Una ricetta che non si farà più

Home Forum La Cucina dell’Universo Le Nostre Ricette Una ricetta che non si farà più

Questo argomento contiene 24 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da gaviota argentea gaviota argentea 17 anni, 6 mesi fa.

Stai vedendo 15 articoli - dal 1 a 15 (di 26 totali)
  • Autore
    Articoli
  • #149244
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    E’ una ricetta che ho solo sentito raccontare dai miei nonni e che ora, anche volendo, non si potrebbbe più fare perché nata in tempi in cui il mare non era inquinato neanche un po’, al punto che c’era chi, munito d’un carretto con un asinello e d’una botte, andava in giro a vendere l’acqua di mare per fare il pane senza dover comperare il sale ( il che era comunque una violazione della legge sul monopolio del sale).
    Insomma si cercava di risparmiare attingendo alle risorse naturali, anche a quelle più semplici, ricercando sapori e profumi che facessero dimenticare la povertà del cibo.
    Ed ecco come nasce la ricetta degli

    “spaghetti con le vongole a mare” o “Vermicelli col sugo di pesce fuggito”

    Si raccolgono, di prima mattina,sulla riva del mare, tra gli scogli, conchiglie vuote o sassolini ricoperti di alghe e si fan bollire in acqua, schiumando di tanto in tanto. Si aggiungono quindi sedano, cipolla, grani di pepe, pomodori pelati e tritati, olio e si fa cuocere e asciugare un po’.
    Si eliminano sassi e conchiglie e ci si condisce la pasta.
    Pare che il gusto di pesce fosse favoloso.

    Chiaramente oggi si rischierebbe ogni tipo di intossicazione, meglio astenersi!
    A me ne parlava mio nonno che, da ragazzo, s’era fatto spedire in collegio per una monelleria legata alla faccenda che vi dicevo dei venditori d’acqua di mare. Il mascalzoncello era andato al porto, dove un venditore stava attingendo l’acqua con il suo carretto, proprio all’orlo della banchina, ed aveva incitato il somaro ad indietreggiare finché il carretto non era caduto in acqua trascinandosi dietro anche il povero animale!

    #159375

    admin
    Amministratore del forum

    Carissima gaviota argentea,

    che bei ricordi mi son tornati in mente leggendo il tuo aneddoto, io sono Siculo, di Catania per la precisione, devi sapere che da piccolo andando con la famiglia a trovare i nonni a Roma, e ciò accadeva almeno due volte l’anno, alle difficoltà del viaggio, con la vecchia 500 mio padre ci metteva uno sproposito per percorrere quei 900 kilometri privi di autostrade, si aggiungeva uno strano e misterioso episodio ricorrente… ovvero… la manipolazione di stranissimi pacchi che oltre ad essere perfettamente e meticolosamente chiusi avevano la caratteristica di essere pesantissimi.

    Scoprii in seguito che quei pacchi contenevano… sale.

    Scoprii in seguito la ragione per la quale scrivevano ” monopoli di stato – sali e tabacchi” sotto la T bianca su fondo nero dei tabaccai, visto che io il sale dal tabaccaio, giù in Sicilia, non lo avevo mai comprato, non ne esisteva la ragione perchè lo vendevano gli ambulanti per la strada.

    Seppi in seguito che mia madre nata e vissuta a Roma, appena sposata, fece ridere tutto il quartiere quando tentò, dal tabaccaio catanese, di acquistare il sale.

    Premesso questo, volevo dirti che io ho avuto la fortuna di conoscere il sapore di cui parli, il brodo o i sughi fatti con quei molluschi ricoperti di una patina di alghe che crescono sugli scogli e chiamati ” patelle ” non li dimenticherò mai.

    #159376

    Questa è bellissima… mio caro Admin… come la ricetta impossibile di Gaviota…. Grazie per questi aneddoti familiari… sono esattamente quello che volevo leggere qui!!!

    Baci!!! [smilie=011.gif]

    #159377

    nonna Ivana
    Membro

    Ma che piacere leggervi!!!!

    Recupero la settimana in cui non sapevo neppure che esisteste, e inoltrandomi nelle cose già scritte mi sento a mio agio…e vi ringrazio!!!

    Baci

    Ivana

    #159378

    alexanna
    Membro

    mica solo questo ..
    con l’acqua di mare a napoli si bagnavano le “freselle”

    le freselle sono queste

    #159379

    A Taranto ho mangiato invece le “Friselle” quelle di pane durrissimo a forma di ciambella con il buco al centro… e quando le trovo anche alle nostre “latitudini”… le compro volentieri perchè tutti ne vanno pazzi soprattutto in estate.
    Prima si tuffano in acqua fredda (si mette una ciotola in tavola) poi si condiscono con i pomodorini tagliati a cubetti conditi con olio, sale, basilico o origano…. che bontà!!! Chissà se nel passato usavano anche a Taranto l’acqua del mare???

    Se c’è un tarantino in giro ce lo dica!!!!

    Bacissimi! 😀 😀

    #159380
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    @susanna wrote:

    A Taranto ho mangiato invece le “Friselle” quelle di pane durrissimo a forma di ciambella con il buco al centro… e quando le trovo anche alle nostre “latitudini”… le compro volentieri perchè tutti ne vanno pazzi soprattutto in estate.
    Prima si tuffano in acqua fredda (si mette una ciotola in tavola) poi si condiscono con i pomodorini tagliati a cubetti conditi con olio, sale, basilico o origano…. che bontà!!! Chissà se nel passato usavano anche a Taranto l’acqua del mare???

