Cara Lilla,

il condimento che dici non corrisponde alla nostra tradizione: questo è il piatto rustico di tutte le sagre, feste della mia cittadina, a partire dal fierone settembrino con la cena in piazza, alle varie manifestazioni stagionali con stands gastronomici, dove viene servita con un ragù di salsiccia….ti metto il link

http://www.universocucina.com/forum/topic449.html?highlight=gramigna

naturalmente poi si fa a proprio gusto! 😉

ciao

@susanna wrote:

Che meraviglia la gramigna fatta in casa!!!! Ivana hai mai provato a farla con un impasto di sola acqua e farina?

Susi cara!

come no?
Penso di averne parlato nelle “caccavelle di una volta”: il torchio a muro era un attrezzo che serviva per la “sopravvivenza”. In campagna le famiglie di contadini lo avevano immancabilmente…utilizzavano la farina di grano tenero che producevano, portavano volta per volta il grano al mugnanio del paese, e confezionavano in casa pane due volte la settimana e la pasta SOLO FARINA E ACQUA per il pranzo.
I tre formati erano:
gramigna, spaghettini, maccheroni.
I braccianti, ovvero i lavoratori che venivano impegnati nei campi, ma che non avevano di proprio la campagna, usufruivano del torchio, dll’aia, del forno ecc….
La comunità rurale era a suo modo autosufficiente!!!!

Come vedete il corollario di notizuole su piatti antichi…ve le offro volentieri!!!!!!

@marie-josè wrote:

Ivanna ,devo assolutamente comprare una caccavella cosi ,che altro nome potrebbe avere ,per cercarlo su internet??

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cara MJ,

l’attrezzo lo trovi in ferramenta sia a S. Giovanni che qui a Crevalcore, dove ne ho appena comprato tre per le amiche (leggi Paula e Mariangela)
Quello nuovo è un po’ più grandino.
A me ha fatto lo sconto…vedi tu!!!!