Cassata siciliana

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Questo argomento contiene 9 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  miele 17 anni, 11 mesi fa.

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  • #149327

    miele
    Membro

    Chi sa risolvere questo dilemma? Nella cassata siciliana le fette di pan di Spagna, che rivestono il dolce, devono essere bagnate o no? E se la risposta è sì con che cosa? Grazie a chi vorrà aiutarmi.

    Baci a tutti

    #160317

    alexanna
    Membro

    no non devono essere bagnate perchè devono assorbire l’umido della ricotta quando la metti sotto pressione
    per quanto la ricotta sia asciutta o del giorno prima comunque rimane umida e sotto pressione caccia giusto quella umidità che fa si che il Pds con la crema diventi tutt’uno … insomma si compatti
    questo è per la versione originale

    poi nella versione che faccio io, non ortodossa ma come piace a noi,
    alla ricotta del giorno prima setacciata ecc ecc
    aggiungo un paio di cucchiai di liquore Strega
    e poi continuo uguale uguale all’originale

    faccio questa variazione perchè per quanto abbia una splendida ricotta la cassata non viene buona come quella siciliana che assaggiai una volta che mi trovai a visitarla in lungo ed il largo.
    anzi con la ricotta normale la cassata non sa di niente ed è anche un pò stucchevole

    le preparazioni locali sono ottime proprio perchè si usano prodotti locali
    ma mica possiamo andare in sicilia a comprare la ricotta?
    queste pazzie lasciamole a chi ha tempo e soldi da perdere, senza nessuna critica ovviamente, ognuno è libero di fare come gli pare

    quindi da sempre adatto le ricette alle materie prime che ho e non si può fare diversamente se si vuole che il prodotto finale sia una cosa tanto garadevole da essere apprezzata da tutti.

    allora con la ricotta normale ci và la “Strega” oppure del Vermuth “Martini”

    almeno secondo i miei gusti e la tradizione napoletana ma nulla ti vieta di mettere qualche cucchiaio di buon vino bianco se non hai una più che splendida ricotta di pecora, ci dobbiamo arrangiare con quello che abbiamo e dare sapore dove non c’è 😉

    #160318

    Carissima Miele…

    Non fidandomi mai di quello che mi ricordo, sono andata a documentarmi e in quasi tutte le ricette attendibili che ho scartabellato ho notato che non si fa uso di “bagne” o di liquori per inumidire il Pan di Spagna…

    La spiegazione secondo me, sta nel fatto che il Pan di Spagna assorbe l’umidità rilasciata dalla ricotta.

    Solo in un caso ho trovato l’indicazione di inumidire il PdS con un liquore secco (lo credo bene con l’elevato contenuto zuccherino che ha questo dolce…)… ma non mi sembra una cosa attendibile.

    D’altra parte la cassata andrebbe fatta almeno un giorno prima e, quindi, al momento di servirla il PdS avrà avuto tutto il tempo di ammorbidirsi.

    E’ un dolce della tradizione Palermitana, anticamente si preparava per la Pasqua… ora si consuma durante tutto l’anno; le sue radici risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Il nome deriva da “Quas’at”, ovvero “ciotola rotonda”. La cassata nasce come un involucro di pasta frolla ripieno di ricotta (tutt’ora a Palermo si usa anche questa versione) , successivamente (e qui intervengono i Normanni) fu inventata la pasta di mandorle (Pasta reale) che, opportunamente colorata di verde con l’utilizzo di erbe, sostituì la pasta frolla.

    Per la versione della cassata con pasta frolla è necessaria la cottura, mentre quella “rivestita” di Pasta reale e zucchero fondente si compone a freddo.

    Un proverbio siciliano dice:

    Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri pasqua (Poveretto colui che non può permettersi di mangiare la cassata il giorno di Pasqua)

    Se c’è qualche siculo in giro (che non siano Admin e Betta perchè loro non sono palermitani ma catanesi) ci racconti qualcosa di più … 😀 😀 😀 😀 😀

    #160319

    miele
    Membro
    alexanna wrote:
    no non devono essere bagnate perchè devono assorbire l’umido della ricotta quando la metti sotto pressione

    Grazie della risposta esustiva. Immagino che, in alternativa allo Strega, il Martini debba essere bianco.
    Se non ti è di troppo disturbo, potresti postarmi la ricetta completa perchè possa confrontarla con la mia? 😆 😆 😆 😆 😆 😆

