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2 Marzo 2007 alle 6:25 #149743
La Farinata
Ebbene ieri sera ho fatto la farinata e, come primo esperimento, devo dire che posso ritenermi pienamente soddisfatta.
Dopo aver letto centinaia di ricette mi sono basata sulle indicazioni di Paola P 😀 (Grazie Paola!):300 gr. di farina di ceci
600 gr. di acqua
1/2 bicchiere di olio evo
1 cucchiaino di saleSull’olio ho avuto moltissimi dubbi in quanto molte ricette non lo includono, alcuni versano l’olio direttamente nello stampo e miscelano l’olio e la pastella ottenuta solo al momento di infornare. Comunque sia ho notato che l’olio tende irreversibilmente a separarsi quindi penso che metterlo primo o dopo abbia, in realtà, poca importanza….
Con le dosi indicate ne sono venute due (il testo ha un diametro di 40 cm).Ho miscelato tutti gli ingedienti nella tarda mattinata ed ho lasciato a riposare la pastella fino alla sera. Ho unto la teglia con spennellate d’olio, versato la pastella ed infornato a 250° fino a raggiungere un bel colore sulla superficie.
E questi sono gli esiti.
Come dicevo ho lasciato riposare la pastella perchè ho letto da più parti che la farina di ceci deve “gonfiare”… qui non si è gonfiato un bel niente 🙂 a parer mio le farine odierne sono ormai (purtroppo) talmente raffinate che la pastella a distanza di molte ore aveva lo stesso identico aspetto iniziale.
Ho versato la pastella nel testo di rame e dalla foto si nota come l’olio abbia avuto la tendenza a separarsi.
Dopo pochi minuti di cottura la farinata si presentava così.
L’abbiamo gustata con stracchino freschissimo…. che dire… buonissima!
2 Marzo 2007 alle 7:38 #165378Brava Susy!! Giorni fa ci ho provato anche io e per dirla alla M.J. mi è venuta una vera…. “schifffezzza!!!
BELLISSIMA E BUONISSSSSSSSIMA!! [smilie=011.gif]2 Marzo 2007 alle 8:17 #165379Ma adesso…
giù con le ricette “montanare”!!!
Mica è poi tanto diversa la “cola” la pastella liquidissima fatta con farina bianca però cotta nella padellona di rame, chiamato “sole”, che è la farinata dei colli fra il Reno e il Panaro.
Il condimento si chiama “counza”, fatta di poco lardo pestato, rosmarino e aglio e a freddo o leggermente scaldati vanno a imbottire il borlengo, condendo con molto parmigiano !
500 g farina
2 litri e mezzo di acqua
due cucchiaini di saleDeve riposare parecchie ore!!!!
:::Che schifffffezzzzaaaaaaaaaaaaaaa!!!
ivana
2 Marzo 2007 alle 8:18 #165380questo e’ PURO DISPETTO Sue!!! 😯 👿 👿 🙂
pure lo STRACCHINO ci metti???? 👿 👿 👿
Adoro lo stracchino ioooooo…e QUI NON LO SI TROVAAAAAA…arghhhh!! 😥 te posssssssssino!!!! 🙄2 Marzo 2007 alle 8:57 #165381Susanna sei stata bravissima che meraviglia! ci mettiamo in società sì sì e facciamo concorrenza alal Pia!
Io l’olio lo metto dentro, perchè tanto poi sale a galla e la fase del versare nella teglia rovente è sempre molto concitata e non ho poi tanto tempo di mescolare l’olio sopra. Sarà perchè ho comprato una teglia di rame che ci sta al millimetro in forno???
La fase concitata è questa: faccio scaldare la taglia con olio, poi la sfiloin fuori un pochino e rapidissima verso con una brocca la pastella, una giratina rapida, e con delicatezza la ri-spingo dentro nel forno. La pastella ancora liquida oscilla pericolosamente, e più di una volta ho fatto un macello nel forno cercando anche di mescolare la pastella con l’olio.Se l’olio è già dentro è un bel vantaggio no?
Una cosa ho notato, tu usi molta meno acqua, io uso 1:3, mah. Immagino che tantissimo dipenda dalla farina.
Non è poi che gonfi, come un pane che lievita, solo si nota via via che l’acqua si assorbe e la pastella diventa densa, tanto che a volte la aggiungo ancora. Il termine scientifico sarebbe che “ringonfia”!2 Marzo 2007 alle 9:15 #165382@paola P wrote:
Susanna sei stata bravissima che meraviglia! ci mettiamo in società sì sì e facciamo concorrenza alal Pia!
