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Questo argomento contiene 10 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da Donatella 17 anni, 10 mesi fa.
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14 Maggio 2007 alle 15:37 #150161
Il solaio della casa di mia madre è il posto dove negli anni è finito di tutto, dai topolini del ’65 alle bambole passando per dischi, quaderni e vari scatoloni di vecchie riviste “che prima o poi leggerò”…
Cercando lo stampino per fare la pasta (che non ho poi trovato … grr.. 👿 ) gli occhi scivolano sui vecchi giornalini, sfogliando le avventure di paperino scivola fuori un foglietto ingiallito … la scrittura tremolante e tutta punte della nonna è inconfondibile come pure il suo modo dialettale di chiamarmi: “mimina”, leggo e mi commuovo ai suoi appunti che ritrascrivo tali e quali per amore ….
“Quando è caldo e la mimina fa le storie per mangiare la minestra ci vuole il suo pomidoro,
5-6 pomidori lunghi rossi rossi nel tegamino verde medio pieno d’acqua a fuoco basso basso fin quando l’acqua non c’è più, metterli nello scolatoio e scolarli bene dal liquido lasciandoli li per un bel po’ …… e poi passarli come per fare la conserva girando finchè non rimangono solo le bucce dei pomidori belle strizzate e la salsa nel tegame è bella densa proprio come la conserva, usare il pomodoro con un po’ di sale, olio e basilico sui gobbetti o i sedanini (non alla gramigna che alla mimina non ci piace)”
Domenica insieme a mia madre abbiamo provato a riprodurre questo “pomidoro per la mimina” che neppure sapevo esistesse, avevamo in frigo dei pomodori ramati tondi e belli rossi, li abbiamo cotti in acqua e poi lasciati riposare nello scolapasta, passati nel passaverdure e poi quella passata (davvero densa) è finita in padella con olio aglio sale e basilico .. ci credete? Un assaggio di penne saltate in quel sugo e son tornata bambina …14 Maggio 2007 alle 15:43 #170205Belli ricordi Donatella .Grazie per questa ricetta .
14 Maggio 2007 alle 15:45 #170206@marie-josè wrote:
Belli ricordi Donatella .Grazie per questa ricetta .
Quando mi rifai il gelato????? 😆 😆 😆
14 Maggio 2007 alle 16:10 #170207@donatella wrote:
@marie-josè wrote:
Belli ricordi Donatella .Grazie per questa ricetta .
Quando mi rifai il gelato????? 😆 😆 😆
Appena vieni ad Anzola tesoro!!
14 Maggio 2007 alle 16:12 #170208@donatella wrote:
Il solaio della casa di mia madre è il posto dove negli anni è finito di tutto, dai topolini del ’65 alle bambole passando per dischi, quaderni e vari scatoloni di vecchie riviste “che prima o poi leggerò”…
Cercando lo stampino per fare la pasta (che non ho poi trovato … grr.. 👿 ) gli occhi scivolano sui vecchi giornalini, sfogliando le avventure di paperino scivola fuori un foglietto ingiallito … la scrittura tremolante e tutta punte della nonna è inconfondibile come pure il suo modo dialettale di chiamarmi: “mimina”, leggo e mi commuovo ai suoi appunti che ritrascrivo tali e quali per amore ….
