LA BEFANA VIEN DI NOTTE…………????????

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Questo argomento contiene 2 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  nonna Ivana 17 anni, 10 mesi fa.

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  • #149432

    nonna Ivana
    Membro

    [/b]…CON LE SCARPPE tutte rotte??????

    ….qui, invece, arriva oggi, sponsorizzata dalla Pro Loco e dal Comune, ma c’è anche il parroco che dà una mano….
    Oggi pomeriggio, all’imbrunire, in un luogo deputato, un grandissimo piazzale (un tempo era invece proprio in piazza!) verrà bruciata “LA VECCHIA”, la “VECIA”
    E’ un fantoccio di paglia avvolto da stracci, porta una grossa scopa sulle spalle, altissima , penso quasi 10 metri
    Attorniata dalla popolazione, in prevalenza bimbi, la sgangherata figura della Befana subirà questo supplizio, al fragore dei fuochi d’artificio, in un crepitio delle fiamme che sempre più alte e nutrite s’innalzano al cielo.

    Spero di andarci e documentare…

    Dopo questo rito, che si ripete in tante case di campagna presso le famiglie che seguono questa tradizione, da un palco sopraelevato, in piazza, si distribuiscono i doni, sacchetti con caramelle e dolcetti, per i bambini e per tutti ci sono i Papazsen, delle frittelle di farina di castagne, morbide, piatte, e caldissime!

    Da voi che sucede per la befana?

    Ivana

    #161521
    paula
    paula
    Partecipante

    Ciao Ivana non so cosa succede a Sutri io rimango troppo fuori e vado pochissimo in paese

    hai miei nipotini di bergamo arriverà la befana della zia Paola

    per gli ultimi tre anni ho cucito le calze per i bambini della parrocchia dove lavoro,quest’anno anno deciso di fare solo il presepe vivente fatto dai bambini

    fino quando sono rimasta in umbria facevo la befana per i figlio di un collega,noi abitavo all’ultimo piano e mettevamo le calze fuori appese sulle scale,le calze erano quellle fatte hai ferri da una mia zia per mio marito che più le riempivi più si allungavano, lo dovevi sentire quando saliva e le vedeva 😆
    poi noi e loro ci siamo trasferiti in zone diverse e lontane ma ci rimane un grande ricordo anche perchè la prima befana da “separati” mi è arrivata una telefonata con Flavio che mi diceva ,Paola le befane senza di voi non sono uguali 😥

    questa sera appesa fuori ci sarà una calza gigantesca cucita da Mariangela speriamo domani di trovare qualcosa dentro 😉

    mi fai sempre tornare in mente tantissimi ricordi
    grazie [smilie=011.gif]

    #161522

    nonna Ivana
    Membro

    ….è cominciata la festa della befana con il discorso dei “Notabili” del Paese, quelli cioè della Società Carnevalesca del “Re Tarnein e la Varmizlèra” tipiche maschere del paese.
    E’ seguita la distribuzione delle calze a tutti i bambini (ma anche aibambinoni!), e dei papazèen, belli caldi avvolti nel tovagliolo bianco.
    Qui abbiamo lasciato l’eurino di offerta libera!

    Poi siamo andati in corteo verso il vialone della stazione, dove era in attesa la sgangherata figura della Befana, che alla stregua di Hulk, allargava le braccia in segno minaccioso….che poi è servito a poco…perchè con una ouverture di 15 minuti di fuochi artificiali fantasiosissimi, “La Vècia” si è infiammata contro il cielo, e in un attimo è volata via con le faville!

    Erano le 18….
    la gente è sfollata; i bambini contenti, con la calza donata in mano, ma con gli occhi che ancora brillavano di stupore e gioia.

    Adesso sento in lontananza i botti per le altre peregrine Vècie che in campagna ancora vengono bruciate dai contadini!

    prima del supplizio

    la Vàcia brucia

    papazèen crevalcoresi

    Fine del reportage!

    Ivana

    #161523
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    In Veneto questa notte si brucia “la vecia” in un grande falò, in una festa che viene detta del “Pan e vin”. Nei paesi, ma anche in città, in qualche piazzale aperto, intorno al falò ci si ritrova poi per gustare salame e polenta, vin brulè, la pinza dolce di cui parlava altrove Paola.
    La celebrazione dell’Epifania cristiana si innesta così su una precedente pagana, lagata ai riti agricoli ed ai cicli della natura.
    Il fuoco dei falò riprende antichissime tradizioni di feste arcaiche del fuoco e della luce, tanto è vero che il 6 di gennaio, secondo gli astrologi dell’antico Egitto cadeva il solstizio d’inverno, il momento in cui le ore di luce del giorno iniziano sia pur impercettibilmente ad aumentare, che è poi lo stesso tema che ricorre anche nei festeggiamenti di S.Lucia il cui nome fa evidente riferimento al medesimo fenomeno.

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