!!
Bucatini fumanti con questo sughino semplice ed umilissimo… generosa quantità di pepe nero e pecorino…. ma vuoi mettere??? Altro che polentine…. ahahahhahahahahahhahaahahha
E dietro la lavagna… stavolta non ci vado… 😈 E non sparisco nemmeno … vabbè?? 😈
3 Ottobre 2007 alle 12:20 #185328Susi e te la vuoi cavare così solo perchè sei l’admin ?…
ti becchi pure tu la tua bella penna rossa
e pussa via dietro la lavagna…..
ragà tenete i ceci da parte per la susanna che mò arriva pure lei
3 Ottobre 2007 alle 12:28 #185329seseseseseeeeeeeeee …. qua se parla se parla ma n’un se magna …. 👿 👿
e poi .. tutte ste penne rosse …. madaiiiii ……. semmai alla boscaiola le penne !!!!!!!!!!!!
😆 😆 😆 😆 😆 😆3 Ottobre 2007 alle 12:30 #185330Concordo con susanna. La Amatriciana è un piatto da re. Che poi lei la rovini col pepe al posto del peperoncino, è un altro paio di maniche 😈 😈 , ma il gusto del guanciale abbinato al pecorino è unico e fa-vo-lo-so.
Quanto alle “polentine”….quelle, casomai, le mangi in provincia di Treviso 😈 😈 . La “nostra” polenta è una sorta di blocco semisolido: il legno per rugarla (Trad.: Rugare = mescolare, mestare, agitare) resta in piedi da solo……3 Ottobre 2007 alle 12:47 #185331@rdg wrote:
Concordo con susanna. La Amatriciana è un piatto da re. Che poi lei la rovini col pepe al posto del peperoncino, è un altro paio di maniche 😈 😈 , ma il gusto del guanciale abbinato al pecorino è unico e fa-vo-lo-so.
Quanto alle “polentine”….quelle, casomai, le mangi in provincia di Treviso 😈 😈 . La “nostra” polenta è una sorta di blocco semisolido: il legno per rugarla (Trad.: Rugare = mescolare, mestare, agitare) resta in piedi da solo……Uèèèè io ci metto sia il pepe che il peperoncino…. sia ben chiaro… uno perchè pizzica quel tanto che stuzzica… e l’altro per il suo irrinunciabile profumo….
P.S.:
Dietro alla lavagna non ci vado! Ohhhh!!! 😉 😉 😉
3 Ottobre 2007 alle 12:52 #185332@susanna wrote:
Dietro alla lavagna non ci vado! Ohhhh!!! [/b][/color] 😉 😉 😉
è diventata pericolosa ? 😆 😆 😆 😆 😆
3 Ottobre 2007 alle 13:46 #1853333 Ottobre 2007 alle 16:58 #1853343 Ottobre 2007 alle 17:26 #185335@mammamamma wrote:
Amatriciana qui amatriciana là…..
io adoro comunque laPOLENTA!!!!!!
E la filastrocca?
Sul pollice”Fasèm la pulenta?”
Sull’indice “Ghe voeur la farina”
Sul,medio “Andema a rubàla?”
Sull’Anulare “Se fa pecà”
Sul mignolino del bambino, che ora deve scoppiare a ridere, agitando il dito “E mi, che so’l più piscinìn, la faria tuti i dì, tuti i dì, tuti i dì…”Crisi di infantilismo: con l’età……
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