“Quando è caldo e la mimina fa le storie per mangiare la minestra ci vuole il suo pomidoro,
5-6 pomidori lunghi rossi rossi nel tegamino verde medio pieno d’acqua a fuoco basso basso fin quando l’acqua non c’è più, metterli nello scolatoio e scolarli bene dal liquido lasciandoli li per un bel po’ …… e poi passarli come per fare la conserva girando finchè non rimangono solo le bucce dei pomidori belle strizzate e la salsa nel tegame è bella densa proprio come la conserva, usare il pomodoro con un po’ di sale, olio e basilico sui gobbetti o i sedanini (non alla gramigna che alla mimina non ci piace)”
Domenica insieme a mia madre abbiamo provato a riprodurre questo “pomidoro per la mimina” che neppure sapevo esistesse, avevamo in frigo dei pomodori ramati tondi e belli rossi, li abbiamo cotti in acqua e poi lasciati riposare nello scolapasta, passati nel passaverdure e poi quella passata (davvero densa) è finita in padella con olio aglio sale e basilico .. ci credete? Un assaggio di penne saltate in quel sugo e son tornata bambina …14 Maggio 2007 alle 16:16 #17020914 Maggio 2007 alle 16:19 #170210Donatella… ma che carino e tenero questo racconto!!!!! Grazie di cuore!!! [smilie=heartbeat.gif]
14 Maggio 2007 alle 19:17 #170211ciao
proprio una delicata poesia del ricordo….
parole scritte…un cibo che associ alla nonna, un’ amorosa replica di quella ricetta….e tu sei felice…ti voleva, in questo periodo di….uffi uffi uffi. no?15 Maggio 2007 alle 7:29 #170212Mi sono commossa 😥 grazie Donatella [smilie=011.gif]
15 Maggio 2007 alle 7:49 #170213@marie-josè wrote:
@alexanna wrote:
Ti sei sprecata!!!!
e che volevi che gli scrivessi un “papiello” o una “siloca”?….
ps papiello = lunghissimo scritto
siloca= lunghisimo scritto in forma di elencoAnticamente a Napoli il giorno 4 maggio tutti i cittadini traslocavano.
Sul portone dei palazzi in cui c’erano case libere o dove abitavano proprietari di case o da affittare o vendere o per l’intero appartamento o una singola camera ecc ecc si poneva a vista, attaccato al portone di entrata, un lunghissimo elenco di appartamenti del palazzo con relativi indirizzi , prezzi , tempo di affitto , a chi rivolgersi, quando rivolgersi ecc ecc
Dato cheil contaratto degli affitti duravano solo un anno pi o si rinnovava o andavano via , ( allora le case erano molte di più degli affittuari)
Ogni anno questo elenco si rinnovava e si appendeva sotto tutti i palazzi un lungo rotolo carta con su scritto “SI LOCA “
Da qui il termine dialettale napoletano “siloca” per dire un elenco, noioso , lunghissimo ed infinito 😉16 Maggio 2007 alle 14:11 #170214Grazie a Donatella, di questo dolcissimo ricordo condiviso con noi.
Grazie anche ad Alexanna per la lezione etimologicaPer entrambe: queste storie sono magnifiche, non fatecele mancare.
16 Maggio 2007 alle 15:25 #170215“il pomidoro della mimina”
La descrizione che ci hai pregevolmente fornita rassomiglia molto al modo con cui si faceva , anticamente, da noi la passata di pomodoro pronta all’uso di salsa bollita e fresca da mettere sulla pasta col buco o meglio dai mezzanelli ai mezzani spezzati al momento.
In una casseruola contenente due dita d’acqua , messa sul fuoco si versavano al momento del bollo il chilo di pomidoro SanMarzano, quelli della mia gioventù, ben sciacquati a priori, A fuoco lento e con coperchio si facevano cuocere per circa cinque minuto o fino a quando non li si vedevano gonfi ed al tatto s’intuiva la pelle scostata dal frutto interno.Con accortezza ( la pelle non doveva MAI squarciarsi causa entratura d’acqua di sicuro) e con la schiumarola si versavano nel passaverdura. Il sugo raccolto venuva rimesso in un nuovo tegame , aggiunto basiulico , olio o burro e spicchio d’aglio scamiciato e fatto bollire per max dieci minuti a fuoco lento e senza coperchio.
Questo sugo accoppiato ai mezzanelli , con foglia di basilico fresco sovrastante e parmigiano regiano ( poco , come comandava la padrona di casa all’epoca) mi ricorda con forte emozione la nonna che mi preparava spesso questa pietanza quando ero suo ospite. -
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