TARASSACO…del mio praticello!

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Questo argomento contiene 1 risposta, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  nonna Ivana 17 anni, 5 mesi fa.

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    nonna Ivana
    Membro

    “menata” di nonna ivana

    tarassaco del mio praticello:

    Ha cominciato a crescere sempre più abbondante di anno in anno e ci regala ad ogni primavera i suoi bei fiori gialli e poi i soffioni, che i miei nipotini con curiosità e divertimento distruggono in un “soffio”.
    Abbiamo deciso di non annientarlo, per non volere riseminare l’insulsa erbetta, permalosa e pretenziosa di cure e innaffiature, ma di aspettare le sue fresche foglie per le insalate primaverili, o di utilizzarlo come verdura cotta o per ripieni di torte del periodo pasquale.
    Ha delle proprietà medicinali, sia per la tradizione orale dei nostri nonni, sia per le analisi scientifiche che si continuano a fare.

    Non sto ad elencare le caratteristiche tecniche, ma scrivo solo la piccola memoria personale, che accompagna questa pianticella, che per noi di campagna, aveva un che di magico.

    Prima di tutto lo dovevamo “lasciare da parte”, nelle nostre ricerche del radicchio “cioccapiatto”, che assomiglia al tarassaco, ma è più scuro, più appiattito sul terreno e ha un fiore azzurro.
    Il radicchio selvatico era la cena per tutta la stagione primaverile, vedevi gente che anche dal paese veniva nelle carreggiate erbose delle campagne, o nei campi liberi dalle colture abituali, a cercarlo.
    Chini verso il suolo, con un coltellino in mano e la grande sporta di paviera nell’altra, procedevano a tappeto, e man mano davano dei colpetti sicuri sulla radice , la ripulivano grossolanamente intorno, togliendo anche le foglie più dure.
    A casa si faceva l’operazione più delicata, il radicchio veniva frazionato per il lungo in tanti spicchi, che comprendevano un po’ di radice scorticata e le foglie.
    Si lavava bene, poi lo si scolava e asciugava nella reticella, scuotendolo ad altalena, avanti e indietro.
    Si riempivano delle enormi terrine di sasso, bianche e pesanti, si condiva con un po’ di sale, ma il condimento più adatto era una bella spadellata di pezzetti di pancetta sfrigolante, che vi si versava sopra, per smorzare il vigore del radicchio fresco, e subito una bella cucchiaiata di aceto robusto, fatto in casa.
    Forse un uovo fritto, o qualche fetta di salame, se era ancora stagione, si accompagnava nel piatto.
    Il tarassaco non aveva questo privilegio, nella mia famiglia solo ultimamente lo si utilizza in cucina, anche perché il radicchio selvatico non esiste quasi più nelle campagne, mentre il tarassaco è molto frequente nei prati. Il suo sapore è amarognolo, ma con opportuni accorgimenti, una cottura in molta acqua, aggiunta di limone, una carota, si ottiene una pietanza ottima.
    Con la torta salata che realizzo con formaggi e uova, ottengo un piatto gradevole.

    Ma il tarassaco era la “preda ambita” di altri personaggi, che in determinati periodi frequentavano le nostre campagne, a scegliere accuratamente quello che per noi era quasi proibito!
    Camomilla, malva, gramigna….e il tarassaco, che aveva anche il nome-spauracchio “piscialetto”, venivano cerniti e portati a speziali o trattati da loro stessi, per fare decotti, tisane e unguenti.

    Guardo sempre con attenzione tutte queste belle piantine rigogliose, sto attenta che Chicco non vada nel praticello dietro casa, e proprio prima della passata col tosaerba, faccio la mia raccolta preziosa.
    E’ molto buono in insalata, con noci, uova, olio, pepe e senape, soprattutto quando sono giovani…altrimenti una bella spadellata di tarassaco lessato in molta acqua, per togliere parte dell’amaro…e con olio, sale pepe e limone, ecco un contorno ottimo.


    ivana

    #167727
    Mariangela
    Mariangela
    Partecipante

    L’anno scorso, il primo nella nuova casa, abbiamo piantato l’erbetta, dopo pochi mesi ha cominciato a crescere di tutto e di più, compresa della bellissima rucola selvatica. Una domanda, io abito a 200 mt. da un incrocio trafficatissimo, mi consigliate ugualmente la raccolta?

    #167728

    nonna Ivana
    Membro

    bè, le nanopolveri si depositano dappertutto, oggi, io sono abbastanza lontana dal traffico commerciale, quindi mi ritengo forse un po’ più rasicurata…
    ma ormai…ci siamo in mezzo, volenti o nolenti!!!!

    Io ho un cortiletto appartato…e spero!!!!

    ivana

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