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17 Gennaio 2007 alle 10:40 #149483
Da curiosa mi sto informando su S. Antonio.
Ci si può confondere; c’è pure Sant’Antonio da Padova, ma guardando meglio, focalizziamo caratteristiche diverse.
Prima di tutto devo liberarmi dalle pastoie di impressioni e suggestioni quasi pagane che resistono dai tempi della fanciullezza vissuta in campagna.
Ho un agile libro dei Santi, ma anche da Internet trovo una abbondanza di notizie.
La cosa quasi mi meraviglia: in tutto ilmondo è conosciuto, venerato.
Mi soffermo sul Lessico Ecumenico dei Santi, da cui traggo note pratiche:
Il giorno dedicato al Santo è il 17 gennaio, per il rito cattolico, evangelico, anglicano e ortodosso.Per i dati biografici:
Da quello che si evince ha vissuto oltre i cento anni: nato in un paese dell’Egitto, Koma, oggi Kema, presso Eraclea, nel 250 o 251 e morto forse nel 356 a Tabennisi, non lontano dal paese natio.Apparteneva a una famiglia cristiana abbastanza ricca, ma ben presto abbandonò gli agi e si ritirò, vivendo nelle tombe, poi allontanandosi verso il deserto, vicino al Mar Rosso. Pur nella solitudine rimaneva a contatto con i grandi di allora, persino l’imperatore Costantino e i figli si rivolgevano a lui; inoltre accorreva nei luoghi di persecuzione dei cristiani, per portare conforto e soprattutto per trattare con i potenti.
Di lui si ricorda la grande forza di resistenza alle tentazioni, e da sempre viene invocato per ottenere il suo aiuto.
Non ha lasciato scritte le norme del monachesimo come è stato di San Benedetto da Norcia, ma il quasi contemporaneo S. Atanasio ha scritto una sua biografia, dando appunto le regole per quello che in tutta Europa, nei secoli dopo si sviluppò come monachesimo.
L’ordine a lui intitolato sorgerà nell’undicesimo secolo, in Francia, dove giunsero i suoi resti, che riposano ad Arles.
La tonaca era nera e portava sulla sinistra una TAU, che fa parte appunto dei distintivi iconografici del Santo. Dal papa fu anche concesso di allevare i maiali, che però erano liberi di circolare per le vie, segnalati dalla campanella.
L’ordine degli antoniani era molto attivo nell’assistenza ai malati, hanno fondato ospedali, curavano il così detto Fuoco di Sant’Antonio, e per gli unguenti utilizzavano il grasso del maiale!
Di questo santo si trovano tante testimonianza nella pittura, era un soggetto amato da grandi pittori, per la ricchezza di spiritualità, ma anche di contrasto forte nella lotta umana di Antonio contro le tentazioni.
In tutto il mondo oggi ci sono celebrazioni in suo onore.
In molti paesi in Italia si fanno manifestazioni celebrative, solo un esempio, nella Tuscia, oggi almeno 40 comuni celebrano il Santo.Potete consultare Wikipedia in varie lingue, dove trovate una grande ricchezza di notizie
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