Una minestra di ceci in compagnia

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Questo argomento contiene 8 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da gaviota argentea gaviota argentea 17 anni, 6 mesi fa.

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  • #151088
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    Come suol dirsi “l’uomo propone e il cielo dispone”.
    Era da una settimana che avevo deciso di dedicare una mattina a preparare una classica ricetta pugliese, del Salento per la precisione, i Ciceri e tria, cioè ceci con una pasta particolare, la tria, di origine araba. Gli arabi che han dominato il nostro sud infatti usavano, nella loro tradizione di nomadi, preparare la Itrya, una pasta fatta con farina esd acqua e, per trasportarla ed averla pronta sulle vie del deserto, la essiccavano friggendola.
    Ieri sera dunque ho messo a bagno i ceci, una tazzina da caffè colma per ogni persona, 3 nel caso specifico di oggi.

    Stamattina li ho scolati, risciacquati, messi in pentola con una carota grattugiata, un gambo di sedano ( intero in modo da poterlo eliminare, altrimenti mio figlio si lamenta che ci sono “le alghe”) uno spicchio d’aglio con la pelle, pure da eliminare alla fine, un rametto di rosmmarino e due pomodorini, ho aggiunto acqua sufficiente a portarli a cottura ed a poter poi cuocervi la pasta lasciando la minestra appena un po’ brodosa.


    Avevo appena acceso il gas che squilla il telefono la mia solita amica delle telefonate fiume mi saluta…mammamia…
    “hai voglia di uscire che sono a Padova?”
    Boccheggio: “ho da fare una cosa…”
    “Posso venire da te allora…”

    Mentre l’aspetto comincio ad impastare la tria
    -200 g di semola rimacinata
    -60 g di acqua ( ma forse ne ho aggiunto un cicinin ancora…)

    Lavoro fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico e metto a riposare, coperto da un panno umido, sotto una ciotola capovolta.

    Intanto la pignatta dei ceci bolle pian piano.
    Ed ecco la mia amica, veneta che più non si può 😉 si installa in cucina e guarda nella pentola
    “sarebbero ceci? Noi mai fatti”
    Conosco il genere, mia suocera era uguale, sembra che stia studiando le abitudini di una sconosciuta tribù del cuore dell’Africa nera … ceci…roba da terzo mondo…

    Comincio a passare la pasta nella macchinetta per la sfoglia…
    “senza uova? a casa mia se ne mettevano tante, ma… giù da voi…capisco…”
    “Ma non li passi i ceci?”
    “No li lascio interi …così non devo poi mangiare la crusca per le fibre”
    8) ( e magari divento cag….na come te, penso senza dirlo 😕 )

    Intanto tiro la sfoglia non troppo sottile e dopo averla fatta leggermente asciugare la taglio in fettuccine, ne prendo 13 , le friggo, spezzettate, in olio bollente e le metto ad asciugare su un fogliodi carta da cucina salando appena.

    Spiego alla mia amica, che mi sta guardando ad occhi sbarrati, l’origine araba della pasta e solo dopo un attimo mi rendo conto che ad una di Treviso, città particolarmente xenofoba e retriva con i “diversi” di ogni tipo non era il caso di fornire simili delucidazioni 😆 😆 .
    Però vedo che la curiosità ha la meglio e la nativa della “Gioiosa Marca” allunga una manina e assaggia 😯 …e meno male che la pasta era abbondantina altrimenti questa me la mangia tutta 👿
    “bone, sembrano patatine…”
    Mi tocca veramente, come si dice al mio paese friggere con un occhio alla padella del pesce ed uno al gatto

    Intanto tra una chiacchiera e l’altra i ceci son cotti, aggiungo il sale e preparo la tria ancora cruda per cuocerla nella pentola dei ceci

    “ma così tanti ceci? credevo pochi con tanta pasta, non fanno male?”
    “tu nella pasta e fagioli veneta metti pochi fagioli?” non ho potuto tacere.
    Poi l’ho accompagnata fino alla sua macchina, prima che mi divorasse ancora la tria fritta 😆 😆

    Per finire ho versato la tria cruda nella pentola e, quando la minestra è stata pronta ho aggiunto un filo d’olio crudo al peperoncino, ho versato anche la pasta fritta, ho mescolato ed ho servito guarnendo il piatto con pezzettini di tria croccante.

    Avrei anche invitato a pranzo la mia amica per fargliela provare…ma cose da noi di giù magari le sarebbero andate per traverso e, dato che passiamo reciprocamente sopra a moltissimi dei nostri difetti in considerazione di altri aspetti positivi, non avrei voluto nuocerle 😆 😆 😆

    #180518

    unika93
    Membro

    deve essere una bonta’……..ma fammi capire bene….io sono un po’ dura di comprendonio:-) allora l’impasto della pasta è quello che qui a cosenza chiamano lagana e la usano per i ceci…e fin qui ci siamo…ora se ho capito bene…una parte di questo impasto…si frigge…..e alla fine nel piatto di portata si aggiunge un po’ di pasta fritta….ho capito bene? 🙂

    #180519
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    forse mi son spiegata male, la pasta fritta si aggiunge nella pentola un attimo prima di toglierla dal fuoco, se ne tiene da parte giusto poca per guarnire.

    #180520

    unika93
    Membro

    ah perfetto grazie…appena ricomincio a fare i legumi…sara’ la prima cosa che faro’:-)

    #180521

    alexanna
    Membro

    l’ha vista mio figlio ed ha detto … quando la fai?
    domani scendo e compro i ceci 😀

    #180522

    Ferny
    Membro

    Ma che bellissima ricetta Ofelia e raccontata mooolto bene 😀 😀 😀 però non penserai mica che siam tutte uguali vero? E poi tengo a specificare che son nata in provincia di Venezia 🙂 🙂

    Divertentissima la storia delle fibre e degli effetti benefici 😀 😀 un modo elegantissimo per mandarla…… io i ceci li uso, mi piace molto la classica zuppa con molto rosmarino e pancetta.

    #180523

    Ofelia… sei una lazzarona!!!! Mi hai fatto sbavare sul PC… per non parlare dei commenti di Salvo di fronte e questa opera d’arte della cucina del nostro magnifico sud…. Sei grande!!!! Grazie! [smilie=011.gif] [smilie=011.gif] [smilie=011.gif]

    #180524

    nonna Ivana
    Membro

    Ofelia…

    sei grande…superi ogni volta…te stessa e io mi compiaccio immensamente…una scrittura fenomenale!!!

    Grazie…anche della ricetta…che certo non sarò capace di fare…ma i ceci li faccio spesso, come dice Ferny, con molto rosmarino, e metà passati e il resto interi…così siamo a posto…anche in quel senso là, da te citato!!!!! 😉 😆 😆 😆 😆

    #180525

    Lilla
    Membro

    Ofelia, questa si che è una ricetta da “leccarsi i baffi”.

    Non conoscevo la tria, ho sempre fatto la pasta e ceci usando la pasta comune, ma devo provare questa tua ricetta … troppo buona … ne mangerei un piatto anche ora. Complimenti per le foto e troppo simpatico il racconto di come si è svolta la preparazione.

    Grazie mille.

    #180526

    maria
    Membro

    Ofelia, peccato che la tua amica con la puzza sotto il naso non abbia mangiato i tuoi “ciceri e tria”Peggio per lei ,non sa cosa s’è perso

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