    #160320

    miele
    Membro
    susanna wrote:
    Carissima Miele…

    Non fidandomi mai di quello che mi ricordo,

    Perché non compare la scritta” Susanna dice “?
    (Questo non centra niente con la cassata)
    Tu parli però di pasta frolla o di pasta reale, io invece sapevo pan di Spagna, mi sai spiegare anche questo enigma?
    Grazie per tutto( tu sai di cosa parlo).
    Appena ci riesco ti scrivo privatamente.
    [smilie=011.gif]

    #160321

    La frolla e la pasta di mandorle servono solo come copertura… tra l’altro nella versione con frolla che necessita di cottura il PdS non viene utilizzato… Magari più tardi ti mando una ricetta completa di entrambe le versioni … Mamma mia mi è venuta voglia di cassata… meno male che non aspetto un bimbo!!! 😀 😀 😀 😀 Baci

    P.S. Io ingrasso anche solo con i pensieri….

    #160322

    alexanna
    Membro

    io sono anni che faccio questa

    http://www.gennarino.org/forum/viewtopic.php?t=2518

    la cassata è tradizione a Napoli farla a natale

    mi dispiace di non avere foto di quelle che ho fatto io ,ma la faccio uguale uguale con la sola aggiunta di un cucchiaio di Strega ma come ho detto su solo perchè non ho la splendida ricotta siciliana ed anche perchè a Napoli l’ho sempre mangiata così con un minimo di Strega dentro

    #160323

    alexanna
    Membro

    PS
    per il pan di spagna usa questa ricetta è infallibile e mantiene anche se il ripieno è troppo umido, ne viene esattamente quanto te ne serve

    Pan di spagna sciue sciue annamaria
    4 uova intere
    200 g di zucchero
    180 gr di farina setacciata
    1/2 di lievito pan degli angeli
    1/2 buccia di limone grattugiato

    mescolare bene la farina con il lievito
    mettere in un mixer le uova intere con lo zucchero far andare un paio fino a che si scioglie bene lo zucchero ( tipo zabaione per capirci) montare alungo almeno 15-20 minuti , aggiungere la farina setacciata e la buccia di limone apioggia menter il mixer è in funzione
    far andare il mixer (o la planetaria quello che si ha ) per 5- 6 di minuti fino a che si ottiene un impasto omogeneo mettere in una teglia imburrata ed infornare a forno già caldo, statico acceso solo sotto,(mi raccomando anche per riscaldarlo accendete solo sotto) , temperatura tra 160-180° per un 30-35 minuti
    (ovviamente se inforni a 160 allunga un pò i tempi se inforni a 180 si accorciano)
    il pds è cotto appena si ha l’impressione che si stia staccando dalla pareti della teglia, cacciare subito e far raffreddare su una gratella

    io uso questo per fare la cassata, lo faccio il giorno prima in una teglietta rettangolare così dopo la taglio meglio, , il giorno dopo lo taglio a fette e monto il dolce , si fa in 10 minuti , è sempre cresciuto e non mi ha mai tradito ….

    #160324

    Cara Miele… non c’è più molto da dire… il link che ti ha messo Alexanna è più eloquente di qualsiasi altra ricetta… è tutto perfettamente e magistralmente spiegato!

    Bacissimi!!! 😀 😀 [smilie=011.gif]

    #160325
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    Interessante questo pan di Spagna sciuè sciuè, lo devo provare alla prossima cassata.
    Ma sai che pure io aggiungo lo Strega? Del resto meglio stendere un velo pietoso sulla ricotta che trovo a queste parti 😥

    #160326

    carlino
    Membro

    @gaviota argentea wrote:

    Interessante questo pan di Spagna sciuè sciuè, lo devo provare alla prossima cassata.
    Ma sai che pure io aggiungo lo Strega? Del resto meglio stendere un velo pietoso sulla ricotta che trovo a queste parti 😥

    Bè signora cara si vede che non ha mai provato, per arrangiare ben s’intende , con la ricotta S. Lucia, messa però , all’inverso, a ben scolare.
    Per lo Strega , liquore una volta gradito alle signore e uomini baffuti, non ne parliamo ché ad aprire questo libro ,l’anima mia ne duole assai e concordo con le che é meglio stendergli sopra un velo di parole assai pietose.

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