    Se c’è un tarantino in giro ce lo dica!!!!

    Bacissimi! 😀 😀

    proprio tarantina no, ma a Taranto ho vissuto.
    No, non credo usassero l’acqua di mare, per il semplice fatto che la presenza di un porto militare implica residui in mare di catrame e d’altro.
    Anch’io le friselle le ho sempre viste e mangiate a ciambella e preparate come dici tu, con l’unica variante, per chi piace, di strofinarle, prima di passarle in acqua, con uno spicchio d’aglio tagliato a metà.

    #159381

    @gaviota argentea wrote:

    proprio tarantina no, ma a Taranto ho vissuto.
    No, non credo usassero l’acqua di mare, per il semplice fatto che la presenza di un porto militare implica residui in mare di catrame e d’altro.
    Anch’io le friselle le ho sempre viste e mangiate a ciambella e preparate come dici tu, con l’unica variante, per chi piace, di strofinarle, prima di passarle in acqua, con uno spicchio d’aglio tagliato a metà.

    Si, si hai ragione! L’aglio lo avevo dimenticato … allora volendo esagerare… noi mettiamo anche il peperoncino… 😀 😀

    #159382
    paula
    paula
    Partecipante

    proprio tarantina no, ma a Taranto ho vissuto.

    Gaviota ma mi dici quante case hai cambiato? mi fai venire l’ansia
    basta traslochi……. 😥

    #159383

    luigif
    Membro

    A Napoli le freselle le vendeva il “tarallaro”, che batteva incessantemente le strade della città coi suoi mitici taralli “nzogna e pepe” contenuti entro una grande sporta, e tenuti in caldo da una coperta. Spesso si portava appresso anche un po’ di freselle (come si vede, ancora una volta in posizione subalterna, mai protagoniste).
    Intorno al 1870 questo era il grido del tarallaro: “pe ve scarfà lo stomaco in chesta piattella, cotiche cu freselle ognuno sta a magnà!”
    Cibo per lo stomaco del popolo, la fresella è perciò presente nella lingua del popolo; il dialetto. E proprio in dialetto la citano due grandi della poesia napoletana, Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo.
    A segnalare la familiarità dei napoletani con la fresella, a Napoli questo termine passò, nei secoli scorsi, ad indicare le percosse (‘e mazzate”), e l’organo sessuale femminile (“Chella guagliona teneva sotto na fresella….”) .
    Nel passaggio dal vernacolo alla lingua; dal popolino alla cultura, la fresella sparisce. Nei dizionari italiani non compare affatto, se non in quelli gastronomici. Uno per tutti, il Piccinardi, che alla voce “frisella o frisedda” recita: “Pane biscottato a forma di ciambella tipico della Puglia e della Campania. Viene fatto con farina bianca o integrale, acqua e lievito di birra. E dopo una prima cottura viene tagliato a metà e rimesso in forno a biscottare. Prima di essere consumato va ammorbidito in acqua fredda….”
    Come per la caponata, sull’origine del termine “fresella” non vi sono certezze. Sgomberiamo per prima cosa il campo dalle false etimologie, che chissà perché sono di solito le più accreditate: fresella non deriva da “fresa”. Le due cose non hanno visibilmente niente in comune, senza contare che la fresa è nata molto dopo.
    E nemmeno proviene da “fresillo”: in napoletano, nastrino. Anche se la forma oblunga della fresella potrebbe richiamare, alla lontana, un nastro.
    Certe etimologie verrebbe voglia di accreditarle solo per rendere omaggio alla fantasia degli studiosi che le hanno partorite. E’ il caso di questa: “frisoles”, che in spagnolo vuol dire fagioli. Ed è appunto nella già ricordata acqua di fagioli che un tempo veniva spugnata la fresella. Peccato che, questa pratica fosse solo una delle tante, e certamente non la più diffusa.
    Fresella deriva invece, con buona probabilità, dal latino “frendere”, che vuol dire macinare, pestare, stritolare. Plinio usava questo verbo nell’accezione di “ridurre in piccoli pezzi”, e da questa radice proviene l’aggettivo “friabile”. Ed è esattamente questo il destino della croccante e ruvida fresella: più o meno ammorbidita nell’acqua o negli altri liquidi, viene sminuzzata senza alcun riguardo. Lei però, in linea col suo “understatement” e col suo spirito di servizio, non ne soffre; anzi, ne è fiera.

    prossimamente forse anche oggi pubblichero la ricetta della fresella
    napoletana na vera “specialità” du vesuvio….. 😉 😉

    #159384

    alexanna
    Membro

    Luì…. il tarallaro e la frisella …..
    è stato un piacere leggerti!

    #159385

    luigif
    Membro

    grazie Annamaria::
    😉

    #159386

    @alexanna wrote:

    Luì…. il tarallaro e la frisella …..
    è stato un piacere leggerti!

    Mi associo!!!! 😀 😀 😀

    #159387
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    Così per inciso son saltati fuori i taralli ” ‘nzogna e pepe” un’ altra specialità mitica.
    Non avresti la ricetta anche di quelli?

    #159388

    @gaviota argentea wrote:

    Così per inciso son saltati fuori i taralli ” ‘nzogna e pepe” un’ altra specialità mitica.
    Non avresti la ricetta anche di quelli?

    Stasera la metto io… Dovrei averla… Basta solo che mi tuffi fra le scartoffie per cercarla…

    Baci

Stai vedendo 15 articoli - dal 1 a 15 (di 26 totali)

Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.