Io l’olio lo metto dentro, perchè tanto poi sale a galla e la fase del versare nella teglia rovente è sempre molto concitata e non ho poi tanto tempo di mescolare l’olio sopra. Sarà perchè ho comprato una teglia di rame che ci sta al millimetro in forno???
La fase concitata è questa: faccio scaldare la taglia con olio, poi la sfiloin fuori un pochino e rapidissima verso con una brocca la pastella, una giratina rapida, e con delicatezza la ri-spingo dentro nel forno. La pastella ancora liquida oscilla pericolosamente, e più di una volta ho fatto un macello nel forno cercando anche di mescolare la pastella con l’olio.Se l’olio è già dentro è un bel vantaggio no?
Una cosa ho notato, tu usi molta meno acqua, io uso 1:3, mah. Immagino che tantissimo dipenda dalla farina.
Non è poi che gonfi, come unpane che lievita, solo si nota via via che l’acqua si arrobe e la pastella diventa densa, tanto che a volte la riaggiungo. Il termine scientifico sarebbe che “ringonfia”!Cara Paola…. io ho utilizzato una farina acquistata in un supermercato…. e mi è sembrata molto molto impalpabile… probabilmente… era una farina estremamente raffinata e non ha assorbito tantissima acqua… la “pastella”, anche dopo molte ore di riposo, si presentava semiliquida… e non ho aggiunto nemmeno una goccia d’acqua…
Comunque adesso so che quel tipo di densità è quella giusta… e se anche dovessi cambiare tipo di farina… ormai mi regolo …
Ho notato che qui a La Spezia alcuni forni vendono la farina di ceci “sfusa” e ho l’impressione che abbia una consistenza un po’ più granulosa… forse è questa la differenza!?!?!?
2 Marzo 2007 alle 10:56 #165383sa il cielo Susanna, con ‘ste farine. Io ho usato una farina del super di origine francese, comprata all’ipercoop di Sarzana (ah a proposito c’era pure una bella ricettina, molto simile alla panissa, chissà se me la son copiata… una segretaria mi serve una segretaria, anzi un segretario 😀 )
Se uso la farina del macellaio (!) di nonna Linda, sfusa appunto, cambia, ma soprattutto il sapore, non ho notato diversità di granulosità, dovro’ fare un SEM 🙄 e poi sono la solita, peso poco e mi regolo ad occhio, quindi non ci giurerei che non cambi la quantità d’acqua necessaria.
Fare come dici tu, aggiustare la consistenza fino a raggiungere la densita’ desiderata, senza badare alle quantità, è di sicuro la cosa milgiore.2 Marzo 2007 alle 12:10 #165384Ecco un’altra cosa da provare 😉
31 Maggio 2008 alle 7:27 #165385Riporto su per Paula ed aggiungo che l’ho rifatta e stavolta le proporzioni erano:
300 gr. di farina di ceci
800 gr. di acqua
1/2 bicchiere di olio evo
1 cucchiaino di saleCosì è perfetta!!!
Paula con il tuo forno a legna ti viene fantastica!!!!!
31 Maggio 2008 alle 8:49 #165386Adoro la farinata….quando vado a Sarzana me ne faccio una bella scorpacciata…. ma l’ho fatta anche da me in casa e non è venuta tanto male…. [smilie=013.gif]
31 Maggio 2008 alle 13:13 #165387che bella che e’! susanna l’ho cercata per tanto tempo questa ricetta ma nessuna mi soddisfaceva.
Questa mi sembra perfetta31 Maggio 2008 alle 16:57 #165388Anche a noi piace molto la farinata.
A volte la uso come accompagnamento ai salumi.
31 Maggio 2008 alle 23:10 #165389@susanna wrote:
Riporto su per Paula ed aggiungo che l’ho rifatta e stavolta le proporzioni erano:
300 gr. di farina di ceci
800 gr. di acqua
1/2 bicchiere di olio evo
1 cucchiaino di saleCosì è perfetta!!!
Paula con il tuo forno a legna ti viene fantastica!!!!!
grazie Susa [smilie=011.gif] se non sbaglio hai un testo apposta per la farinata ,cosa posso usare io ?????
😆1 Giugno 2008 alle 5:57 #165390Susa anche le misure della teglia mi servirebbero per regolarmi un pochino
grazie [smilie=011.gif]1 Giugno 2008 alle 7:19 #165391
Paola… le misure della teglia variano in base alla grandezza del forno… diciamo che il mio testo ha un diametro di 42 cm …. però bisogna adattarsi in base alla larghezza del forno.Adesso la Agnelli fa delle teglie basse e tonde che potrebbero fare al caso. La mia è di rame ma sono certa che anche con l’alluminio si ottengono ottimi risultati. 😉 😉 😉 😉 😉
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